L’imprevedibile movimento dei sogni, un esordio potente che affronta un tema attuale e controverso come quello dell’eutanasia – DeA Planeta
Caro iCrewer, titolavo così l’articolo che segnalava l’uscita di questo romanzo, ripromettendomi e promettendoti che l’avrei letto, e oggi eccomi qua a recensire L’imprevedibile movimento dei sogni scritto da Francesca Sangalli e Fabrizio Bozzetti; la trama era interessante ed aveva suscitato la mia curiosità perché trattava di temi delicatissimi come la malattia terminale e l’eutanasia, ma ti anticipo che leggendolo vi ho trovato molto ma molto di più.
Innanzitutto ho conosciuto una giovane ragazza sportiva, competitiva, energica e tenace: è Isabella, la nostra protagonista, che durante un match perde i sensi e viene ricoverata d’urgenza in ospedale. I fatti vengono raccontati concitatamente, con una scrittura precisa e penetrante, regalando al lettore l’immagine perfetta di cosa si provi ad avere un malore, essere trasportati prima al Pronto Soccorso e poi in reparto. Il carattere di Isabella esce prepotentemente dalle righe e ci coinvolge all’istante. Suo padre si manifesta psicologicamente debole e manipolatore al tempo stesso, facendoci intuire che la personalità di Isabella ha subito influenze importanti durante la sua crescita.
“Sì, sei stanchissima, devi dormire. Allora facciamo così, cerca di capire: non me la sento di portarti via se mi dicono che vogliono studiare la natura dei tuoi svenimenti” si giustifica. Poco fa sembrava un cinghiale selvatico, sbuffava come un treno a vapore, adesso è tornato a non manifestare sentimenti, fedele al suo protocollo di uomo insensibile. Riprende subito il suo tono di voce da responsabile logistico. Chiudo gli occhi e mi sembra di vederlo vent’anni fa, nell’attimo esatto in cui è passato dalla ribellione contro il sistema alla partita iva, come se spuntasse fuori dritto da uno dei suoi racconti di giovinezza da squatter. Musica techno e spazi occupati, prima di passare diretto dallo sballo al lavoro forzato. Un tempo cercava di scollegarsi, adesso tenta tristemente di vendere connessioni telefoniche. […] “Vedrai che fanno in fretta. Adesso stai bene?” “Sì” “Hai visto che ti ho fatto tutta la valigia?” “Fa schifo” commento, mentre veniamo inghiottiti dalle porte scorrevoli del grande ascensore.
Ecco quindi che troviamo anche riflessioni sul rapporto genitori/figli, sulle dinamiche di coppia e sulle conseguenze delle scelte che ogni madre e ogni padre si ritrovano a dover fare riguardo alla crescita dei loro bambini, e di questi che debbono affrontare inevitabilmente il passaggio dall’infanzia all’adolescenza e poi all’età adulta.
Conosciamo anche Eleonora e Daniela, altre due ragazze…. diciamo semplicemente che sono pazienti presso lo stesso ospedale, e dico così per non spoilerare la trama; il legame che nasce da questo incontro casuale consentirà a tutte e tre di ritrovare ognuna la propria dimensione. Ecco quindi che troviamo il tema dell’amicizia e della sorellanza, e anche una estensione di queste che la nostra attrice principale definisce “nemicizia”: un termine che, mi perdoneranno gli autori, farò mio. Una settimana di ricovero scandita da ritmi regolari: la colazione, gli esami, i prelievi, le dormite e le notti insonni, una settimana di accadimenti descritta in modo così coinvolgente che potrei definirlo scioccante e allucinante, ché sembra di ritrovarsi proprio in un’allucinazione persa in uno spazio e in un tempo dilatati, al limite della percezione umana. Per me che sono una persona altamente sensibile, entrare in questa dimensione mi ha causato turbamento e mi sono commossa a più riprese, ritrovandomi costantemente in apprensione per le sorti delle nostre tre amiche. Era da molto tempo che una lettura non agganciava il mio profondo in questo modo, scombussolandolo tutto. Quando nella sinossi si afferma che la storia si svolge “Tra fantastico e reale, epifanie e rivelazioni” posso dirti, caro iCrewer, che è puro eufemismo.
Gli altri personaggi sono ovviamente i medici e lo staff dell’ospedale, che ognuno col proprio ruolo ci trasporta nelle fragilità tipiche degli adulti, forse troppo spesso trincerati dietro le loro conoscenze acquisite, dimentichi della leggerezza che soltanto pochi anni prima aveva contraddistinto i loro animi, pericolosamente sempre in bilico tra dedizione e ossessione, tra compassione, comprensione e cinismo.
La speranza, il cambiamento, l’analisi dei cicli naturali come conforto dalla crudeltà dell’esistere sono gli ulteriori attori di questo intenso racconto, nascosti armoniosamente tra le pagine dall’inizio alla fine, intersecati alla perfezione nella nuvola di emozioni comparsa all’improvviso in un cielo terso e primaverile, rappresentazione di passaggio, di leggerezza, di mutazione. Di movimento dei sogni.
GLI AUTORI