“L’enigma di una breve primavera” è un giallo storico ambientato nella Firenze del Rinascimento, un viaggio nel passato raccontato da Piera Biondi. Firenze Leonardo Editore
Caro iCrewer, eccomi oggi a parlarti di un libro che ho intravisto quasi di sfuggita in libreria, ma che d’impatto ha suscitato subito la mia curiosità: si tratta de “L’enigma di una breve primavera“, scritto da Piera Biondi, che ci racconta la vita di una donna molto particolare, la figura femminile che il Botticelli ha immortalato come la Venere divenuta poi il simbolo per eccellenza di bellezza e magnificenza artistica.
“Chi era la bellissima ragazza della Primavera di Botticelli? Quali misteri si celano dietro quel volto enigmatico almeno quanto quello della Gioconda? Un giallo storico e psicologico arricchito a conclusione del libro da un saggio sulla vita artistica e quotidiana della Firenze del tempo e su un quadro tra i più celebri del mondo”
“La protagonista del romanzo è un volto che tutto il mondo conosce. Purtroppo di lei sono giunti fino a noi solo il nome e scarne notizie. Svanita nel nulla anche la sua tomba. Scempi del tempo. Lei ci guarda enigmatica e quasi mesta dai quadri dei musei, ma la sua voce, il suo carattere, gli eventi della sua vita, stroncata a ventitré anni nel colmo della bellezza e del successo, non li conosceremo mai. L’autrice la richiama da luoghi lontani per narrarci in prima persona e con disarmante sincerità la sua vicenda di donna, di cui solo alla fine conosceremo l’identità. Il titolo costituisce il primo dei molti indizi che costellano tutta la narrazione sino alla rivelazione conclusiva.”
In effetti ho cominciato a leggere le prime pagine e mi aspettavo tutt’altro genere di approccio: credevo di trovarmi raccontato di qualche documento ritrovato per caso da un fortunato storico, oppure di una leggenda orale trasmessa di generazione in generazione, magari arricchita da delitti passionali e intrighi di potere, invece mi ha accolta una piacevole sorpresa: la narrazione in prima persona delle giornate quotidiane vissute dalla protagonista, la bella Venere che non sa nemmeno che lo sta diventando e che farà sognare le genti di tutto il mondo nel futuro; l’autrice ci trasporta nei pensieri della giovane, che si trova momentaneamente inferma per una malattia, e con uno stile di scrittura molto particolare, piacevole, delicato ma incisivo al tempo stesso, ci accompagna nella quotidianità di una Firenze in piena espansione artistica e umanistica, ricca di tutte le contraddizioni che caratterizzano i cambiamenti epocali di un popolo. Pagina dopo pagina, nonostante non vi siano i classici colpi di scena o avvenimenti colmi di mistero, cominciamo a conoscere gli usi e i costumi del periodo e, mentre guardiamo fuori dalla finestra insieme alla nostra protagonista (non ne svelo il nome perché il non saperlo accompagna il lettore fino alla fine del racconto) riusciamo a cogliere perfettamente le atmosfere, lo scorrere delle giornate, gli odori e i profumi e i suoni dei luoghi. L’autrice riesce in maniera sublime a coinvolgerti, a farti commuovere e a rivelare dettagli e personalità di ogni protagonista (che non posso nominare per lo stesso motivo di cui sopra) che ho trovato inaspettate e sorprendentemente attuali. Il finale è imprevisto e arriva d’impatto, assolutamente toccante. In appendice, cenni storici dettagliati e tavole grafiche chiudono il cerchio dietro ad una vicenda umana, femminile, artistica, dolcissima e cruda al tempo stesso.
In conclusione caro iCrewer, un libro nascosto in un angolino che necessita di uno sguardo in più per poterti convincere ad acquistarlo e sfogliarlo, ma che ti può regalare una breve, intensa primavera di emozioni, e che ti consiglio vivamente di leggere per concederti un viaggio nella bellezza, nei sentimenti umani che non hanno tempo e in una Firenze che non conoscerà mai più eguali.
L’AUTRICE
Piera Biondi è nata ad Altopascio (Lucca) ma da molti anni vive in provincia di Arezzo. Laureata in Lettere Classiche, ha sempre insegnato per scelta e convinzione nella scuola media. Si dedica anche alla pittura e ha scritto testi e sceneggiature teatrali che ha messo in scena come regista di un gruppo amatoriale di giovanissimi attori.