Monica Peccolo e “Niente è come sembra”
Caro iCrewer dopo aver letto “Niente è come sembra” di Monica Peccolo sono qui a raccontarti il mio giudizio su questo testo.
Purtroppo inizio dicendo che il romanzo non mi è piaciuto per una serie di motivi che vado a spiegarti.
Sinceramente sono un pochino dispiaciuta per questa recensione che sto scrivendo. Ho incontrato personalmente Monica Peccolo al Festival Romance e per una concatenazione di fortunate coincidenze ho vinto una copia del suo “Niente è come sembra”. Per questi motivi ho potuto leggere il cartaceo da lei autografatomi e, nonostante il mio grande piacere nel ricevere questo dono, mi trovo a dover essere sincera con te, mio caro lettore.
Inizio con il fare un piccolo disappunto sull’impaginazione del testo, infatti ogni capitolo inizia con il numero del capitolo seguito da un ampio spazio bianco che personalmente non ho gradito. Ho invece apprezzato i racconti che si trovano in conclusione al testo e che consentono di conoscere maggiormente la scrittura dell’autrice.
Quello che più mi spiace è che questo romanzo breve, la storia si racchiude in un centinaio di pagine, avrebbe potuto guadagnarsi tranquillamente almeno 4 stelle; il testo è ben scritto, i personaggi delineati egregiamente, la scrittura scorrevole, la situazione è realistica e l’ambientazione, l’elegante Venezia, azzeccata, tuttavia contiene un elemento che a mio parere è descritto in maniera troppo cruenta per un romanzo rosa.
Non posso spiegare qui nei dettagli questo particolare, ma si tratta di un colpo di scena da brivido, per motivi di spoiler lo lascio in sospeso, Monica Peccolo capirà. Io credo che se un lettore decide di leggere un rosa non può trovarsi di fronte a una scena che meriterebbe di essere inclusa nei peggiori thriller, mi spiace, ma quelle cinque frasi hanno rovinato la mia lettura a tal punto da non voler arrivare nemmeno alla fine della storia, ho letto il resto del testo solo per rispetto verso l’autrice e questo sito.
Sinceramente tutto mi aspettavo tranne che un elemento così orrendamente orrendo.
Ho un’altra nota dolente: la vera storia d’amore quella da vissero felici e contenti è solamente accennata, credo che questo elemento, trattandosi di un romanzo rosa, doveva essere ampliato. Il livello di sensualità è piuttosto basso ci sono dei cenni, degli sguardi, ma il lettore si aspetta di più.
Concludo dicendo che nonostante il fatto che a me il romanzo di Monica Peccolo non mi sia piaciuto e lo inscriverei nei romantic suspense più che nel genere romanzo rosa mi sento in dovere di dargli almeno tre stelle.
Questa valutazione è dovuta alla scrittura dell’autrice che non presenta errori o inesattezze e per le meravigliose descrizioni di Venezia che riescono ad affascinare, mi è piaciuta anche la crescita che compie la protagonista dal punto di vista relazionale.
Monica Peccolo
Di formazione informatica, la vita l’ha portata a percorrere strade diverse fino a farla tornare a quel mondo popolato di libri che fin da piccola le tiene compagnia. Ma stavolta, dall’altra parte della barricata. Monica Peccolo vive a Livorno e desidera viaggiare con lentezza e fare numerose fermate nel mezzo. Ha esordito nel 2012 con la “Mandala series”, pubblicata da Linee Infinite Edizioni.