Fabiana Redivo, con La vendetta di Lord Hughes, ci riporta indietro di secoli in un’avventura che dall’Inghilterra arriva fino in India
Qualche giorno fa avevo segnalato La vendetta di Lord Hughes, il nuovo romanzo regency di Fabiana Redivo edito Dri Editori e disponibile dal 18 febbraio. Come promesso, ecco anche la recensione.
Vediamo la trama
Ironico, bugiardo, libertino, romantico, crudele, passionale, violento, dolcissimo, colto, rude e raffinato. Quanti volti ha lord Hughes? E quali è disposto a mostrare alla donna che ama? Lady Judith Blackmore ha accettato di sposare lord Edward Hughes, conte di Brewfield, per mettersi al sicuro dal complotto ordito dallo zio, lord George Blackmore, che la vorrebbe morta. Un matrimonio celebrato in fretta ma nato sotto i migliori auspici. Una magica alchimia d’amore si instaura subito tra Edward e Judith che finalmente sembra poter condurre la sua vita serenamente. Ma lord Hughes ha un lato oscuro che non è disposto a svelare alla sua giovane sposa, di cui è perdutamente innamorato. Una maledizione incombe sui conti di Brewfield. Affonda le radici in un passato non troppo lontano, nientemeno che in India, ed è legato alla spietata setta assassina dei thugs. Ancora una volta la vita di Judith è in pericolo, ma la “tigre dagli occhi viola” è disposta a metterla in gioco per amore e per spezzare la terribile maledizione.
Prima di iniziare con la recensione,
è necessaria una doverosa precisazione. Ammetto di sapere molto poco di romanzi regency e di non aver mai letto molto del genere; le mie letture sono sempre state orientate più sul thriller o sul giallo. Dunque, non sapevo bene cosa aspettarmi e temevo di trovarmi tra le mani una melensa storia d’amore da fan fiction. Invece, questo romanzo mi ha sorpresa, in positivo. In una sola sera ho divorato il libro, immergendomi completamente nella storia, facendomi trascinare quando sulla Sailor Breeze al fianco di Lord Hughes, quando sull’Enora del pirata Boscher.
Leggere La vendetta di Lord Hughes è come partire per un’avventura, una di quelle che sogniamo di poter vivere quando siamo bambini. Anzi, è un insieme di mille avventure. Ci sono navi fantasma, ci sono pirati, di quelli che avremmo potuto incontrare partendo per un viaggio magico con Peter Pan o al fianco di Sandokan. Ci sono storie d’amore, alcune salde e incontaminate, altre turbolente e più incerte. Ci sono, infine, minacce e trappole insidiose, ideate dai terribili thugs, come sarebbe potuto succedere a Indiana Jones.
La narrazione è in terza persona e questo ci permette di conoscere ogni personaggio a tutto tondo. Il ritmo è serrato, ma non macchinoso, quanto più dolce, e ci accompagna lentamente nella lettura. Di grande effetto anche le descrizioni, sia delle ambientazioni, sia delle emozioni più profonde dei nostri protagonisti. Peccato, però, che l’ottimo lavoro di Fabiana Redivo sia stato rovinato da una cattiva revisione delle bozze; infatti, più di una volta, rimangono annotazioni e imprecisioni estranee al testo.
Personaggi sì del passato, ma incredibilmente moderni
Un enorme pregio di questo romanzo sono i suoi personaggi. Non saprei dire se ci sono personaggi che predominano più di altri, perché ognuno di loro, anche chi rimane relegato sullo sfondo, trova modo di emergere, di impressionare il lettore. Senza dubbio, Judith è quella che potremmo considerare la vera protagonista del romanzo. Sono la sua insaziabile curiosità, la sua irrequietezza e la sua voglia di avventura che ci guidano attraverso mille peripezie. Judith è un bellissimo personaggio, una donna forte e intrepida, che non si lascia ingabbiare facilmente, che si ribella a regole e imposizioni e che segue il proprio volere e le proprie idee. Mi ha ricordato, per alcuni versi, le figure di donna nate dalla penna delle sorelle Brontë. Donne decise e indipendenti, così avanti rispetto ai tempi.
Lord Hughes, anche se compare meno, riesce comunque ad ammaliare. E’ un uomo misterioso, dal passato oscuro e ambiguo, che non vuole rivelare neanche alla moglie. Lo immaginiamo come un uomo vissuto, con un fascino da marinaio, che ha conosciuto tante realtà diverse ed è venuto in contatto con mondi e misteri insoliti. Altra figura altrettanto affascinante è quella del pirata René Boscher, che, devo ammettere, mi è piaciuta più di tutte. Sicuramente più ambiguo e rude rispetto agli altri, è un po’ il classico ex corsaro diventato poi pirata e temuto da tutti gli altri. Un uomo che non sorride, ma sogghigna e che sembra non aver un briciolo di bontà nel suo cuore. Anche se, alla fine, non sarà proprio così.
In conclusione,
La vendetta di lord Hughes è una lettura appassionante, che cattura il lettore e lo invoglia a scoprire altri romanzi della stessa scrittrice. A questo punto, non mi resta che augurarti buona lettura, sperando di averti incuriosito con questa recensione.