Ciao iCrewer! È un po’ che non ti parlo delle mie ultime letture, quindi forse è meglio arrivare dritti al sodo: il protagonista della recensione di oggi è il romanzo di Nicola May, Il piccolo negozio dei desideri, pubblicato da Newton Compton editori.
L’opera, prima di due, è molto introspettiva, ricca di misteri, segreti e inganni da svelare. Molto accattivante e avvincente.
Rosalar Larkin è una cittadina di Londra, cresciuta e sempre vissuta nella capitale. La sua storia, però, non è quella di una giovane donna in carriera, di una studentesse di famose università, o di un’artista, no. La vita di Rosa è stata difficile. Orfana in una grande metropoli, nessuno l’ha mai sostenuta, o aiutata; fino a quando, inaspettatamente, un’anima gentile decide di farle un regalo – un regalo con i fiocchi, oserei dire -. Gioielli? Contanti? Un lavoro fisso? Molto meglio: un negozio tutto suo, nel Devon, a Cockleberry Bay, in cui potrà vendere ciò che vorrà. Un nuovo inizio, la possibilità di capire quale sia la sua strada, di conoscere veramente Rosa.
E quindi, sebbene le dispiaccia enormemente lasciare il suo coinquilino, e padrone di casa, Josh solo nella sua villetta a schiera, impegnato a destreggiarsi tra riunioni e partite di rugby, la giovane decide di fare le valige e partire all’avventura. Alla fin fine, però, la decisione non è stata così complessa: come resistere al desiderio di trovare finalmente il proprio posto nel mondo, di cominciare a vivere e smettere di esistere solamente?
I primi giorni nel paesino di mare, per lei e il suo piccolo Hot Dog, un cucciolo di bassotto che ama alla follia, sono una montagna russa d’emozioni, tra scoperte elettrizzanti e tiri mancini poco piacevoli. Tuttavia, la domanda che tutti si stanno facendo è una sola: ce la farà la piccola Rosa a far ripartire il Corner Shop? E cosa sarà esposto sugli scaffali?
Il libro mi è piaciuto molto: è scorrevole, accattivante, avvolgente. Lo stile è fluido, riesce a catturare tra le maglie della narrazione e a coinvolgere. A volte ho dovuto obbligarmi a smettere di leggere, sebbene il mistero non fosse ancora svelato, pur di riuscire a dormire almeno qualche ora.
Parlando di misteri, un aspetto mi ha lasciata particolarmente soddisfatta, da bruco mangia libri – anche se personalmente preferisco drago mangia libri – quale sono: succede molto spesso che io risolva gli enigmi molto prima di quando previsto dalla vicenda. In questo caso, fortunatamente, non è stato così: fino all’ultimo non sono riuscita a sbrogliare la matassa di segreti avvolti intorno al piccolo negozio d’angolo, e i pochi sospetti che ho avuto si sono manifestati solamente durante gli ultimi capitoli. Nicola May è stata proprio brava!
Per quanto riguarda i personaggi, Rosa rientra in quella particolare categoria che sta a metà tra la curiosità, l’ammirazione e la voglia di chiudere il libro per non sapere quale sciocchezza stia per combinare. Indomita, forte, ma anche fragile e insicura. Con una personalità a tutto tondo, che non si fossilizza e non si appiattisce su due o tre aspetti caratteriali. La sua trasformazione è la più grande, un po’ perché è la protagonista, un po’ perché riesce a prendere consapevolezza di sé, di come vuole – o non vuole – essere, delle sue emozioni. Sebbene a volte si ritiri davanti a ciò che la spaventa, non fugge e, alla fine, ha la meglio sulle sue paure.
Josh è la roccia, l’elemento cardine, forse. Lui rimane fermo e stabile quando tutto nella vita di Rosa sembra in balia della marea. È sempre pronto a consolare, sostenere e, all’occorrenza, anche a dare una bella strigliata alla ragazza. Per lei, non accetterà niente di meno della felicità.
Tich è stata una piacevole sorpresa. Inizialmente mi era sembrata uno di quei personaggi di contorno. Pensavo sarebbe stata autrice di qualche piccolo sconvolgimento o dramma, ma mi sbagliavo di grosso. Credo che, oltre che in Rosa, sia in lei che si può riscontrare la crescita più evidente. Alla fine del libro è completamente diversa, rispetto ai primi capitoli.
E come non menzionare Hot Dog, fiero compagno di viaggio che non abbandona mai Rosa. A lui, la protagonista si rivolge per cercare conforto, su di lui riversa l’amore che sembra non avere la possibilità di rivolgere agli uomini. Quel piccolo cagnolino è un motore incredibile nella narrazione e nelle decisioni che Rosa prende.
Non credere, iCrewer, che i personaggi de Il piccolo negozio dei desideri siano finiti qui, ma entrare più nel dettaglio ti toglierebbe il piacere di fare la loro conoscenza pian piano, con gli stessi ritmi necessari alla giovane, così restia a concedere la sua fiducia.
Per quanto riguarda la cover, l’ho trovata proprio graziosa. Fa entrare subito nell’ambientazione del romanzo; i colori trasmettono serenità e allegria. E Hot, così in primo piano, dà il benvenuto in una storia quasi magica.
Nicola May abita nei pressi di Ascot, in Inghilterra, in compagnia del suo gatto bianco e nero. Si è approcciata alla scrittura in un periodo complesso e caotico della sua vita, quando i lavori tra cui doveva destreggiarsi erano molti. Vede la pubblicazione dei suoi libri come la ricompensa della sua determinazione e del suo impegno.
Il piccolo negozio dei desideri è il suo primo lavoro edito da Newton Compton. Non ancora tradotto in italiano è, invece, il secondo capitolo della serie Cockleberry Bay: Meet Me in Cockleberry Bay.
Avvincente, emozionante, magico! Il piccolo negozio dei desideri mi ha trasportato in un altro mondo dove ritrovare un po’ me stessa…lontano dalla realtà che mi stressa. Brava Nicola May! Non vedo l’ora di leggere il secondo capitolo!!👏👍💝
Ciao Clementina! Sono proprio contenta che questo libro sia piaciuto tanto anche a te. Nicola May è riuscita a creare il mondo ideale in cui sprofondare quando serve una pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni. Per caso hai avuto tempo di dare uno sguardo al libro che ho consigliato, La piccola bottega del tè di Caroline Roberts? Credi che potrebbe essere nelle tue corde?