Seguendo una delle linee di esplorazione della fantascienza, George R.R. Martin propone Nightflyers, una nouvelle che diverte e coinvolge in una edizione illustrata dalla Mondadori.
Uno dei grandi temi della fantascienza è il rapporto tra la intelligenza artificiale, la robotica, la cibernetica e l’uomo. Ovvero, potrà l’intelligenza artificiale avere emozioni? Ha un senso morale? Può diventare una salvezza o una minaccia? Chi programma chi? Cosa ci fa umani, cosa ci fa diversi dalle macchine, dai robot, dalle intelligenze artificiali? Forse la paura verso i robot non è perché sono diversi, ma perché potrebbero essere troppo simili a noi. Ebbene, George R.R. Martin in questo racconto propone di fare un altro passo: cosa succederebbe se non solo le macchine somigliassero a noi, ma se fossero uno di noi?
Non voglio spoilerare troppo questa storia, anche se non è tanto nuova (si tratta di un racconto pubblicato nel 1981) perché poco fa è apparsa una nuova serie di fantascienza basata su questo racconto. Ma ci sono alcuni aspetti importanti da valutare.
La storia è ben presentata ed è, in principio, credibile: una missione spaziale per capire una razza aliena su una nave particolare e con un capitano misterioso, può essere una buona premessa e può permettere molte situazioni complesse: nello spazio tutto diventa una circostanza di vita o morte.
Ma questa premessa non ha i personaggi alla altezza delle aspettative: sono interessanti, sì, ma forse G.R.R. Martin mette troppa carne al fuoco. Melantha, il personaggio centrale, è un’umana geneticamente modificata per essere più brava, più intelligente, più… tutto rispetto gli umani “normali”; ma avere successo con un personaggio così implica essere molto più intelligenti dei lettori, si corre il rischio di sottovalutarli e gli stessi vivono la storia come troppo… inventata, per usare un termine semplice.
Anche se si notano delle spaccature nella storia, l’insieme è divertente, è molto veloce, riesce ad invogliare a leggere la pagina seguente. D’altra parte, questa edizione è particolarmente ben curata, con illustrazioni preziose che fanno sì che la lettura sia leggera, ma intensa allo stesso tempo.
Non credo che ci sia bisogno di presentare George R. R. Martin, visto che è uno degli autori più conosciuti al mondo per le sue Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, ma pochi sanno che le sue proposte letterarie sono molto varie, non rimanendo soltanto centrate nel fantasy, infatti ha esplorato altri generi. Questo libro può essere un invito a conoscere più profondamente il lavoro di questo autore.