Nella mente del serial killer, di Mike Omer e pubblicato dalla Newton Compton, non sorprende ma diverte.
Ve lo dico subito: ho fatto fatica ad agganciarmi alla storia. Le prime pagine mi sono risultate pesanti. Mike Omer abbonda in dettagli che possono perfettamente togliersi dal libro senza perdere nulla, anzi potrebbe guadagnarci parecchio. Nella mente del serial killer non è un romanzo che inizi veloce e prenda subito, ed è sufficientemente prevedibile da non sorprendere chi legge molti thriller; ma è ben scritto e persino divertente nella seconda metà.
Zoe Bentley, il personaggio principale, è una psicologa forense che lavora assieme a un agente del FBI per tracciare il profilo di un assassino seriale, con un passato traumatico e con problemi di comunicazione con le persone; lei ha soprattutto la paura di non essere presa sul serio: non è sicuramente la prima volta che si vedono queste caratteristiche in un thriller, anzi.
Ma una volta superata questa parte, circa a metà, il libro diventa più interessante. Omer riesce a portare avanti la storia con successo e, man mano che passano le pagine, il libro diventa più agile e coinvolgente. Alla fine ero completamente interessata nello scoprire cosa sarebbe potuto accadere e cosa è invece successo a Zoe.
Mike Omer è stato giornalista, sviluppatore di videogiochi e CEO della compagnia Loadingames. Ha scritto due serie di libri centrate su misteri e thriller, con tonalità gialle; tra queste una è la serie di Zoe Bentley. In questi libri, secondo la pagina biografica dell’autore, lui stesso “cerca di radunare le sue passioni: storie di aggressori e vittime, e storie divertenti e graziose”.
Anche se ho fatto fatica, ringrazio il lavoro del autore. Ho goduto il finale e non mi dispiacerebbe leggere il prossimo libro della serie.