Caro Lettore, non potevo finire l’anno in maniera migliore, vuoi sapere perché?
La mia ultima lettura del 2020 è stata davvero come una carezza sul cuore e ha lasciato in me una scia profumata e piena di energia per affrontare il nuovo anno.
Sto parlando di Il profumo sa chi sei di Cristina Caboni
In questo romanzo, Elena Rossini, la protagonista, ha un dono speciale: essendo una discendente di una famiglia di profumiere riesce a individuare i profumi e li sa combinare per creare fragranze personalizzate. Elena, come le ha insegnato sua nonna, ricerca il profumo perfetto.
Trasferitasi a Parigi da Firenze, la sua città natale, insieme alla sua amica Monique, ha creato una profumeria di grande successo e ha cresciuto la sua bambina insieme a Cail, un coltivatore di rose pregiate.
Ma quando tutto sarebbe potuto essere davvero perfetto, lei sente di aver perso il suo dono e vuole andare affondo a questo malessere. Qual è il segreto che le pesa sul cuore?
Cosa ho amato di Il profumo sa chi sei
Il viaggio in Giappone, India e Arabia Saudita insieme alla madre per ripercorrere il passato e riordinare i pezzi di una vita consumata a rimuginare sul dolore profondo infertole dal suo abbandono.
Il viaggio attraverso i fiori e le loro proprietà conservato nel quaderno di Selvaggia, che porterà Elena a scoprire la sua vera essenza, quella che le consentirà di comprendere chi è davvero e cosa desidera.
Molto spesso le speranze e i desideri che vorremmo realizzare non sono quello che sentiamo, ma proiezioni di un’ipotetica soluzione ideale. Quella che mette tutti d’accordo. Bisogna essere molto sinceri con sé stessi per perseguire i propri scopi.
La sincerità, la ricerca interiore, l’ascolto dei propri bisogni, il “profumo” come una sorta di guida interiore che ti mostra chi sei veramente.
Elena è stata capace di seguirlo passando dentro il suo dolore, andandogli incontro senza paura e senza porsi limiti.
Non è facile per nessuno ma questa è la strada migliore per non ritrovarsi un giorno aggrovigliati nei rimpianti. Elena lo sà bene, anche Susanna sua madre l’ha capito e per questo ha deciso di aiutare sua figlia.
Susanna ha fatto delle scelte nella sua vita che l’hanno allontanata da sua figlia ma vuole rimediare e questo le fa onore. Ha sbagliato tanto con lei, ma aveva pensato di farlo per salvarla invece aveva solo generato nel loro rapporto una crepa che sembrava ormai non rimarginabile.
Le ambientazioni di questa storia sono meravigliose, sia Palazzo Rossini a Firenze con i suoi sotterranei, la bottega della nonna, i dipinti sulle pareti, e poi il viaggio in Giappone per assistere alla cerimonia del Kodo; l’India per sentire il profumo dell’olio essenziale di attar; l’Arabia Saudita a Ta’ if.
Questa storia è avvolgente, inebriante. È sorprendente come si riescano quasi a sentire i profumi. È bello provare a ritrovare un po’ di te in uno o più fiori citati all’inizio di ogni capitolo.
Il mio fiore è il girasole:
Allegro, spensierato, vitale, il girasole è come il sole caldo e affettuoso. Intraprendente, segue l’istinto finché riesce a ripristinare l’armonia . Positivo quando diventa consapevole della propria forza e capace di grandi carisma e fascino.
È un percorso verso la rinascita dove il perdono crea nuove strade e apre alla vita, quella che realmente desideriamo.
Cristina Caboni
Consiglio questa storia a chi ha perso la propria strada e ha bisogno di ispirazione per ricominciare, a chi è imbrigliato nel senso di colpa o nel rancore, a chi ha voglia di riprendersi la propria vita.