È domenica mattina, ho appena fatto colazione, e dopo sei abbondanti ore di sonno sono pronto a lasciare andare tutto quello che mi è esploso dentro durante questa settimana dedicata per intero al Festival di Sanremo 2022. Cinque giorni meravigliosi che come ogni anno mi hanno riempito di gioia, emozioni e tanta bella musica.
Arrivo con calma, con i miei tempi, del resto non sono un giornalista e non è questo il posto per dare le notizie. In questo foglio bianco digitale scriverò da appassionato, da persona che vuole condividere con i lettori tutte le gioie – e le noie – provate durante questa edizione del Festival di Sanremo 2022.
Edizione, vinta da Mahmood e Blanco con il brano Brividi, che a mio avviso ha visto come vero trionfatore il padrone di casa: Amadeus. Bravo, professionale, simpatico, rigido e leggero a seconda della situazione ma, soprattutto, aperto e ben disposto verso il mondo della musica che ci ruota intorno.
Sanremo 2022: vince Brividi
Pronostici rispettati, direi, in questa edizione del Festival che ha ottenuto un grande successo di pubblico sia in termini di audience che di viralità mediatica. Buona parte del merito, a mio avviso, va alle canzoni, ai cantanti, e di riflesso a chi le ha scelte, chi le ha valutate e chi è stato in grado di creare una playlist in grado di accontentare tutti i palati. Amadeus.
Come ho detto, amico lettore, sto scrivendo intorno alle dieci di domenica mattina, dopo aver lasciato defluire le emozioni della consacrazione del duo che ci ha travolto con Brividi e dopo aver smaltito un piccolissimo personale dispiacere per non aver visto salire sul gradino più alto del podio la splendida Elisa. Credo che quello che si sia visto in queste cinque serate è che la cantante di O forse sei tu gravita ad una altezza di eccellenza diversa da tutti gli altri. Lo dico nel pieno rispetto di tutti, partendo da chi ha vinto, che reputo fenomenali, e arrivando a chi è arrivato ultimo.
Anche quest’anno infatti, sono pochissime le canzoni che mi scivoleranno via con indifferenza e con pochi ascolti. Il bello di Sanremo è sempre quello: si parte il martedì storcendo un po’ il naso al primo ascolto e si arriva al sabato che si cantano e si apprezzano tutte le canzoni. Non solo, alcune di queste, poi, magari non le ascolteremo per anni – non tutte possono sposarsi con il nostro gusto personale – e quando tra due decenni andremo a rileggere classifica e titolo, come nella più meravigliosa delle magie inizieranno a suonarci in testa come se il tempo non fosse passato.
Potere della musica. Potere del Festival di Sanremo: manifestazione che io amo!
E dunque, a bocce ferme, nella tranquillità di una domenica mattina in cui tutto è già finito, cosa resta nella mia anima di questo Festival di Sanremo 2022?
Come detto l’organizzazione della kermesse fatta dal direttore artistico. La capacità di accorciare i tempi rispetto allo scorso anno. La scelta delle canzoni e dei cantanti in gara. La disponibilità a essere sempre la spalla d’appoggio per l’ospite divertente di turno. La leggerezza del prendere tutto sul serio sapendo che non c’è nulla da prendere sul serio. La sua commozione, il suo essere umano, amico e semplice. I risultati ottenuti in termini di ascolti che gli danno assoluta ragione. Voto 10 e lode per Amadeus.
Le emozioni. Tante. Saranno i miei quarant’anni suonati ma ho respinto più volte le lacrime in questa o quella situazione. E non sempre ci sono riuscito. Non ci sono riuscito quando Maria Chiara Giannetta ha portato sul palco i suoi tutor non vedenti per il ruolo di Blanca. Apro e chiudo parentesi: che bella sorpresa questa attrice! Al pari di Drusilla Foer. Non ci sono riuscito e sono stato contagiato dalle lacrime di Damiano dei Maneskin dopo essersi esibito in Coraline.
Ho provato anche quest’anno la solita emozione di vedere come artisti di un certo calibro, metti Morandi, Ranieri e Zanicchi su tutti – senza dimenticare Laura Pausini che su quel palco ci è nata – nonostante anni e anni di esperienza e carriera, una volta saliti sul palco dell’Ariston han vissuto l’emozione forte dell’esserci. Il mio sogno è quello di andare a scoprire cosa significa calcare quel teatro. Voto 10 alla musica e alle emozioni che l’arte e lo spettacolo possono regalare.
Non ci sono riuscito quando il buon Cesare Cremonini ha deciso di portare in riviera tutto il suo immenso e straordinario talento. Lo reputo un paroliere straordinario. Le sue canzoni basterebbe leggerle. Ma quanta strada ha fatto questo ragazzo? Mi fa sorridere, comunque, il fatto che potrebbe scrivere tutte le canzoni più belle del mondo ma per il pubblico sarà sempre il ragazzo della vespa fuori città. Ho pianto. A dirotto. 50 special ha sbloccato troppi ricordi di gioventù.
E pensare che quando mia sorella era arrivata a casa con il CD dei Luna Pop l’avevo quasi snobbato perché io volevo fare l’alternativo e la rockstar. Che stupido. Voto 9 al Cesare Cremonini patrimonio nazionale.
L’amicizia è stato uno dei valori che hanno riempito il palco del Festival di Sanremo 2022. L’ha sottolineato più volte Amadeus parlando con Fiorello. A proposito, altro motivo per la lode ad Ama: quest’anno ha brillato di luce propria senza il fraterno fuoriclasse dello spettacolo di fianco.
L’ha sottolineato Jovanotti, altro grande nome che ha arricchito questa edizione. In quel piccolo frammento in cui i due hanno ricordato i loro esordi in Via Massena a Radio Deejay, neanche a dirlo, mi sono commosso. E qui ci sono di mezzo, senza dubbio, i miei quaranta. Ci sono cresciuto con il motto One nation, one station. Lorenzo che si è reso anche protagonista nella serata delle cover vincendola insieme all’amico Gianni Morandi. Grandissimo terzo classificato nella classifica generale finale. Che spirito Morandi!
E poi ieri sera, Sabrina Ferilli – meravigliosa – che si è messa a parlare e scherzare di look e di abiti con l’amica Mara Venier. Emma che ha chiamato a dirigere l’orchestra Francesca Michielin e che insieme hanno omaggiato Britney Spears in maniera sublime. Momenti che non dimenticherò. Voto 8 all’amicizia e alla riconoscenza.
Ho detto che tifavo Elisa ma non ti ho ancora svelato, amico iCrewer, quale è stata la mia canzone preferita. Premesso che sono tante quelle che ho già inserito nella mia playlist e che ho già passato nel mio piccolo programma radiofonico, devo ammettere che non sono stato capace di resistere all’aspetto cantautorale della proposta musicale. Trovo meritato il premio Mia Martini assegnato a Massimo Ranieri, così come quello per il miglior testo a Fabrizio Moro.
Io, però, nella mia personale classifica, ho messo al primo posto Giovanni Truppi. La sua canzone a mio avviso è una poesia meravigliosa. Tuo padre, tua madre, Lucia è la mia canzone preferita di Sanremo 2022. Voto 7
C’è un altro grande vincitore del Festival. Forse ancora più di Amadeus: il FantaSanremo. Un tormentone, una ondata che si è abbattuta sul palco e che nei primi giorni ha spiazzato tutti, persino il conducente. Papalina, ciao Zia Mara, Grazie Maestro, fiori ad Amadeus, magliette scollate o addirittura tolte, insomma tutti modi per ottenere bonus in questo gioco nato dalle costole del Fantacalcio che quest’anno ha davvero fatto il boom. Una bella iniezione di imprevedibilità e divertimento. Voto 6 agli ideatori: geni assoluti.
Quando ho scritto dell’amicizia l’ho fatto perché davvero sono stato toccato da quelle emozioni. Non perché anche un articolo come questo, ripeto scritto da un appassionato che vuole condividere le sensazioni, necessiti a tutti i costi di un paragrafo politically correct. Anzi, ho trovato, a tratti, quasi troppo questo continuo sottolineare e sensibilizzare su tematiche che sia chiaro, sposo nel modo più assoluto.
È vero che Sanremo è una vetrina troppo grande e troppo seguita per non usarla in modo adeguato con il fine di lanciare dei messaggi giusti e doverosi, ma a mio avviso, per quel che può contare il mio parere, a volte si è un po’ esagerato. Il rischio è quello di far diventare un concetto, giusto e doveroso, pesante e noioso. No? È comunque un motivo di riflessione il fatto che temi come il razzismo e l’omofobia, per citarne due, non siano ancora assimilati e dati per scontati per una società come la nostra nel 2022. Comunque, Voto 5 al politically correct inflazionato.
La pubblicità è l’anima del commercio. Gli sponsor una risorsa importantissima per creare spettacoli importanti come il Festival. Ma quanta pubblicità ci hanno infilato in Sanremo 2022? Voto 4 al “ci vediamo tra pochissimo” di Amadeus.
Tutto il resto dei voti, quindi dal tre allo zero, in questo pagellone simpatico e giocoso, lo assegno come ogni anno a tutte le polemiche che si leggono sui social. Ai detrattori, a quelli che Sanremo non lo guardano e ci tengono a farcelo sapere. Sarà, ma alla fine sono gli unici che ne parlano. Sono quelli che non perdono un minuto e che sono più aggiornati di chi invece il Festival lo ama.
Come si fa a non capire che così facendo si riconosce a Sanremo tutto il valore culturale e popolare che da settantadue anni ferma una nazione intera? Quest’anno poi arrivato a fagiolo durante la sosta del campionato di calcio.
Insomma, concludendo, una edizione, quella di Sanremo 2022 che ci ha fatto venire davvero i Brividi.
Con questa chiusura scontata alla quale però non ho potuto resistere, ti do appuntamento alla prossima augurandoti come sempre buone letture!