Ricatto proibito – Catherine BC
Quando si conosce il proprio nemico, non si temono gli scontri. Quando le regole sono chiare, non rimane che elaborare la propria strategia. Come si fa, però, quando le carte in tavola cambiano all’improvviso? Come si reagisce di fronte ad un avversario che si spoglia delle sue vesti e si fa pericolosamente vicino? Elisabeth conosce Paul da sempre: era il compagno di sua sorella ed è il padre di suo nipote Stephen. Un uomo egoista e cinico, abituato a giocare sporco, con cui si è confrontata più volte, uscendone vincente.
Lui ora vuole vendicarsi, invadendo ogni suo spazio, fino a ricattarla sia nel lavoro che negli affetti, in modo vile. Proprio a quel punto, tuttavia, il destino interviene nelle loro vite in modo inatteso, confondendo i ruoli, mostrando lati dell’uno e dell’altra del tutto nuovi, fino a far loro capire che la soglia fra l’odio e l’amore, a volte, può essere davvero labile.
Eccomi qui con il secondo romanzo di Catherine BC facente parte della Forbidden Trilogy.
Dopo le vicende di Sapore proibito oggi ti porto avanti di qualche anno; restiamo sempre all’interno della stessa famiglia, con Ricatto proibito.
La primissima cosa che mi viene in mente di scrivere è che l’avrei apprezzato di più se non avessi letto il primo e ti spiego il perché. Nonostante i libri siano autoconclusivi, essendo una saga familiare gli eventi sono concatenati tra loro e questo è ben evidente in questi due romanzi; quello che mi è sembrato troppo forzato però è il rapporto di Paul con tutto il resto della famiglia.
L’intreccio con la figura di Elisabeth va a sminuire questa donna che nel primo libro, nonostante non sia la protagonista, ha comunque un ruolo attivo e determinante per la crescita di Stephen. Ho trovato quindi un po’ sprecata, passami l’aggettivo, lei che qui è la protagonista del racconto, ma in parte perde il suo carattere che era la sua forza; risulta sempre essere abbastanza passiva rispetto a quello che le succede e che avviene intorno a lei.
Elisabeth arrossì in modo colpevole, quasi la realtà, insita in quelle parole, l’avesse schiaffeggiata.
Protagonista indiscusso è Paul, che ha una crescita esponenziale rispetto a quello che è il suo personaggio; sicuramente poteva essere scritto un romanzo solo sull’evoluzione di quest’uomo che, nonostante i modi non sempre ortodossi, non si arrende di fronte a niente e nessuno. Descritto per quello che era necessario, così come era accaduto per il protagonista di Sapore proibito, ha ancora un buon margine di crescita interiore.
Aveva tradito la fiducia delle persone che più l’avevano amato, era stato un egoista gretto e un ipocrita, ma ora la forza che la donna accanto a lui sapeva trasmettere, anche in quel momento di abbattimento, era immensa.
Scritto in modo semplice, non ho trovato grossi errori. Avrei trasformato questo “racconto” in un romanzo in quanto ci sono tutte le premesse per poterlo fare e magari Catherine leggendo questa recensione prenderà in considerazione quest’idea.