Caro iCrewer, oggi ti parlerò di Scogliere d’ombra il nuovo romanzo di Marco Casula, edito da Intrecci edizioni.
Ognuno di noi durante la propria esistenza, vive fasi che ad un certo punto si concludono. Si chiude un ciclo e se ne apre uno nuovo, la propria identità muta verso nuovi valori e priorità.
Nel nuovo romanzo di Marco Casula questi cambiamenti ciclici sono enfatizzati all’estremo. Racconta un abisso, la vita disgustosa e esasperata del protagonista a cui non importa affatto di piacere al lettore, tanto è già quasi morto.
Scogliere d’ombra
Alfredo e il suo amico Nanni partono insieme per la Città Giusta, posto immaginario e utopia di una vita ideale. Le loro strade si separano e si rincrociano a più riprese durante il tempo e lungo il cammino della loro realizzazione personale.
La vita di Alfredo, alias Bartolomeo Dessole, alias Bardile del Sol è un susseguirsi di tagli al passato. Ad ogni fallimento una nuova città, un nuovo nome, una nuova vita. Ogni taglio è una nuova occasione per vivere il suo Grande Tempo.
Il racconto si articola in un prologo e ventotto capitoli suddivisi in due parti.
Nel prologo la scena si apre su un corpo colpito a morte e giacente quasi cadavere in una piscina. Mentre il corpo di Bardile galleggia sullo specchio d’acqua, la Giungla Inestricabile della sua mente alterna ricordi della sua vita a immagini deformazione della realtà.
Nella prima parte i suoi ricordi riaffiorano alla memoria sull’onda delle emozioni, senza seguire un ordine cronologico. In questa parte conosciamo l’uomo e l’evoluzione di Alfredo in Bardile. La storia di Alfredo si mescola ad quella di altre vite: criminali, assassini, donne di ogni genere.
Nella seconda parte ci si accinge all’atto finale e si ha la prova della definitiva dissoluzione della sua mente e della sua coscienza.
Le scelte del protagonista e degli altri personaggi sono moralmente discutibili e dagli effetti deplorevoli, ma questo dona loro una autenticità senza filtri.
La scrittura è febbrile, descrizioni sovrapposte da ricordi e altri racconti. Diventa indistinguibile riconoscere ciò che è reale, da ciò che ciò che non lo è.
La terminologia è curata e ricercata ma non è un libro di facile lettura. Alcuni paragrafi è necessario rileggerli più volte, per via di alcune frasi che si ripetono, loop di pensieri ossessivi che calcano e insistono sul medesimo concetto.
La copertina è perfettamente in linea con la storia. Raffigura il contrasto tra la crudeltà di lasciare questa vita venendo ammazzati e l’etereo di un cielo stellato che illumina la scena.
Si tratta di un opera di narrativa, ma non è un romanzo di semplice intrattenimento, è necessario approcciarne la lettura con lo spirito giusto. Bisogna essere pronti a sperimentare il caos emotivo e di ricordi di una vita che volge al termine per approdare al silenzio che c’è oltre le scogliere d’ombra.
Questo racconto mi ha lasciata turbata, la sensazione è stata quella di addentrarsi in un incubo ad occhi aperti.
Un opera senza compromessi, ma che di sicuro non è per tutti.
Marco Casula
È nato a Nuoro nel 1950, ma risiede da tempo a Cagliari dove vive e si gode la pensione. È stato funzionario pubblico e la sua attività di autore è iniziata tardi proprio per questo.
Anche negli anni in cui era ancora impegnato professionalmente, ha coltivato la sua passione per la scrittura e la lettura che hanno mantenuto viva e alimentato la sua passione letteraria.
Nel 2006 sono stati pubblicati i suoi primi racconti sul quotidiano Il Sardegna, a cui seguono i romanzi Le strade perdute, Fratelli di storia e La maschera sotto la neve che vince il concorso Opere d’autore Sanremo 2012.