Quanti di noi abbiamo sentito parlare di Conservatorio oppure conosciamo degli studenti che lo frequentano. Ma vi siete mai fermati a pensare all’origine di questa parola? Cosa c’è da conservare? O meglio chi si deve conservare?
Come nasce il Conservatorio
Molti risponderanno che la “cosa” da conservare è la Musica, ma non è così. Ad essere “conservati” ovvero tutelati erano i bambini e i ragazzi.
I conservatori si chiamano così perché quando nacquero, nel XVII secolo a Napoli, Venezia e Palermo, erano istituti per la “conservazione” (protezione) degli orfani e dei ragazzi più bisognosi. Tra gli intenti c’era quello di avviarli a una professione, e fra queste anche quella del musicista. Così al conservatorio i ragazzi non imparavano solo a leggere e scrivere, ma anche a cucire, dipingere, lavorare il legno e, a chi mostrava di averne maggiore predisposizione, veniva impartita un’educazione musicale.