Per non cadere. La mia vita in equilibrio, scritto a quattro mani da Gianni Bugno con Tiziano Marino e uscito per Baldini + Castoldi, è un libro che mi ha riempito l’anima. Che mi ha fatto provare grandi emozioni e che ha aperto molti cassetti della mia memoria estraendone quel filo sottile di entusiasmo giovanile che ancora imperversa nei labirinti del mio corpo.
Questo perché Gianni Bugno è stato uno dei miei primi idoli sportivi. Era pertanto naturale che un libro scritto da lui e dedicato alle sue mirabolanti imprese sportive, non potesse che piacermi e farmi rivivere momenti indimenticabili.
Va da sé che Per non cadere è un libro che ho divorato in pochi giorni e che senza dubbio entra di diritto nella sezione della mia biblioteca personale dedicata alle tappe importanti della mia vita.
Per non cadere. La mia vita in equilibrio: il libro di Gianni Bugno
Devo averlo già scritto in occasione di qualche altro articolo dedicato agli anni ’90: Gianni Bugno, al pari di Roberto Baggio, è stato lo sportivo che ha segnato i miei anni da ragazzino. Nella mia cameretta infatti, troneggiava il poster del ciclista monzese a braccia alzate durante la premiazione del mondiale vinto a Stoccarda.
Così come sul diario della scuola, tra figurine di calciatori, testi di canzoni dei Queen e immagini di Brenda Walsh from Beverly Hills 90210, spuntavano pagine interamente dedicate al campionissimo delle due ruote, che anche per ragioni geografiche, ha da sempre riservato un posto speciale nelle mie preferenze.
Gianni Bugno, infatti, è di Monza, il capoluogo di provincia che dista da casa mia una decina di chilometri. Per noi ragazzi brianzoli, avere un campione di quel calibro come dirimpettaio, in quegli anni era molto più che un vanto. In realtà lo è anche oggi.
In Per non cadere, specie nei capitoli in cui gli autori raccontano gli anni degli esordi e delle corse tra i giovani e i dilettanti, il territorio svolge un ruolo importante. Per me lettore, che lo vivo e lo conosco quotidianamente, è stato sicuramente un valore in più rispetto a chi avrà letto i nomi dei paesi della mia zona prendendone semplicemente atto senza riuscire a visualizzarli nella sua mente.
Ricordo perfettamente che in quegli anni, avendo amici di famiglia in quel di Monza, con i miei genitori passavamo molto spesso da un sottopassaggio in cui brillava una scritta sul muro che inneggiava al campione di casa: per me era sempre una grande emozione.
Probabilmente per via della giovane età, mi sembrava una cosa soltanto nostra, che ci univa, che ci rendeva orgogliosi di avere un atleta che ci rappresentava in maniera così brillante.
Devo dire che la lettura di Per non cadere, ha risvegliato molti di questi ricordi dormienti. Per esempio, il capitolo in cui Bugno racconta della sua ultima vittoria di tappa al Giro d’Italia, mi ha aperto le porte del teletrasporto.
Mi son ritrovato nella casa di mia nonna, in compagnia di mio zio, a guardare quella tappa. Sento ancora le urla di incitamento e di gioia che io e mio zio indirizzavamo alla televisione, e, ancora, le pagine bianche del diario riempite di sensazioni ed emozioni il giorno dopo a scuola.
Quando un libro, a prescindere dal titolo e dal genere, riesce a svolgere questo lavoro nella mente del lettore, significa che è stata una lettura che è valsa la pena di fare. Una lettura giusta. Perché tornare in quella casa e sentire viva la presenza di mia nonna a così tanti anni di distanza è stato un regalo prezioso. L’ennesimo ricevuto da questo grande campione.
Gli eventi sportivi sono così: ti si incollano dentro e si legano al momento in cui li hai osservati, goduti e vissuti, per sempre.
Ti starai chiedendo, amico iCrewer, “si, ma del libro quando parli?” e in effetti non posso certo darti torto. Fin qui ho solo raccontato del mio rapporto speciale con questo atleta e del mio passato da fan scatenato del Gianni. In realtà il segreto della lettura di Per non cadere è tutto qui: la naturalezza con cui il campione rivive quegli anni e l’onestà e la pacatezza con cui si racconta.
Vittorie, trofei, momenti di gloria, ma anche sconfitte, fatiche, delusioni tutte raccolte sotto un unico termine: amore. Amore per la bicicletta e per il ciclismo. Dedizione e cura dei particolari. Voglia di fare sacrifici e senso del dovere. Queste sono state le caratteristiche di un campione timido che non ha mai amato stare sotto i riflettori.
Oltre a una classe senza confini e a un modo di stare in bicicletta divino. Bugno era bello da vedere perché il suo corpo diventava un ideale proseguimento del telaio della bicicletta. Pedalava, forzava e spingeva sui lunghi rapporti, eppure alla vista, il suo tronco sembrava sempre immobile e perfetto.
Nel libro Gianni Bugno racconta retroscena e aneddoti legati ai suoi anni da ciclista, mette nero su bianco le sue emozioni e le sue sensazioni, senza fare sconti. Il ciclismo è stato per anni la sua vita e questo legame tra l’uomo e lo sport si legge benissimo pagina dopo pagina.
Per non cadere è una lettura scorrevole e ben scritta. Una narrazione messa al servizio della cronaca sportiva che rende avvincenti i fatti, anche per chi come me sa già come sono andati a finire. E per questo credo che l’applauso sia da fare a Tiziano Marino, autore insieme a Gianni Bugno del testo.
A proposito di corse: rileggere le cronache di certe gare mi ha dato l’occasione di ricordare alcuni ciclisti di quegli anni, è stata una bella emozione anche questa.
Ciò che fa onore a Bugno è l’onestà con cui riconosce agli avversari il merito di essere stati – in certe occasioni – più forti di lui. Farlo in un libro a mio avviso è un gesto notevole. Del resto non si costruisce una carriera come la sua se non ci sono le basi dell’uomo prima ancora di quelle dello sportivo.
Concludendo, per non dilungarmi troppo in complimenti e cerimoniali, consiglio di leggere Per non cadere a tutti gli amanti del ciclismo. Ai più giovani per conoscere un campione del passato che ha scritto la storia di questo sport, ai meno giovani – come me – per rivivere le gesta che tanto ci hanno emozionato negli anni ’90. Se poi siete stati tifosi di Gianni Bugno, questo libro è un regalo che dovete assolutamente farvi.