Respiro solo se tu
La protagonista di questo romanzo è Claudine. Sta per diplomarsi e dopo l’estate andrà al college a New York.
La madre la costringe a fuggire per un mese su un’isola al largo della Georgia, dove viveva la famiglia da cui discende e sulla quale abitano solo 31 persone. Claude non è molto contenta di partire, visto che aveva immaginato un’estate completamente diversa e decide di passare quel mese chiusa in una stanza a piangere sui suoi libri e magari a finire di scrivere quel romanzo che ha iniziato da tanto tempo.
Ma proprio quando pensa che non riuscirà a sopravvivere a quel periodo di “reclusione” si imbatte in Jeremiah Crew, un giovane affascinante che nasconde un animo segnato dalla vita e paure che assomigliano molto a quelle di Claude. Cosa accadrà?
Questo romanzo parla di ragazzi e affronta molte delle tematiche comuni ai giovani diciottenni alle prese con le prime scelte da compiere che saranno importanti per il loro futuro, il senso di inadeguatezza, la paura del cambiamento, le prime esperienze sessuali.
La storia è sicuramente più avvincente per un lettore più giovane che magari si confronta proprio con quelle stesse paure o si ritrova a vivere un’esperienza simile e può immedesimarsi di più. Soprattutto nella prima parte del libro ho fatto, infatti, un pò di fatica: la lettura era per me un pò lenta, poco fluida.
Ma ho trovato molto interessante l’atmosfera del romanzo, la capacità dell’autrice di farti entrare in contatto con i luoghi in cui i personaggi si muovono. Soprattutto la descrizione dell’isola, la spiaggia, l’arrivo delle tartarughe a depositare le uova.
Anche i personaggi stessi sono molto intensi soprattutto Jeremiah e Claudine. Jeremiah è un ragazzo considerato difficile, ma è una persona capace di trasferire agli altri qualcosa della sua esperienza che non è, e non è stata, sempre facile.
Claudine inizialmente ha paura a fidarsi di lui, ma poi anche grazie a questo incontro crescerà pagina dopo pagina. Lei è una ragazza forte che si sa ascoltare e non si lascia influenzare da nulla, imparando a godersi ogni attimo, senza pensare a cosa accadrà dopo.
Anche la madre di Claudine mi è piaciuta molto, perché è una donna anche lei molto empatica e nonostante la decisione di allontanarla da casa con questo viaggio, l’ha poi lasciata libera vivere il suo dolore senza farle troppe pressioni, e anche lei lo ha affrontato a modo suo cercando di non farlo pesare troppo alla figlia.
Il finale è bello soprattutto perché non è stato come me lo aspettavo.
Come sempre buona lettura!