Scimmiette di mare Projet. Kill your writer è un titolo insolito per una raccolta di 11 racconti più un’introduzione e una postilla all’introduzione di Laura Platamone, altrimenti detta la mamma e la prefazione di Valerio Evangelisti. Definire surreale ed originale tutto il libro nel suo insieme, introduzioni comprese, è il minimo. Il tutto nasce da un’idea di Laura Platamone, pubblicata da Nero Press Edizioni, nel 2013.
Premetto che stilare la recensione di un libro così particolare richiede un bella apertura mentale che, come recita un’arcinota battuta, non è una frattura del cranio; la stessa apertura è stata necessaria per approcciarsi alla lettura. E ti spiego perchè. In primis già dalla copertina si capisce che non si ha a che fare con la solita raccolta di racconti più o meno a tema; o meglio gli 11 racconti un tema ce l’hanno: quello di far letteralmente fuori autori famosi di altrettante opere famose. Kill your writer, se le mie pochissime conoscenze d’inglese non mi tradiscono, significa uccidi il tuo scrittore ed è esattamente ciò che si propongono di fare gli autori dei racconti di Scimmiette di mare.
La copertina di Scimmiette di mare. Kill your writers, come dicevo, è assolutamente insolita e a prima vista si potrebbe benissimo scambiare per la copertina di un libro a fumetti. Osservando con attenzione tutti i particolari (e ti giuro che è stata la prima cosa che ho fatto prima di leggere il libro), si scopre che è in perfetta attinenza con il titolo. L’autore Gianluca Galati l’avrà studiata e immaginata con perizia: presenta una scimmietta con un sorriso fra il truce ed il beffardo che tiene per i capelli una testa decapitata.
A sua volta, la testa mozzata in questione ha un’espressione fra il sorpreso (per essere stata staccata dal corpo?) e lo scocciato. La scimmietta colorata di azzurro anticipa in qualche modo la sua natura marina… E qui si apre un discorso che è doveroso fare, per capire il filo conduttore di tutti i racconti.
Scimmiette di mare, uno strano tipo di crostaceo
Le scimmiette di mare, il cui vero nome è artemia salina, esistono davvero ma non sono scimmie, non hanno niente a che vedere con quei mammiferi da cui l’uomo ha origine, secondo la teoria di darwiniana memoria. Sono animali acquatici, non so sinceramente se definirli pesci o crostacei, come recita l’onnisciente Wikipedia, dal momento che hanno caratteristiche specifiche non appartenenti ai pesci. Possono vivere fino a diecimila anni ma non solo. Possono resistere alla disidratazione, a temperature elevatissime o bassissime, ad ambienti acidi o fortemente salini: insomma una varietà di crostaceo quasi indistruttibile.
Le scimmiette dei racconti contenuti in Scimmiette di mare Projet. Kill your writer, hanno le stesse peculiarità di sopravvivenza ed indistruttibilità dei loro parenti marini. Da loro emulano la capacità di resistenza in qualsiasi condizione, con in aggiunta la particolarità, tutta inventata dagli autori, di trasformazione, di moltiplicazione, di ubiquità e, cosa non indifferente la propensione all’omicidio cruento.
Le Scimmiette di Mare Project sono esseri complessi, geneticamente modificati e programmati per uccidere. Mostriciattoli che scopano come conigli e si riproducono alla velocita della luce, crescono in fretta e hanno un QI di 267. Potete tenerle buone con banane e noccioline ma nulla le eccita come un sano, copioso, spargimento di sangue. Specie se serve a fare contenta la loro Mamma.
In definitiva l’originalità del libro è proprio nella formula e nel contenuto dei racconti. La Mamma delle scimmiette, ovvero Laura Platamone ha avuto l’idea estrosa di mettere insieme autori altrettanto estrosi, investendoli di una precisa missione: uccidere alcuni dei loro colleghi più famosi facendoli morire con le loro stesse armi. Come dire che di penna ferisce di penna perisce. E in questi pianificati omicidi, anzi scrittoricidi, le scimmiette hanno la loro bella parte di primaria importanza.
Undici missioni, undici racconti, dodici valorosi emergenti impegnati a organizzare le loro imprese impossibili. Vittime del calibro di Alessandro Manzoni, Joe Lansdale, Stephenie Meyer, Giovanni Pascoli per una raccolta che si pone al di fuori di tutti gli schemi della narrativa.
11 autori e le scimmiette di mare
Gli undici autori di Scimmiette di mare Project. Kill your writer, si sono cimentati in racconti assolutamente fuori dall’ordinario dove la surrealtà e le situazioni paradossali hanno un ruolo principale. Il lettore non avrà davanti le solite storie più o meno articolate, con i soliti personaggi e le solite trame: si troverà a rapportarsi con la fantasia più sfrenata e le invenzioni più inverosimili. Spesso, in alcuni racconti, senza un vero e proprio filo conduttore.
Protagonisti di ogni racconto sono scrittori famosi di tutti i tempi, di tutte le latitudini e di tutte le mode stilistiche che i mandanti dovranno far morire con la validissima collaborazione delle scimmiette che svolgono il lavoro cosiddetto sporco: ruolo che adempiono alla grande.
La qualità dei racconti è nel complesso buona, particolarmente bello lo stile di scrittura e l’invenzione della trama di alcuni mandanti e fra di essi è doveroso citare quelli che personalmente ho trovato più originali e fantasiosi: Luigi Bonaro e Gianluca Santini con il racconto conclusivo scritto a quattro mani, Scimmiette che odiano la mamma; Eliana Standardo con una vittima di tutto rispetto come Giovanni Pascoli; Emanuele Corsi che fa fuori il prefatore di Scimmiette di mare Project, Valerio Evangelisti.
Ho citato solo alcuni dei più divertenti e originali ma devo constatare che il tono di tutti i racconti è simile e che in ognuno di essi la storia si dipana tra trovate surreali, colpi di scena ed ironia. Il libro apparentemente potrebbe essere valutato come leggero, non contenere grandi messaggi e non suscitare profonde riflessioni: il mix di situazioni ironiche ed auto-ironiche rendono veloce e divertente la lettura e fanno sfuggire le velate e a volte neanche tanto, frecciate al mondo della scrittura in genere e alle sue magagne, che non sono poche.
Non pensiamoci però. L’estate induce alla leggerezza e quindi meglio una lettura piacevole e non impegnativa adatta a questo tempo di evasione e relax: Scimmiette di mare Project. Kill your writer è proprio quello che ci vuole… Se poi tra una pagina e l’altra qualche scimmietta-killer fa capolino, può sempre tornare utile.