Sole, mare, quel caldo secco che porta via l’umidità di un anno intero, un leggero venticello che scompiglia i capelli: in poche parole, la spiaggia. Se anche tu sei appassionato, iCrewer, tieni gli occhi aperti, perchè passeggiando potresti trovarti davanti sculture letterarie fatte di sabbia!
Credo che quasi tutti, da bambini, si siano cimentati nella gloriosa arte di costruire castelli di sabbia (spoiler: a me non sono mai venuti esattamente bene): magari un’unica torre monolitica, ben salda a terra, in grado di resistere a ogni assedio; oppure castelli fortificati, dai cui merli si sporgevano attente guardie, gli arceri pronti a scoccare dalle finestre poco più in basso; o ancora, intere cittadelle, con fossati pieni di mostri e mura fortificate, per difendere al meglio enormi palazzi, in cui danzano principi e principesse.
Insomma, ognuno di noi ha fatto del suo meglio per rendere la spiaggia non solo un luogo di relax e vacanza, ma un mondo magico, in cui la fantasia prende vita (e in cui gli altri bagnanti devo guardare attentamente dove mettono i piedi, per non rischiare di rovinare qualche capolavoro ingenieristico).
E ora, finalmente, dopo creazioni che sembrano arrivare direttamente dall’antico Egitto e presepi di sabbia, sono giunte anche le sculture letterarie!
Sculture letterarie: ora a narrare è la sabbia
Cosa sono sculture letterarie? Si tratta di immensi capolavori di sabbia, creati da artisti magistrali, che danno vita a scene e personaggi dei libri e dei racconti più amati. Il sito Book Riot ha raccolto le immagini di alcune di queste opere, permettendo anche a noi di scoprirle.
Oltre al fatto che le dimensioni di questa scultura devono essere imponenti, la precisione dei particolari è impressionante. La treccia della principessa, le onde fluenti disegnate dai suoi capelli, il mantello del principe che pare muoversi con il vento: sembra quasi di essere di fronte a una scena impressa sulla pietra, o sulla carta, non di certo a una scultura di sabbia!
Chissà in base a cosa gli artisti hanno scelto il soggetto delle loro sculture letterarie. Forse hanno optato per il racconto che più li affascinava da bambini, le cui parole li trasportavano in mondi magici e unici. Magari, invece, potrebbe essere la storia che si trovano a raccontare più spesso, vuoi perchè richiesta dal piccolo pubblico, vuoi perchè quella che meglio si ricordano (io andrei di default su La Bella e la Bestia).
Potrebbero aver scelto personaggi che hanno costellato la loro adolescenza o età adulta, dei modelli a cui guardare per prendere forza, ispirazione, o che hanno aiutato a evadere per un po’ dalla quotidianità. Forse anche per questo possiamo ammirare sculture letterarie che escono dalla sfera dei grandi classici per l’infanzia. Potremmo, per esempio, trovarci di fronte a Gandalf de Il Signore degli anelli, o Davy Jones e la sua nave, tratti da I pirati dei Caraibi.
Insomma, le possibilità sono davvero infinite! Su qualche spiaggia potrebbero esserci sculture letterarie tratte dal nostro libro del cuore che aspettano solo di essere scoperte e fotografate.