Ritorna a brillare l’antica Biblioteca dei Girolamini a Napoli…
Decenni di degrado e trascuratezza causati inizialmente da piccoli furti e la trasformazione della biblioteca in un alloggio per gli sfollati dopo il terremoto dell’80. I ricordi più nefasti si fermano però al 2011 quando alla direzione della biblioteca viene chiamato, supportato politicamente, Massimo Marino De Caro, capace, per anni di trafugare, indisturbato più di 4000 volumi destinandoli alla vendita illegale sul mercato internazionale di libri antichi. Un danno enorme, quasi 20 milioni di utili ricavati dalla svendita dei libri e un danno culturale enorme, parzialmente rivendicato con una condanna, nel 2012, del direttore e la conseguente chiusura dell’edificio stesso.
Sarà, lo storico dell’arte, Umberto Bile, nello stesso anno, a comprendere quanto fosse importante fare respirare di aria nuova l’antico edificio e a richiedere, dopo un lungo e faticoso lavoro di ricostruzione, l’immediata riapertura dello stesso. L’improvvisa morte dello storico l’anno successivo, costringe, purtroppo, l’amministrazione a chiuderla nuovamente e le conseguenze sono inevitabili. Tra l’indifferenza e la noncuranza, si assiste ad una nuovo e lento degrado della biblioteca, ormai rifugio per i nidi di uccelli, distrutta dagli eventi atmosferici, con vetrate rotte, soffitti sventrati e calcinacci ovunque. Un vero disastro!
Dovranno passare tre anni per poter ammirare, ma solo per quattro ore al giorno, alcune sala dell’edificio in occasione di qualche visita guidata; nonostante i lavori di recupero già iniziati si concede la sua riapertura a Marzo del 2016, per le visite delle Giornate Fai Di primavera. L’occasione più importante si materializza nel febbraio del 2017, dalla collaborazione con l’Università degli studi di Napoli Federico II con la promozione di un corso biennale e gratuito di Storia e filologia del manoscritto e del libro antico, rivolto ai 20 migliori filologi dell’università, a cui viene dato il compito di catalogare tutto il materiale esistente. La risposta dell’università e l’impegno dei giovani filologi segnerà un momento di vera rinascita per l’edificio e come una fenice, infatti, l’antica Biblioteca dei Girolamini di Napoli è tornata a vivere e risplendere.
SCOPRIAMO INSIEME QUESTO TESORO NASCOSTO…
Ultimata nel 1587, dal figlio del suo costruttore Arcangelo Guglielmelli, la biblioteca è composta da quattro meravigliose sale sei-settecentesche, impreziosite da circa 159.700 titoli di libri antichi, risalenti, prevalentemente al 1500, dalla medicina alle religioni, dal diritto alla opere poetiche e perfino opere musicali di grande pregio, custoditi nella parte più bassa dell’edificio. Non solo, girando per la biblioteca, oltre alle miniature di Lapislazzuli e oro, volumi di architettura del 1376, e “libri proibiti”, all’epoca vietati dalla chiesa ma comunque studiati dai preti oratoriani, si possono apprezzare beni archeologici di grande valore storico, di età bizantina e greca, ammirare dipinti di allievi del Caravaggio.
Girare tra le sale della biblioteca è, in qualche modo, tornare indietro nel tempo, ai suoi antichi sfarzi, e non è difficile nella sala centrale quella più bella e preziosa nella quale Vico si fermava spesso a studiare e dal quale la sala prende il nome. E’ grazie al suo intervento e consiglio che nel 1727, i padri oratoriani acquistarono la Biblioteca di Giuseppe Valletta, contenente testi giuridici, filosofici, letterari e religiosi del XVII-XVIII secolo napoletano, impreziosendo sempre più una tesoro letterario di enorme valore.
Che dire, scoprire la Biblioteca dei Girolamini, raccontarne la storia e in qualche modo le sue tristi vicende, mi hanno colpito ma anche molto affascinato e non posso che consigliarti, se magari, hai intenzione di farti un weekend a Napoli, di prenotare subito una visita guidata, sono certa che ne rimarrai affascinato anche tu!! Fammi sapere!
Buona Visita e buona lettura!
Ci sono tesori inestimabili nel mondo, ancora intatti. Preziosi. Mi piacerebbe andare a vedere questa città perduta in Napoli. Bellissimo articolo
Non posso che condividere il tuo pensiero, Angelica. Non vedo l ora di poterla visitare anch io… È davvero un tesoro meraviglioso! Tu continua a seguirci. Ne scopriremo altri insieme… A presto!
Una incredibile collezione di notizie inesatte. Sono stati ricordati tante e tante volte gli avvenimenti storici antichi e moderni relativi alla Biblioteca Statale Oratoriana dei Girolamini, (talvolta anche con qualche errore o imprecisione), che non sarebbe stato difficile, per l’autrice, documentarsi meglio e fornire agli utenti un’informazione corretta, che sarebbe stata tanto più apprezzata visto che un bello stile letterario non le manca.
Caro Sig. re Caracciolo,
Mi dispiace profondamente se ho, in qualche modo interpretato non correttamente le fonti che ho consultato., Per carattere non mi ritengo una persona superficiale, anzi, è mia abitudine approfondire ciò che scrivo o leggo,, tra l altro ho scelto di sviluppare questa notizia perché ritengo che Napoli sia un grande tesoro da salvaguardare. Posso solo confermare di essermi attenuata alle fonti.. La ringrazio comunque per gli apprezzamenti finali, e le invio i miei più cordiali saluti.
Probabilmente fonti sbagliate, perchè io (berardi oiergianni) e Caracciolo Bruno ci lavoriamo da oltre 40 anni. Quelli che hanno contribuito a fermare lo scempio.
I restauri in corso al momento non riguardano la biblioteca, ma le facciate esterne (lavori sospesi) la chiesa (lavori sospesi) e la facciata esterna in marmo di piazza dei Girolamini (lavori sospesi). Cordiali saluti. Piergianni
Signor Berardi, per mia natura non amo contestare i diversi punti di vista o le critiche purché queste siano costruttive. È una regola che ho insegnato ai miei alunni per anni. Pertanto, mi farebbe piacere sapere cosa ho omesso o cosa avrei dovuto integrare, visto che le notizie sia storiche che dello “scempio”, di cui lei e il suo collaboratore siete stati partecipi, nei vari siti sono citati e ben evidenziati. È normale pensare che tutti i passaggi non è facile acquisirli. La mia responsabilità, se così vogliamo intenderla, è di aver voluto dare maggiore attenzione alla rinascita di un patrimonio culturale fino a questo momento abbandonato e distrutto e non certo a causa dell’usura del tempo. Mi auguro invece che di questo tesoro se ne parli più spesso per farlo rivivere come conviene.
Le dirò di più! Mi aggiorni sugli sviluppi in oggetto, sarò felice di condividerli e non ci saranno fraintendimenti.
Cordiali saluti