Incroci di Francesco Landi
Caro Lettore, in questo difficile periodo in cui tutto sembra essersi fermato, noi della redazione siamo sempre qui a offrirti tante novità e informazioni sul mondo dei libri, nella speranza di poterti regalare momenti di spensieratezza e serenità. Oggi sono qui a parlarti di una delle mie ultime letture, sperando di poterti proporre qualcosa di interessante in questo periodo di immobilità.
Incroci, edito per Letteratura Alternativa, è il romanzo di esordio di Francesco Landi. L’autore ha messo molto di sé in questo libro, che racchiude la sua passione per la musica, la letteratura e il disegno.
I protagonisti del romanzo sono Carol e Trevor. Carol è una donna che ha ricevuto una grande delusione in fatto d’amore e che cerca in qualche modo una rinascita. Nella stessa città vive Trevor, alla ricerca di un’anima affine, si ritrova a vivere una strana esperienza onirica che sembra volergli dire qualcosa, o meglio, mostrargli qualcuno. La storia si dipana nell’arco di cinque anni, con ripetuti flash back nei quali i due sono inconsapevolmente a un passo dall’incontrarsi, dall’incrociarsi. Di questi messaggi onirici che le mostrano una donna affascinante e misteriosa, Trevor decide di farne dei tatuaggi, strani simboli indecifrabili. Il tatuaggio diventa una sorta di tela in divenire volto a rappresentare tutti gli incontri mancati e la relazione a distanza tra queste due persone, ancora sconosciute ma sempre più vicine. Riusciranno Trevor e Carol ad incontrarsi?
Fin dalle prime pagine di Incroci, mi è stato da subito chiaro che non mi ritrovavo davanti alla classica storia d’amore, piena di cliché e di scenari già visti. Incroci è molto più di questo. Il romanzo di Francesco Landi è una storia non convenzionale, veicolata da uno stile altrettanto al di fuori dai canoni, contorto ed estremamente suggestivo. Sì, suggestivo, perché ogni frase evoca forti sensazioni, avvicinandosi alla poesia. Chiaramente, questo aspetto influisce sul ritmo di lettura: trattandosi di uno stile che punta a costruire frasi e periodi eleganti ed estetici, la lettura ne risente molto, diventando, soprattutto all’inizio, lenta e faticosa da portare avanti. Ci è voluta un po’ di pazienza per poter apprezzare veramente la peculiarità del romanzo, ma mi sento di dire che ne è valsa la pena. I personaggi sono molto ben costruiti dal punto di vista psicologico, ne possiamo cogliere ogni sfumatura ed emozione, ogni timore e punto di forza. Riusciamo addirittura a entrare nei loro sogni: il piano narrativo del romanzo si evolve sul piano dell’onirico e del surreale. Chiaramente è un aspetto che non a tutti potrebbe piacere. Ma è anche una caratteristica che ci permette di andare al di là del convenzionale e assaporare una storia fresca ed innovativa.
Procedendo di capitolo in capitolo, Incroci si configura sempre di più come un puzzle da completare, dove i simboli e i tatuaggi diventano indizi da decifrare, ed è proprio giunti alla fine che noi lettori rimaniamo stupiti dalla grande inventiva dell’autore che ha dato vita ad una storia fatta di colpi di scena, attimi fuggenti, ed incroci sfiorati. Una scoperta sempre più coinvolgente ed un inno al grande e travolgente potere del destino sulle nostre vite.