Il Salone del Libro di Torino si è concluso da poche ore e sapere che dovrò aspettare un intero anno per riviverlo mi stringe il cuore. Se lo scorso anno l’edizione ha riscaldato gli animi e i cuori selvaggi dopo la batosta Covid, quest’anno è esploso l’entusiasmo palpabile e fremente dei ben 215.000 lettori e lettrici che avevano fame di lettura, di approfondimento, di conoscenza e di dire la propria sui tanti temi che questa rassegna ha affrontato.
Una delle garanzie dell’indipendenza del Salone è che è una fiera editoriale e gli editori sanno che l’indipendenza è una garanzia anche della sua floridezza. Non temo, ma credo che vada presidiata. Essere un uomo libero non vuol dire avere la libertà di dire qualunque stupidaggine.
Chi mi attacca dovrebbe essere contento per il Salone del Libro che è un bene comune. Magari l’Italia in questi anni fosse andata come il Salone. Se uno volesse misurare tutto questo sui numeri, quelli del Salone sono misurabili. Prendiamo atto che è successo qualcosa di bello, nessuna polemica potrà cambiarla.
Salone del Libro di Torino 2023: attraverso lo specchio
Una delle prime impressioni di questo festival culturale che porterò con me è sicuramente la bellezza di vedere un bambino o un adolescente prendere un libro in mano, vedere quegli occhi intensi che brillano alla vista di un titolo che sognava da tempo di comprare e averlo finalmente tra le mani.
É stato emozionante vedere gruppi di ragazzi e ragazze euforici mettere da parte gli smartphone e guardarli sfogliare un libro per poi mettersi in coda per comprarlo. Il Salone ha fatto emergere una generazione che ama leggere, tanto, ma che vuole anche essere ascoltata, capita e compresa soprattutto attraverso chi i libri li scrive.
Le novità dal Salone: tra booktok e tradizione
Ed ecco che arriviamo a una delle grandi novità di punta di quest’anno: lo stand dedicato al BookTok: l’unione tra l’amore per la lettura e i social, che hanno finalmente creato un legame importante togliendo il divario generazionale e il distacco comunicativo che si era creato tra il mondo editoriale e i giovani.
Uno stand particolare con uno schermo che fa vedere i video social e un piccolo spazio in cui tutti possono entrare e scrivere la risposta alla domanda: Chi ha scritto la migliore pagina della tua vita? Un quesito importante che ha fatto emergere una gran partecipazione di pubblico.
Un Salone del Libro che, oltre agli editori più conosciuti, ha saputo creare uno spazio importante per i nuovi editori, per quelli emergenti e per gli autori e le autrici che si stanno piano piano immergendo nel mondo letterario e sono alle prime armi.
La kermesse ha saputo dare inoltre il benvenuto a tutti i Festival culturali italiani – da nord a Sud – per sottolineare l’importanza delle rassegne che avvicinano il pubblico alla lettura attraverso le arti e la musica per esempio.
La pista 500 e la Torino operaia
Una delle idee innovative che ha caratterizzato l’esaltazione dell’ex fabbrica Fiat che ospita la manifestazione e l’impronta indelebile torinese legata all’automobile è stata la Pista 500: lo storico percorso utilizzato per collaudare le auto.
Un percorso che i visitatori del Salone hanno potuto vivere appieno percorrendo la rampa di accesso per poi arrivare sul tetto e ammirare la romantica Torino, le sue colline e la splendida Superga a incorniciare quella bellezza nordica che possiede.
Il tetto che accoglie un vero e proprio progetto artistico (in collaborazione con la Pinacoteca Agnelli) con installazioni artistiche e ambientali con dialogano con paesaggi e l’architettura di Torino.
Il bosco degli scrittori al Salone
Il Salone del Libro ha saputo legare futuro e passato, tradizioni e innovazioni andando a scavare attraverso anche le radici del nostro bel Paese viaggiando regione per regione facendo tappa in Sardegna ed esaltando la montagna attraverso la sala dedicata al Trentino.
La manifestazione ha inoltre saputo affrontare temi importanti come l’emergenza climatica, il bisogno e la necessità di cambiare le cose e di modificare il nostro stile di vita per amare il nostro Pianeta senza sfruttarlo all’eccesso.
Ha ricreato attraverso la collaborazione di Aboca edizioni il bosco degli scrittori: uno spazio fuori dal tempo, con oltre 1000 piante, arbusti e vegetali in cui è possibile immergervi e assaporare la natura e la letteratura fondersi insieme.
Verso il prossimo Salone del Libro
Questa kermesse ha lasciato un’impronta importante e un passaggio di consegne alla nuova direttrice Annalena Benini che avrà il compito di mantenere il passo di LaGioia.
È una festa per un successo straordinario che credo sia merito del lavoro di quest’anno: di Nicola, della squadra, del comitato editoriale, ma anche del lavoro di tutti questi anni. Non si può non essere riconoscenti e felici. Dobbiamo essere orgogliosi di questo lavoro in nome dei libri, della lettura e delle persone che stanno intorno ai libri.
È un grande onore raccogliere questo testimone. Con un successo così straordinario è come se partissi con la rincorsa. Non ho però paura perché ci sono queste persone accanto a me e ci siete tutti voi, e so che posso contare su voi e sull’amore per i libri.