Evviva è Carnevale!!!
Caro lettore, la mia maschera preferita è Arlecchino: è allegro e, con quel suo vestito, mi risulta davvero simpatico. Ora, attraverso una filastrocca di uno scrittore che amo, Gianni Rodari, ti illustro la storia di questa maschera.
“Il vestito di Arlecchino”
Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
“Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta!”
Arlecchino è un personaggio di origine bergamasca, come Brighella e Gioppino, maschere che incontreremo nei prossimi articoli. Se vuoi conoscere più approfonditamente questa maschera puoi visitare, tra gli altri, il sito di Wikipedia.
Il libro più famoso, che abbia come personaggio la maschera di Arlecchino, è una commedia di Carlo Goldoni, “Arlecchino servitore di due padroni“. Scritta nel 1745, è una delle sue opere più fortunate. La storia, un’opera teatrale, racconta di amori, di inganni per ottenere uno scopo specifico ed è narrata in dialetto veneto.
[amazon_link asins=’8817122408′ template=’ProductCarousel’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’a6fa6091-f1e4-4835-9531-277ef4d72f7c’]
Ti vorrei consigliare anche un bel libro illustrato per i lettori più piccoli: “La nascita di Arlecchino” scritto da Roberto Piumini e illustrato da Giovanni Manna.
[amazon_link asins=’8845180573′ template=’ProductCarousel’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’86921eb3-9a85-4f02-8a90-78199641815f’]
Tra crostoli e frittelle
vi auguro tante letture belle!