“La donna del lago” di Valerio Marra romanzo thriller con le indagini del commissario Festa
Prima di addentrarci in questo romanzo ricco di misteri, vediamo chi è l’autore e perché tratta questo genere.
Valerio Marra romano doc nato nel 1985, si è laureato in Scienze per l’investigazione e la sicurezza presso l’Università degli studi di Perugia.
È autore di commedie teatrali, di racconti brevi e poesie. Nel 2014 ha pubblicato il romanzo-thriller “Le scottanti verità” (Edizioni del Faro). Nel 2016 “Il volto del Male” (Alter Ego) per il quale ha ricevuto la menzione d’encomio al premio internazionale “Michelangelo Buonarroti” ed è stato finalista al premio “Speciale donna” 2018. Nel 2017 “L’eco del peccato” (Alter Ego) il secondo romanzo dedicato alle indagini del commissario Festa. Sempre nel 2017 ha pubblicato anche il romanzo breve “Anima bianca” (Augh) terzo scritto con il commissario Festa come protagonista. Infine nel 2019 ha pubblicato “La donna del lago“.
Bravo a narrare le storie ricostruendole dagli indizi.
Andando subito al dunque è bene fare delle precisazioni: un buon thriller si riconosce a colpo d’occhio, è quel romanzo che leggendolo fa desiderare al lettore di voltare pagina, non ha tempo da perdere, vuole vivere la storia in prima persona immedesimandosi nel protagonista principale anche attraverso l’adrenalina che suscita; in questo contesto sembra proprio essere il tassello mancante.
Un thriller per definirsi tale deve contenere degli elementi fondamentali: suspense e cliffhanger, temine che tradotto significa mozzare il fiato, e un potente meccanismo d’azione, che riesca a mantenere il lettore agganciato alla storia; nel romanzo è inesistente.
Sulla copertina come sottotitolo si legge: UN GRANDE THRILLER, che thriller non è!
Da buona lettrice, il posto giusto per classificarlo, è proprio il giallo (poliziesco), termine che come ben sappiamo è usato solo in italia, che deriva dalla famosa collana chiamata appunto, i gialli Mondadori.
Da buon scrittore, ha ambientato la storia in un preciso luogo, il Lago di Albano, dove si è recato personalmente, facendo lunghe passeggiate sul posto, esplorando tutta l’area ed individuando i luoghi precisi mescolandosi con essi.
I dialoghi sono il tipico linguaggio dei polizieschi, trattati alla perfezione, non lasciano nulla al caso.
Cinque personaggi: l’ambizioso sostituto commissario Festa, laureato in Giurisprudenza, si è fatto strada all’interno del Corpo grazie all’impegno e alla determinazione profusa nel lavoro; l’agente scelto Russo partenopeo di Casoria, ragazzo furbo, simpatico e spumeggiante cresciuto per strada, affianca il commissario nelle indagini; la vittima riaffiorata dal Lago di Albano, Eva Baldese; Mattia Trevisani, un dongiovanni conduttore di un programma televisivo, amante della vittima; Ivan Giordano, pittore squattrinato con una “folle genialità”, ispirato dall’alcol, marito della vittima.
Intorno a loro Valerio Marra ha saputo cucire perfettamente altri personaggi, non per questo marginali, ma di rilievo fondamentale, ben delineati, chiudendo gli occhi riesci a vederli. E alla fine della storia quando tutto sembra chiudere il cerchio compaiono due giovani innamorati “Paolo & Francesca” sì come i personaggi della Divina Commedia (canto V, cerchio II), saranno forse ripresi per la prossima stesura, perché alla luce di quanto emerso, non potrà essere diversamente, ci sarà un’altra indagine per il commissario Festa o forse sarà lui stesso ad essere indagato?
Meritate cinque stelle:
per come ha saputo racchiudere il tutto intorno a cinque personaggi, non in cerca d’autore, perché c’è Valerio Marra, bravo ad orchestrare i “musici”, intorno a una bella trama, apre il sipario ad una ambientazione che bene si è prestata al “genere”; due indiziati, uno il reale colpevole, ma chi dei due ha commesso il crimine? Chi sarà condannato? Il commissario resterà integerrimo fino alla fine? Paolo e Francesca cosa c’entrano a fine romanzo? Il signor Nevi chi è? Lo scrittore ha saputo ben rispondere a questi interrogativi, facendo della narrazione, un’opera sinfonica, partendo con lenta armonia, finendo con un crescendo di emozioni.
Molto mi sono piaciuti i voli pindarici inseriti all’interno della storia, una sorta di introspezione psicologica sulla notte, ve ne cito alcune:
la notte ti sa ascoltare.
Amica fedele, discreta e silenziosa; ogni notte ha una storia, ha un suo odore.
La notte ha la forma di ciò che ti manca.
Partendo dal presupposto che ho detto tutto, quando in realtà non ho detto niente. La cosa “difficile” è stata quella di riuscire a recensire il romanzo senza spoiler. Ti lascio avvolto nel dubbio, come ha fatto lo scrittore, sapendo bene come farti continuare a leggere, suscitandoti la curiosità, con uno dei possibili finali.
Il commissario Festa nella vita aveva combattuto delinquenti e criminali, con la speranza di sconfiggere il Male. Il sogno finiva lì, dove era nato, davanti alle acque del lago, il lago dei misteri, delle passioni e degli amanti. Il lago sul cui fondale venivano custoditi migliaia di segreti e dove i suoi sogni sarebbero definitivamente sprofondati.
Il Male era entrato dentro di lui.