Caro Lettore, da grande amante del genere Regency sono tornata a parlarti di un altro romanzo che merita la nostra attenzione. Tutto di questo genere è per me suggestivo: la rievocazione di quel rapporto tra carta e inchiostro nelle corrispondenze tra amanti e amici, unico mezzo per comunicare emozioni e notizie a distanza, i pomeriggi nelle sale da tè, i balli, le convenzioni sociali che sottolineano galanteria e romanticismo. Forse tendo a idealizzare troppo questo mondo e a non considerare l’altra faccia della medaglia. Però, lasciamelo dire, quello che più cerco e amo nei Regency è che si tratta di una lettura più leggera, che ha il compito di far sognare noi romantici in un epoca storica che si presta benissimo a queste atmosfere sentimentali. Questi elementi li ho potuto riscontrare nel romanzo di cui ti parlo oggi: La stagione dei narcisi di Scarlett Douglas Scott.
Ci troviamo nell’Italia 1819, nel periodo dei moti carbonari. La protagonista è la giovane Sofia Arisi, aspirante pittrice e figlia di mercanti della borghesia milanese. A causa delle sue idee politiche e del suo amore per un rivoluzionario, è costretta a fuggire lontano dall’Italia con la madre Maddalena. Braccata dalla Polizia Austriaca, si rifugerà in Inghilterra dove inizierà una nuova vita con una nuova identità. Scampata al pericolo, grazie a un incontro fortuito riuscirà ad ottenere la protezione del Barone Brecon che la ospiterà nella sua tenuta in Galles per farle dipingere il ritratto della sorella Bertrys. Quando sembra di essere ormai in salvo, vecchie minacce e ardue scelte fanno irruzione nella vita di Sofia. Riuscirà a fuggire dal suo passato?
Iniziamo dal titolo. Perché La stagione dei narcisi? I narcisi, oltre ad essere il simbolo nazionale del Galles, luogo in cui la protagonista trova protezione, ci rimandano anche alla mitologia dell’antica Grecia: a Eleusi si intrecciavano corone di narcisi in onore di Persefone, la dea che trascorre metà del suo tempo sulla terra in primavera ed estate, per poi ritornare negli inferi. Ed è proprio a Persefone che l’autrice si è ispirata per la sua protagonista: Sofia è oppressa dall’attaccamento morboso della madre che non le dà possibilità di emergere e di trovare la propria indipendenza. Sin dalla fuga Sofia è un personaggio che, seppur animata da coraggiosi ideali politici, non riesce a far scelte autonome. La dea Persefone rappresenta quel tipo di donna accondiscendente, passiva ed irrimediabilmente legata alla madre Demetra. Così come la dea greca, Sofia può trovare se stessa e avviare un’evoluzione personale solo recidendo il rapporto con la madre Maddalena. L’autrice, che porta il tema dell’archetipo madre-figlia, riesce a dare grande profondità psicologica ai personaggi di Sofia e Maddalena: va al di là dei topoi del Regency e propone una tematica che può considerarsi sempre attuale, ovvero quella di guadagnarsi la propria indipendenza e di avere il coraggio di essere noi stessi ed essere gli unici fautori del nostro destino, senza che altri scelgano per noi. È solo così che la protagonista può trovare il proprio lieto fine e che ognuno di noi può dirsi veramente vivo.
La stagione dei narcisi è un Regency che da un lato ci propone questa prospettiva innovativa, ma dall’altro resta fedele a se stesso e possiamo ritrovare tutti i motivi tipici del genere, che tanto ci fanno sognare. È sì una storia d’amore, ma non è solo questo, è molto di più: è una vicenda piena di colpi di scena, una ricerca del proprio io e una lotta per realizzare le proprie aspirazioni. È solo chi è coraggioso esce vincitore. Da elogiare anche la grande accuratezza storica che ci fa rivivere e immedesimare in uno squarcio della storia del nostro paese. Gli amanti del genere Regency troveranno in questo appassionante romanzo una lettura leggera e allo stesso tempo avvincente.