Caro Lettore, oggi per il nostro appuntamento con la rubrica lifestyle ho pensato di parlarti del libro di Gianluca Gazzoli, Scosse edito Mondadori.
Chi è Gianluca Gazzoli?
Gianluca Gazzoli è un conduttore radiofonico e televisivo, un videomaker e narratore di storie.
La radio è stata il suo primo amore: ha debuttato nel 2014 su Radio Number One, poi in poco tempo è passato alla radio nazionale diventando voce di RAI Radio2 e conducendo il suo programma quotidiano KGG. Dal 2019 ha iniziato la sua avventura su Radio DEEJAY e attualmente conduce tutti i weekend MEGAJAY.
E’ una persona iperattiva per natura: ama lo sport e, in particolare, il basket è la sua grande passione, per questo è diventato anche un riferimento per molti tifosi.
In TV nel 2017 ha condotto e seguito la diretta del Festival Di Sanremo dal Teatro Ariston oltre che il Giro d’Italia e I Migliori Anni con Carlo Conti.
Inoltre nel mondo del web produce format che raccolgono numerosi consensi e che lo aiutano a raccontare storie e a girare per il mondo.
Scosse
Scosse è il titolo del suo libro edito Mondadori e in libreria dal 13 aprile.
Di questa storia mi hanno colpito due cose: la prima è la paura vista come punto di partenza, non come limite o qualcosa di cui vergognarsi.
Le paure ce le abbiamo tutti, la differenza sta nel modo in cui le affrontiamo, e l’autore porta in questo libro la sua esperienza parlando a cuore aperto della sua di paura: paura di essere giudicato o trattato in maniera diversa a causa del suo problema.
Il secondo aspetto riguarda l’importanza di sfruttare al massimo ogni occasione che abbiamo, non lasciandoci abbattere dagli ostacoli che incontriamo lungo il percorso.
Gazzoli racconta questa storia per illuminare il luogo buio in cui spesso si chiude chi ha paura, perché dalla paura si può partire per affrontarla e magari condividerla come ha fatto lui:
“Vorrei, insomma, che servisse ad avere più rispetto verso le nostre paure e quelle di chi abbiamo intorno, perché sono quelle che ci rendono forti”.
Per farla breve, il mio cuore raggiunge un numero elevatissimo di battiti al secondo fino a fermarsi completamente, per poi riprendere dopo pochi istanti. Da quando ero solo un ragazzino ho dovuto fare i conti con questa condizione che mi ha costretto a impiantarmi un defibrillatore sotto pelle che, ogni volta che il mio cuore supera i battiti consentiti, scarica una serie di scosse che mi ribaltano a terra pur di tenermi in vita.
Durante un viaggio in India, un indovino mi disse che le mie aritmie erano generate dalla mia sensibilità, dalle mie passioni e dal mio carattere e che proprio per questo la mia vita sarebbe stata segnata da tante scosse, che mi avrebbero cambiato profondamente.
Io non so se quell’indovino mi abbia detto la verità, so solo che i battiti troppo accelerati del mio cuore, che hanno rischiato di uccidermi, hanno anche scandito da sempre le tappe fondamentali della vita, insegnandomi a non farmi mai abbattere, ad andare sempre a trecento all’ora e a sfruttare al massimo ogni occasione: a vivere, insomma, una vita che non mi potrei permettere.
Per circa diciassette anni non ho raccontato a nessuno del mio problema perché avevo paura di essere giudicato, di essere trattato in modo differente, forse per orgoglio o forse per immaturità.
Ma credo nel potere positivo della condivisione ed è per questo che spero che la mia storia arrivi soprattutto a chi ha bisogno di sentirsi spronato a superare gli ostacoli che la vita ci pone lungo la strada e a dare sempre il meglio di sé per raggiungere i propri sogni, saltare più in alto e spiccare il volo.
Credo che di queste storie ci sia sempre bisogno, persone positive che vivono al limite per non perdersi nulla e che possono raccontarci come si fa a trasformare un limite in un’opportunità.
Come sempre buona lettura!