Quando un cane o un gatto muore, generalmente siamo soliti lasciarli andare con l’espressione buon ponte. Ma perché si dice così e come è nato questo saluto estremo. In questo articolo cercheremo di capire e ricostruire le origini di questo saluto per gli amici pelosi.
Perché si dice buon ponte?
L’espressione buon ponte o attraversare il ponte dell’arcobaleno è spesso utilizzata in modo consolatorio quando un cane o un gatto muore. Questo modo di esprimersi è nato dalla volontà di trasmettere un senso di pace e serenità nel momento del distacco da un animale domestico amato.
L’arcobaleno e il ponte
L’idea di un ponte o arcobaleno è stata introdotta attraverso la poesia The Rainbow Bridge (Il Ponte dell’Arcobaleno), un testo anonimo che si è diffuso ampiamente tra gli amanti degli animali domestici. Questa poesia descrive un luogo paradisiaco dove gli animali amati vanno dopo la loro morte. Si immagina che questi animali attraversino un ponte colorato come un arcobaleno, raggiungendo un posto in cui possono giocare e vivere felicemente fino a quando i loro padroni non li raggiungeranno.
Le tribù degli Indiani d’America si sono tramandati per secoli questa leggenda, dedicata a tutte le persone che soffrono per la morte di un loro caro amico, che sia umano o non umano.
“Lassù nel cielo c’è un luogo chiamato Ponte dell’Arcobaleno. Quando muore un’amico peloso che è stato amato da qualcuno, questi sale su fino al Ponte dell’Arcobaleno, dove ci sono prati e colline a disposizione dei nostri amici, i quali possono correre e giocare assieme. C’è tanto cibo, tanta acqua, c’è tanta luce solare, ed i nostri amici sono al calduccio e a proprio agio. Tutti gli animali che si sono ammalati ritrovano la salute ed il vigore, quelli che sono stati feriti tornano intatti e forti, proprio come ce li ricordiamo quando li sogniamo ricordando i bei giorni passati assieme. Gli animali sono felici e contenti, salvo per una cosa: manca loro qualcuno che è stato veramente speciale per loro, dal quale hanno dovuto separarsi. Tutti loro corrono e giocano insieme, ma per ognuno di loro arriva un giorno in cui si fermano e guardano lontano all’orizzonte.
I loro occhi lucenti sono all’erta, i loro corpi palpitanti. Allora si staccheranno dal gruppo, volando sull’erba verde, con le zampe che li condurranno sempre più velocemente. Vi hanno avvistato, vi hanno riconosciuto. Voi ed il vostro amico del cuore vi ritroverete, per non separarvi mai più. Una pioggia di baci vi ricoprirà il viso, la vostra mano potrà accarezzare di nuovo l’adorata testolina, e potrete guardare di nuovo negli occhi il vostro amico del cuore, che è stato fisicamente lontano da voi ma non è mai stato lontano dal vostro cuore. E allora attraverserete insieme il Ponte dell’Arcobaleno…” – traduzione di DogWelcome.it
La metafora del ponte simboleggia il passaggio dall’esistenza terrena alla pace eterna. Attraversare il ponte rappresenta il superamento della sofferenza, la liberazione dai dolori fisici o mentali che il cane potrebbe aver sperimentato durante la malattia o l’invecchiamento.
Conforto per i proprietari
L’uso di espressioni come buon ponte si è diffuso all’interno della comunità degli amanti degli animali e ha acquisito una sorta di significato condiviso. Questo modo di esprimersi è diventato una consuetudine, un modo di condividere esperienze e sentimenti tra coloro che condividono l’amore per gli animali.
Il saluto buon ponte quando muore un cane è nato da una poesia che ha cercato di fornire un conforto simbolico e un’immagine rassicurante del dopo vita per gli animali. Pur essendo un modo di esprimersi non convenzionale, è diventato comune tra coloro che affrontano la perdita di un fedele compagno a quattro zampe.