Quando la realtà supera di gran lunga l’immaginazione…
Nell’estate del 1846 una carovana composta da numerose famiglie e i loro dipendenti decide di attraversare il deserto e le montagne verso la California. Portano con sé un carico pesante: bestiame, provviste che ritengono sufficienti per la lunga traversata e ogni loro avere, pronti a cambiare vita una volta arrivati nella nuova terra. I tempi sono stretti: è necessario oltrepassare la Sierra Nevada prima dell’inverno, altrimenti sarà impossibile proseguire il viaggio per mesi. Convinto dell’esistenza di una scorciatoia, il capo della spedizione George Donner intraprende un percorso difficile, che porterà il gruppo verso una tragedia annunciata.
Ciò che avete appena letto non riassume un’opera di finzione, ma un fatto di cronaca accaduto negli Stati Uniti d’America, quando la California era ancora dominio messicano e stava accogliendo i primi flussi migratori americani. Molti esploratori che vivevano nei territori più interni del continente avevano infatti tentato l’attraversata, spinti dai racconti della ricchezza del territorio messicano. Tra di essi ci fu appunto la cosiddetta Spedizione Donner, che passò alla storia come una delle più drammatiche.
Ci tengo a fare questa premessa, cari iCrewers, perchè il libro che sto per recensire narra di questo evento. Sto parlando di The Hunger – Affamati di Alma Katsu.
The Hunger si presenta come un romanzo thriller, quasi un horror, di ambientazione storica. Essendo basato sulla Spedizione Donner, i capitoli seguono mese per mese il viaggio della carovana e i problemi che essa affronta: dai carri che si rompono ai viveri che scarseggiano e alla difficile convivenza. Oltre ai soliti guai dei viaggiatori, si aggiunge anche la sparizione durante la notte di alcuni capi di bestiame e di un bambino, che viene ritrovato spolpato. Il lavoro è troppo meticoloso per essere opera di un animale, così il primo sospetto cade sulle tribù indiane che popolano la zona, le quali si vocifera offrano sacrifici umani ad entità maligne. Contro ogni avvertimento, George Donner decide di continuare il viaggio e spingersi sempre di più attraverso il luogo nefasto, sperando di poter raggiungere la meta in tempi brevi e senza altre perdite. Tuttavia l’avanzata si rivelerà più pericolosa di quanto sospettato, non solo per il carattere impervio del territorio, ma anche per un’oscura presenza che segue a distanza la carovana, in attesa di agire.
Sinceramente, cari iCrewers, questo romanzo non mi ha convinta appieno, nonostante esso abbia riscosso apprezzamenti sui siti dedicati ai libri come Goodreads, in cui è fra l’altro nominato nella categoria Best Horror nell’annuale Goodreads Choice Awards.
Il primo punto che mi ha lasciato perplessa è la trama. Prendendo come base un fatto storico di un tempo molto lontano dai nostri giorni, ritengo naturale il bisogno di romanzarlo ove possibile. Apprezzo sempre un buon libro di narrativa in cui la verosimiglianza storica e la finzione si fondono perfettamente, trasportando così il lettore in un’altra epoca, tuttavia in The Hunger non ho avvertito lo stesso. La ricerca storica è ben curata e di questo va dato merito all’autrice, però ho trovato le parti di fantasia affrettate in certi punti e la conclusione proposta poteva essere sviluppata meglio, a mio avviso. In definitiva, molto di ciò che si poteva dire nel romanzo non è stato affrontato e questo mi è dispiaciuto parecchio.
Altro fattore che mi ha dato fastidio: la struttura del libro. Ho apprezzato la macro-suddivisione in mesi, tuttavia il cambio fra un capitolo e l’altro si è rivelato spesso troppo brusco, lasciando aperte questioni che successivamente non sono state svolte nelle pagine successive, preferendo un cambio di soggetto o un flashback. Di solito questo non lo ritengo un problema, ma nel caso di The Hunger ciò spezza di molto la narrazione e a volte non ho avuto l’impressione che un evento narrato venisse concluso, perchè abbandonato in un capitolo e ripreso in una sezione successiva, causandomi confusione durante la lettura.
Il percorso fatto dalla Spedizione Donner nel 1846. La linea verde indica la strada più battuta, mentre quella rossa doveva essere la scorciatoia seguita dalla carovana protagonista di The Hunger – Affamati.
L’ultimo aspetto su cui mi voglio focalizzare e che è stato per me una delusione è l’elemento quasi sovrannaturale. La Katsu è stata una maestra nel rendere l’inquietudine, la paranoia e l’isteria presenti in una situazione scomoda e di pericolo, come quella affrontata dai pionieri, infatti il romanzo è un perfetto esempio del genere horror. In più di una pagina ho provato il brivido che solo un romanzo di King mi dà, tuttavia l’aver voluto dare una spiegazione mistico-allegorica ad un pratica insana ma esistente (il cannibalismo) senza specificare come si è arrivati a quel punto mi ha fatto storcere il naso. Essendo The Hunger un romanzo prevalentemente introspettivo, avrei preferito una maggiore attenzione alla follia dilagante nel gruppo e non vederne il risultato snocciolato in due righe. Dico questo perchè ho trovato più agghiacciante il resoconto della vera Spedizione Donner che la motivazione proposta dal libro, a dimostrazione che a volte la realtà è più incredibile della fantasia.
I tratti problematici che ho riscontrato e che mi hanno impedito di apprezzare così tanto questo romanzo della Katsu dipendono probabilmente dal fatto che prima di The Hunger non avevo mai sentito nominare la Spedizione Donner. Negli Stati Uniti questo avvenimento ha riscosso e riscuote tutt’ora una notevole risonanza per la sua connotazione drammatica e questa è sicuramente una delle ragioni per cui questo libro è così apprezzato in patria. Non essendo una conoscenza comune qui in Italia, la miticità di questa cronaca perde di significato e alcuni passaggi risultano oscuri e poco comprensibili, se non si effettuano delle ricerche in proposito. Ecco perchè ad inizio lettura ho dovuto informarmi sulla spedizione, altrimenti non avrei mai capito bene l’ambientazione.
Avendo presente la vera cronaca, cari iCrewers, vi invito a dare lo stesso una chance a The Hunger – Affamati di Alma Katsu, che spero saprà catturarvi con la sua atmosfera da brivido, che rasenta la follia.
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L’autrice