Buongiorno iCrewer! Eccoci al nostro appuntamento settimanale. Oggi ho deciso di parlarti della mia ultima lettura: il nuovo romanzo di Flora A. Gallert, Sotto la luna, pubblicato da Boundlessbooks.
La mia opinione su questo libro è abbastanza complessa e articolata. Vorrei, quindi, astenermi dall’anticipartela e iniziare, invece, a introdurti il libro di Flora A. Gallert dalla trama. Per ora ti dico solamente che si tratta di un paranormal romance.
La trama
Springdale è una piccola cittadina, in cui non succede quasi mai nulla, e a Eliza piace così. Le piacciono la sua vita abitudinaria, i piccoli momenti di gioia quotidiana, il suo stretto rapporto con il padre e con gli amici più fidati. È per questo che, a differenza di molti suoi coetanei che non vedono l’ora di fuggire, lei è decisa a restare in città anche dopo la fine del liceo.
Tuttavia, si sa, il primo giorno di scuola porta sempre delle novità. In questo caso specifico, l’uragano si chiama Asher Collins, è un gran bel ragazzo, sembra proprio gentile, appartiene al gruppetto degli “intoccabili” e ha un fratello gemello.
Perfetto, insomma. Cosa mai potrebbe andare storto? Eliza ancora non sa che, fin dal momento in cui i loro sguardi si sono incrociati, l’avventura è iniziata.
Sotto la luna: recensione
Ed eccoci qui, alla recensione. Non ti nascondo, iCrewer, di trovarmi in una situazione scomoda e di aver ponderato con attenzione come sviluppare il mio parere sullo scritto di Flora A. Gallert. Tuttavia, credo che il mio compito non sia quello di trattare ogni libro come se fosse il nuovo successo dell’anno, il romanzo che resterà nella storia, ma di essere sincera. Sia quello di dare la mia opinione più limpida e di articolarla ed esporla chiaramente, in modo che possa essere compresa.
Quindi, a malincuore, devo dirti che Sotto la luna non mi è piaciuto per niente. Però, come dicevo poco fa, questo semplice giudizio da solo non basta. Lascia che ti spieghi le mie ragioni (sono svariate).
Prima di tutto, ci sono molti errori di disattenzione: ripetizioni (moltissime), errori grammaticali (participi passati declinati al femminile, invece che al maschile) e vere proprie sviste che, a mio parere, in un libro scritto e rivisto con cura, non dovrebbero essere presenti in numero così elevato (“un’Alfa”, riferendosi a un maschio alfa, non vuole l’apostrofo, soprattutto considerando che due righe sopra era scritto giusto). Anche la consecutio temporum verbale qualche volta è distorta.
Numerose sono anche le improprietà lessicali, come “Qualcuno bussa al campanello“, “prendere una scelta” (le scelte si fanno, sono le decisioni che si prendono), “il mio più grande migliore amico” o “sento un salto sopra di me“. E mi dispiace dirlo, ma ho controllato sulla Treccani, e Lupo mannaro e Licantropo sono la stessa cosa. Ho capito l’intento di Flora A. Gallert, ma credo che sarebbero servite almeno due frasi in più per chiarire una specificazione che poteva tranquillamente funzionare nel romanzo.
E se sarebbe stato possibile sorvolare – in parte – su tali aspetti, in un lavoro lungo e articolato, mi vedo però costretta a comportarmi diversamente con un romanzo di neanche cento pagine e del tempo di lettura di due ore e mezza a farla lunga.
Veniamo ora alla trama. Non so se ho sbagliato io a interpretare l’opera, o se mi è sfuggito un passaggio in cui la si dichiarava un tributo, ma ho trovato due maggiori sfere di influenza a cui pare sia stato attinto per la trama, più un paio bonus. Sono tutti libri molto noti, quindi mi pare difficile credere che si tratti completamente di coincidenze.
Poi è il turno della saga di Lux (bellissima, se hai tempo, leggila), di Jennifer L. Armentrout. Il Canyon; i due gemelli; il comportamento iniziale di Ian che sembra ricalcato da quello di Deamon Black. Devo continuare?
E poi i bonus, che sono stati davvero la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Passi che il rapporto tra Eliza e i due fratelli fa tanto Il diario del vampiro, ma c’è una scena precisa che mi ha subito riportato alla mente un momento estremamente specifico di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban.
Non c’è nulla di male a prendere spunto dai libri che più sono stati importanti per noi ma, oltre a esplicitare questa somiglianza, credo che poi sia necessario aggiungere qualcosa di nuovo, perché non diventi semplicemente una copia. Pensiamo a Cinquanta sfumature di grigio di E. L. James, 0 a Starcrossed di Josephine Angelini: i passi ripresi da Twilight sono palesi, ma le autrici non si sono certamente fermate a quello.
Credo che a questo punto avrai intuito che io non abbia così tanto da dire sui personaggi (troppi fatti e troppe poche pagine), quindi preferisco lasciare stare.
Questo romanzo ha due possibili varianti di cover: quella blu con il lupo, carina; e quella raffigurante i protagonisti, che ci aiuta a farci subito un’idea del contenuto dell’opera.
“Un’altra lacrima scende mentre decido di chiudere gli occhi [e il libro]. Ho già visto abbastanza.”
Flora a Gallert
Oltre a Sotto la luna, ha pubblicato altre opere, come: Accadde ad una festa in maschera; Innamorarsi a Natale; Un Natale a sorpresa; Chiedimi di restare; Solo a un passo da te; A Natale non puoi fingere; L’uomo (im)perfetto; Inganno d’amore; XLove. Un amore extra large. Si occupa, poi, della Collana Floreale di Pub-me, che tratta libri di orientamento romance.