Buongiorno iCrewer! La recensione di oggi è di un volume che fa parte di un progetto più ampio: non una semplice serie di opere, ma uscite puntuali di una rivista, che si ripromette di fare luce e informazione su temi legati all’attualità e alla nostra contemporaneità. Si tratta delle pubblicazioni de Il Post raggruppate dal nome di Cose, spiegate bene.
In particolare, questo secondo numero, dal titolo Questioni di un certo genere, dato alle stampe in collaborazione con la casa editrice Iperborea, affronta un argomento molto importante, delicato e che si trova al centro del discorso sociale odierno.
Ora, non starò certo qui a elencarti tutti gli interessantissimi articoli composti dai giornalisti de Il Post e da tutti coloro che hanno partecipato all’opera, perchè sarebbe uno spoiler gigantesco, ma sappi che sono pezzi molto utili, sorprendenti e arricchenti.
Cose, spiegate bene. Questioni di un certo genere: la mia recensione
L’argomento di questo secondo numero è già l’argomento degli argomenti: il rispetto e la comprensione per quello che le persone vogliono essere, per quello che vogliamo essere.
Questioni di un certo genere è decisamente il degno seguito di A proposito di libri, il primo numero della rivista Cose, spiegate bene, non rispetto all’argomento, ma allo stile. Anche in questo volume, infatti, i giornalisti de Il Post, e tutti coloro che hanno collaborato alla stesura del testo, sono stati in grado di spiegare in modo chiaro e comprensibile temi che potrebbero risultae ostici, in quanto utilizzano un linguaggio in parte nuovo, e perchè vanno a toccare tabù sociali purtroppo ancora difficili da scalfire nel nostro Paese.
Per declinazione professionale, poi, non ha potuto non affascinarmi il problema della ə, la schwa (o scevà), ossia una delle proposte linguistiche avanzate per riferirsi a un gruppo di persone composto non soltanto da uomini, o a qualcuno che non si identifica con uno dei due generi grammaticali consentiti dalla lingua italiana, invece di utilizzare il maschile a prescindere.
Gli autori de Il Post hanno trattato, servendosi di uno stile molto fluido e coinvolgente, i discorsi contenuti in Questioni di un certo genere con rispetto e neutralità (e fidati, è più facile a dirsi che a farsi). Hanno esposto fatti e narrato storie senza forzare il coinvolgimento emotivo del lettore – senza farti pensare “oh no, poverinə” – ma mettendo nero su bianco la realtà. Non c’è pietismo, ma la pura e semplice quotidianità di persone che troppo spesso non hanno spazio per parlare, o che preferiscono il silenzio, a protezione di una normalità che hanno lottato con le unghie e con i denti per acquisire. E, per me, sono queste parole a colpire davvero, a generare una profonda empatia.
Il secondo numero di Cose, spiegate bene vuole fare informazione, rischiarare con la conoscenza tutti quei luoghi comuni oscuri che, proprio perché non spiegati, possono generare incomprensioni e difficoltà d’interazione.
La veste grafica del volume aiuta molto nel renderlo più fruibile: le illustrazioni colorate di Sarah Mazzetti non solo accompagnano i testi, ma aggiungono quel qualcosa in più a tutta l’opera.
Credo che Questioni di un certo genere rappresenti il punto di partenza – bada bene, non di arrivo – per tutti coloro che desiderano approfondire questo tema. Ogni articolo, infatti, non solo cita le fonti utilizzate nella stesura, presenti anche tra i materiali consigliati per un’ulteriore ricerca, ma nomina molte associazioni che si occupano specificatamente dei differenti ambiti. È un aiuto a iniziare a vedere il mondo in tutti i suoi colori, soprattutto quelli dell’arcobaleno; poi sta a ognuno di noi scegliere come mettere a frutto le informazioni che queste pagine contengono.
Il Post
Negli ultimi anni l’offerta d’informazioni de Il Post si è ampliata, e ora comprende anche un podcast e un’applicazione.
Questioni di un certo genere è il secondo numero della rivista Cose, spiegate bene, uscito il 17 novembre 2021 in collaborazione con la casa editrice Iperborea. Il primo volume di questa serie di pubblicazioni è Cose, spiegate bene. A proposito di libri.