Riflessi #1 Sisters Series di Elena Taroni Dardi, una storia d’azione e d’amore
Riflessi #1 Sisters Series di T. D. Elen, pseudonimo che nasconde il vero nome dell’autrice, Elena Taroni Dardi, è quello che si definisce con un termine dell’ultima ora un romantic suspence, traducibile in thriller rosa per i più tradizionalisti. Al di là delle definizioni più o meno moderne, quel che conta è sicuramente il contenuto, la sostanza del libro e devo dire che Riflessi non ne è privo.
L’autrice T.D. Elen, come si firma nel libro o Elena Taroni Dardi come realmente si chiama, ha saputo calibrare bene l’impostazione della storia e dei suoi personaggi, dosando giallo e rosa in maniera armonica a mio avviso, senza che il primo colore prevalga sull’altro e viceversa. Cosa non semplice in una storia di questo tipo dove farsi prendere la mano, meglio la penna, in un senso o nell’altro può risultare facile.
Riflessi #1 Sisters Series, auto-pubblicato, è un libro che si legge agevolmente, la scrittura è fluida, scorrevole, la storia coinvolgente. I titoli, all’inizio di ogni capitolo, orientano il lettore sul luogo in cui si svolge l’azione e ritengo che questa sia una bella trovata perché consente di inquadrare la scena facilmente e di proiettarsi nell’interno di essa, seguendo i personaggi passo passo. Fra l’altro l’autrice, con mossa che immagino studiata, lascia il lettore con il desiderio di conoscere il seguito, la storia infatti finisce quasi in sospensione con un bel continua…
Riflessi #1 Sisters Series potrebbe diventare un film?
Ho usato non a caso un linguaggio quasi cinematografico, penso proprio che la storia sia adattissima ad essere trasformata in immagini e diventare un film o una serie TV. Una storia d’azione, veloce, rapida con numerosi colpi di scena, una buona dose di avventura, amore ed erotismo: un romanzo che contiene tutti gli ingredienti per poter appassionare eventuali spettatori. Del resto Riflessi è il primo libro di una trilogia, #1 Sister Series, della quale ti dico sinceramente che non ho nessuna informazione (se non che gli altri due libri hanno come titolo Conflitti e Miraggi), ma che reputo adatta ad essere sceneggiata.
Leggere Riflessi risulta semplice, piacevole e scorrevole ma nello stesso tempo, in alcuni punti, le vicende dei protagonisti inducono il lettore a delle riflessioni sulla sete di potere che trasforma gli uomini in una specie che definire umana è impossibile, perché di umano non conserva nulla.
Uomini che fanno della sopraffazione e della ferocia il loro stile di vita, che schiacciano chiunque, fratelli e figli compresi, senza nessuna pietà, pur di raggiungere gli scopi prefissati dai loro insani egoismi. E sappiamo bene che spesso la realtà supera di gran lunga la fantasia, quindi brava la nostra Elena Taroni Dardi ad affrontare l’argomento inserendolo nel contesto della storia che racconta, senza renderlo pesante.
Sentitevi libere di esprimere la vostra opinione…
… Così si esprime l’autrice nella presentazione di Riflessi, un segno di intelligenza ma anche di umiltà perché se fa piacere una recensione positiva, un parere non del tutto a favore ma bene argomentato, deve spingere chi scrive a migliorarsi: di imparare non si smette mai. E a questo proposito, dopo aver espresso la mia opinione che è in larga parte positiva, devo segnalare che nel contesto del libro si riscontra qualche svista.
Elena Taroni Dardi, ad onor del vero, continua a precisare nella sua presentazione: ciò che state leggendo potrebbe NON essere la versione definitiva in quanto ho intenzione di rileggere nuovamente alla ricerca di refusi o altro… Bene, ho accolto l’invito e ho segnalato, per il resto al suo posto cambierei pochissimo.
Conosciamo l’autrice di Riflessi
Amo. Leggo. Scrivo (o almeno ci provo)…
… Si presenta così, sul suo profilo social la nostra autrice. A dire il vero Elena Taroni Dardi presenta sé stessa, in maniera più approfondita, in appendice a Riflessi e lo fa in modo simpaticamente ironico. Sia quando parla della sua età che viaggia sui quaranta e più, che quando definisce suo marito un maschio Alpha autentico (mi chiedo che significa di preciso, col greco e con certi linguaggi dell’ultima ora, sono poco avvezza), o quando parla del suo profilo social definendolo noioso: una cosa è certa, Elena è sicuramente una persona auto-ironica e l’autoironia è frequentata soltanto da persone intelligenti.
Ciao! Grazie per la recensione che vedo per caso solo ora. 🙂
Rispondo volentieri alla domanda su come mai definisco la trilogia “Romantic Suspense” e non con un equivalente italiano… non esiste una categoria riconosciuta in Italia perchè questo genere è nato negli Stati Uniti e unisce vicende a tematica thriller, spionaggio, azione eccetera ad una storia d’amore inserita e integrata in quel contesto.
Un esempio noto: “Alias” è una serie TV di azione, spionaggio e mistero ma durante le cinque stagioni si sviluppa anche la storia d’amore tra la protagonista Sidney Bristow e Voughn. Oppure un altro esempio può essere “Il Santo” con Val Kilmer ed Elizabeth Shue anche qui c’è una vicenda di azione, con inseguimenti e inganni, e una bellissima storia d’amore.
Riguardo allo svarione sul congiuntivo invece, vorrei riportare la frase completa perchè sia io che l’editor continuiamo a ritenerla corretta:
“Si era sempre chiesta se avrebbe mai avuto il coraggio di premere il grilletto contro di lui.”
Grazie di cuore per le belle parole. 🙂
Buongiorno.
A mio modesto parere, la frase “Si era sempre chiesta se avrebbe mai avuto il coraggio di premere il grilletto contro di lui” non contiene uno “svarione grammaticale”. Il congiuntivo al posto del condizionale modificherebbe drasticamente il significato della frase.
Per quanto riguarda “romantic suspense” (non “suspanse”), si tratta di terminologia universalmente usata per definire il genere.
Cordialmente
Annamaria Lucchese
Sull’uso del se+condizionale, sul quando e come si può usare, occorrerebbe il parere di un linguista. Io non lo sono e quindi non mi pronuncio. Riguardo al suspense chiedo scusa, uno svarione capita agli umani…
Grazie cmq per il commento.
In questo caso, il condizionale si deve usare.
“Si era sempre chiesta se avrebbe mai avuto il coraggio di premere il
grilletto contro di lui” equivale a “si era sempre chiesta: avrò mai
il coraggio di premere il grilletto contro di lui?”
Proviamo a effettuare la stessa operazione con “Si era sempre chiesta
se avesse mai avuto il coraggio di premere il grilletto contro di
lui”. Diventa: “Si era sempre chiesta: ho mai avuto il coraggio di
premere il grilletto contro di lui?”
Mi sono permessa di puntualizzare la “cosa” perché non sono una linguista, ma ho insegnato italiano per oltre un quarto di secolo.
Complimenti, comunque, per la recensione, che trovo molto ricca ed esauriente.
Buon lavoro.
Annamaria
Grazie per l’esauriente spiegazione e i complimenti, del resto un prof. di italiano ha al suo attivo anni di studio e di esperienze sul campo che una redattrice per diletto non può avere.
Però mi chiedo: un semplice lettore potrebbe fare il mio stesso pensiero leggendo “se avrei”? Credo di sì. Un libro è letto dalla più varia umanità e non tutti conoscono i cavilli della grammatica italiana che non sono pochi, come lei mi insegna.
Cordialmente, Pina Sutera.
Mi scusi ancora. Non si tratta di un cavillo della grammatica italiana, ma di un costrutto normalissimo. Non si limiti a leggere “se avrei”, legga tutta la frase.