Caro iCrewer, se ti dicessi che sono in difficoltà?
Sono veramente in difficoltà nel fare la recensione di SOLO un’amica, devo dividerla completamente in due parti, una molto più corposa e importante per te che leggi, l’altra molto più personale, questo per analizzare due aspetti differenti che mi portano a due valutazioni.
Partiamo da tutto quello che c’è di positivo e voglio sottolinearlo. I personaggi sono curati e caratterizzati. Ognuno, nel bene o nel male, porta avanti la sua storia e Rossana Lozzio costruisce Simone così bene da rendere interessante tutta la vicenda. Il bel primario è uno dei due protagonisti indiscussi del romanzo, si trova invischiato in una situazione pericolosa che non ha voluto e in una rovente che ha voluto. Il suo personaggio sarebbe potuto diventare banale, invece l’autrice lo fa interagire non solo con la protagonista femminile, ma con altri soggetti più o meno importanti che fanno sì che la sua figura prenda spessore, non solo per gli occhi celesti…
Greta è la speranza che una normalità ci può essere, l’eccitazione che il tradimento provoca, la paura di essere scoperti
Sei l’altra donna, la libertà,
quella che sa e non può dir niente,
quella che all’alba rimane sola,
e che non può mai lasciare impronte,
con me non puoi cercare casa,
o uscire insieme a far la spesa,
sei l’altra donna,
quella importante,
quella che ha tutto e non ha niente, di me.
Questo è il rapporto di Greta e Simone e questa è la canzone che lui le dedica quando riesce a guardare in faccia la realtà. Greta è, secondo me, il personaggio più approfondito sin dall’inizio in quanto è in evoluzione, da prima può sembrare arrendevole ma alla fine questo suo modo di essere la porterà nella direzione che desidera. Ho molto apprezzato i cambiamenti di stati d’animo di Greta nella serata al cinema: leggi e ti divertirai!
Nel gruppo di amici sono stati scelti e indagati Sara e Carolina. La prima è l’opposto di Greta ma è quella che più la comprende, l’essere così diverse mette in risalto entrambe. La seconda è quella meglio strutturata a livello psicologico proprio per il ruolo che ricopre e per il finale a sorpresa.
Semplice ma efficace l’ambientazione, l’autrice si sofferma su alcuni particolari solo dove la scena lo richiede: l’atmosfera dell’ospedale ben differisce da quella che si respira nel locale dove gli amici si trovano.
La nota leggermente stonata, per i miei gusti naturalmente, è l’epilogo, forse un po’ scontato e affrettato, dato il bellissimo colpo di scena che lo precede: mi aspettavo una chiusura differente. Che poi, cara Rosanna, siamo sicuri che SOLO un’amica non possa avere un seguito?
Brava a Rossana Lozzio… A presto