Tre autori inglesi dell’Ottocento per una trilogia da brivido. Tre “classici” dell’horror che continuano a mietere, se non vittime, lettori.
Abraham Stoker, detto Bram: nato a Clontarf nel 1847, morto a Londra nel 1912, scrittore irlandese divenuto celebre come autore di Dracula, capofila dei romanzi gotici del terrore.
Joseph Sheridan Le Fanu: scrittore irlandese, nato nel 1814 a Dublino dove morì nel 1873, ricordato sopratutto per le sue storie di fantasmi e fenomeni paranormali. Carmilla, uno dei suoi romanzi, è il vampiro femminile più conosciuto.
John William Polidori: scrittore e medico britannico, famoso per aver scritto Il vampiro, primo racconto della letteratura moderna su questa creature leggendarie, è nato a Londra nel 1795 ed ivi è morto nel 1821.
E’ dedicata agli appassionati del genere horror, la trilogia [amazon_textlink asin=’8857237206′ text=’Vampiri’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’10ed4dc6-00a2-11e9-841b-17cf4db5bb10′] pubblicata da Skira editore in Ottobre che comprende le tre opere più importanti e precursori del filone gotico del terrore: Dracula di Bram Stoker, Carmilla di Joseph Sheridan Le Fanu e Il vampiro di John William Polidori, con la traduzione in italiano di Remo Fedi, Andrea Montemagni, Attilio Brilli e Angelo Randazzo. Una full-immersion nell’atmosfera gotica di qualche secolo fa, con contorno di belle e inquietanti dame e nobili cavalieri col vizietto del morso.
Confesso (e non me ne vergogno) che è stata la mia prima lettura totale del genere vampiresco (per totale intendo dall’inizio alla fine del libro) e, curiosa come sono, anche se come si è capito, non è propriamente il mio genere preferito, ho letto queste quasi cinquecento pagine con parecchia curiosità.
A lettura finita, la prima riflessione che ho fatto è stata “ammazza la fantasia umana dove può arrivare!” (e mi scuso con i lettori più formali per il linguaggio poco ortodosso per una recensione.. ma ci sta tutto).
Un giubilo di sangue zampillante, di canini pungenti, di pallori mortali e di creature multiformi che appaiono e scompaiono, si trasformano e si camuffano, amano la luna piena e le tenebre e odiano la luce del sole, resistono agli spari, alle pugnalate e perfino ai secoli che su di loro non hanno nessun potere di invecchiamento ma non all’aglio e alle ostie consacrate (che non sono propriamente la stessa cosa!). Creature affascinanti per certi versi, a cui resistere è quasi impossibile, sopratutto per le gentili ed eteree dame che ne subiscono il fascino e i poteri soprannaturali, incapaci di reagire in alcun modo.
“Vabbè”, direte voi, “ne parli, anzi ne scrivi, così perchè non ti piace questo genere letterario” e questo è vero. Ma una cosa è certa: il gotico è un genere che affascina e ha tantissimi estimatori, non si spiegherebbe altrimenti il successo di questi tre romanzi, riuniti insieme da Skira edizioni che costituiscono le basi di tutto il filone horror, letti e apprezzati da oltre due secoli da generazioni e generazioni che si sono succedute nel tempo. Non solo, tutti e tre i romanzi, sono stati riadattati per il cinema e il teatro diverse volte da registi famosi, uno fra tutti Francis Ford Coppola, quindi il motivo del successo è spiegabilissimo: tutto ciò che è misterioso, inspiegabile, terrificante, piace. Piace e basta.
E in fondo, devo ammettere, che a saper leggere fra le righe, una “vera verità” c’è anche in questo genere di letture. I vampiri ci sono ancora, sono ancora tra noi e ci saranno sempre e non tutti, (come in 3 questi romanzi) sono in grado di smascherarli o riconoscerli: sono quelle persone in grado di succhiare, metaforicamente, il sangue. Esiste ed è reale, una categoria di persone, una tipologia umana, capace di attaccarsi come sanguisuga o come vampiro e succhiare letteralmente energia, tarpare le ali, coinvolgere a tal punto di annullare la volontà, esattamente come le creature fantastiche di questa trilogia.
Gli scrittori hanno la grande e bella capacità di trasformare in parole le loro angosce più profonde, di interpretare e capire quelle altrui ed esorcizzarle scrivendole su carta, probabilmente anche questo hanno fatto, a loro tempo, Bram Stoker, Joseph Sheridan Le Fanu e John Polidori.
Questo mi ispirava!! Grazie per questa accurata recensione e pensare che mi interessava, lo stavo attendendo da parecchio…
Il mio è un parere personale, prendilo come tale. Ho letto la trilogia ma non sono un’appassionata del genere.
Magari a te può piacere, in ogni caso bisogna leggerla un’opera per dare un giudizio
Buona giornata Luigi., ?
L ho letto…..per non dire divorato?
Ti dirò anch’io…. Come ho scritto nella recensione, ho guardato al di là delle storie in sé e ho visto metafore che valgono sempre.