Caro iCrewer, ho appena terminato la lettura del romanzo d’amore Il ragazzo perfetto di Paola Garbarino (Dri Editore, 9 novembre 2019).
Rossane è la fanciulla contesa tra Giovanni e Jackson, due fratellastri con lo stesso padre che sono cresciuti in luoghi diversi e che si ritrovano insieme nel momento in cui la madre di Jackson muore e lui va a vivere con il padre a Genova lasciando la sua vita e i suoi amici a Londra.
Dagli anni in cui da bambini giocavano e litigavano quando trascorrevano l’estate insieme, i tre ragazzi si ritrovano cambiati e scoprono tante verità sul loro passato e sulle relazioni dei loro genitori. Anche il rapporto tra loro muterà tanto e in modo inaspettato…
Chi è il ragazzo perfetto?
Tutte noi abbiamo sempre creato nella nostra mente, fin da piccole, l’immagine del nostro ragazzo perfetto con requisiti fisici e caratteriali che abbiamo riscontrato negli uomini che abbiamo conosciuto e che ci hanno fortemente colpito.
Peccato, però, che non sia così facile ritrovare tutte le caratteristiche in un solo uomo. Certo, questo nell’ottimismo e nell’ingenuità di un’adolescente è possibile. Ma già quando ti avvicini ai 30 anni e hai una percezione più realistica, ti rendi conto che questa cosa potrebbe accadere solo ricorrendo ad una fervida immaginazione. Dopo i 30, infine, capisci che il ragazzo perfetto che sognavi sarà semplicemente quello che ti farà innamorare, quello perfetto non ai tuoi occhi ma a quelli del cuore.
Il romanzo mette in risalto l’interessante questione dell’amicizia tra uomo e donna che secondo me esiste solo nell’1% dei casi in quanto almeno per esperienza credo che in tutti questi rapporti uno finisca per innamorarsi dell’altro o addirittura entrambi. Certo le situazioni sono soggettive, le eccezioni sono tante, io stessa ho più amici dell’altro sesso che amiche.
Non è raro, però, che il rapporto d’amicizia si trasformi in storia d’amore anche senza rendersene conto ed è a mio parere una cosa bellissima in quanto si arriva a quel punto dopo essersi conosciuti a fondo e dopo aver condiviso tantissime cose. Al 90% è una storia che funzionerà.
Nel caso in cui, invece, uno si innamori dell’altro ma non sia ricambiato, l’amicizia rischia di interrompersi a meno che non si abbia la maturità e la forza di accettare di non poter essere nulla di più. E per il forte affetto si preferisce restare accanto all’altro nei panni di amico/a piuttosto che non essere nessuno. Però non sempre è facile farsi bastare un rapporto amichevole laddove il cuore batte ma è costretto a tacere. In tal caso la sofferenza diventa inevitabile.
Altre volte, invece, può scattare un’attrazione tra i due amici di sesso opposto, magari in un momento di debolezza, però poi ci si rende conto che non si desidera andare oltre e si torna ad essere più amici di prima. A me, ad esempio, è capitato anche questo, e a te?
I personaggi
I protagonisti di questo romanzo sono i classici adolescenti alle prese con le prime esperienze d’amore e sessuali. Quella di Rossane è la tipica confusione di chi non sa ancora distinguere i sentimenti e confonde affetto, attrazione e vero amore.
Jackson è il ragazzo sicuro di sé, abituato a fare stragi con la sua bellezza e solo con Rossane capisce cosa vuol dire corteggiare una fanciulla che ti fa perdere la testa. Per lei cambia completamente e si rende conto di quanto siano vuote le sue notti di sesso con le tante che cadono ai suoi piedi rispetto ad una notte d’amore con chi ti prende non solo fisicamente ma soprattutto mentalmente e sentimentalmente.
Infine, Giovanni è il grassottello insicuro, che ha bisogno del continuo supporto dell’amica e dell’aiuto del fratellastro per uscire dal suo guscio e scoprire che approcciare con le ragazze non è poi così impossibile.
Le loro vite e la loro storia si fondono in modo perfetto attraverso una scrittura priva di errori, che trasmette al lettore le emozioni dei personaggi in modo impeccabile, anche attraverso frasi toccanti, che ti fanno riflettere e che ti restano impresse anche dopo aver chiuso il libro.
Chi è Paola Garbarino?
Genovese classe 1974, è una donna che vede la scrittura come un bisogno primario, talvolta più del sonno.
“La notte devo costringermi a smettere e ad andare a dormire, perché il mattino dopo l’altra vita mi reclamerà”.
In questo la capisco benissimo, perché anch’io, spesso, sento la necessità di liberare testa, cuore e anima da ciò che sento, anche nel cuore della notte, e solo la scrittura mi permette di farlo.
Paola ama rintanarsi da qualche parte a pensare, leggere e farsi film mentali sui dialoghi tra i suoi personaggi che spesso sente più vicino di persone vere. Anche in questo posso comprenderla senza difficoltà. La compagnia di un libro che sto leggendo o scrivendo a volte mi sembra più piacevole di quella reale, soprattutto quando alcune persone non sono capaci o non hanno voglia di starti realmente vicino. Perché la vicinanza fondamentale non è solo quella fisica, ma è quella che può farti emozionare anche se l’altro/a non ti sfiora.