Il giallo vincitore del concorso Ilmioesordio 2018 convince con un caso ben strutturato e dalle tinte fosche
Caro iCrewer, ho da poco terminato la lettura de Il mistero del collegio abbandonato di Massimo Binarelli, vincitore del concorso Ilmioesordio 2018 e pubblicato da Newton Compton, e l’ho trovato un ottimo giallo storico per l’indagine appassionante e la sua atmosfera cupa.
Lo definisco “storico”, perchè il romanzo è ambientato nella Roma di fine anni Cinquanta e l’autore ha saputo ricreare il clima di quegli anni, a mio parere. Innanzitutto, le descrizioni sono particolareggiate e ci sono vari riferimenti ai prodotti culturali dell’epoca, che aiutano nell’immaginarsi il contesto storico. L’altro dettaglio che crea l’atmosfera è l’uso del dialetto romano nei dialoghi, che rende più autentici e spontanei i personaggi. La presenza di questi elementi mi ha trasportato nell’Italia del secondo dopoguerra e, anche se sono nata molti decenni dopo, mi ha dato una chiara idea di come potesse essere la vita a Roma in quei tempi.
L’etichetta “giallo” è invece più comprensibile: la narrazione si concentra su di un’indagine poliziesca. Durante i lavori di recupero di un vecchio convitto femminile alla Garbatella, viene ritrovato un cadavere mummificato nel pozzo sottostante l’immobile. Il commissario Trevi viene chiamato ad indagare e, grazie all’intuito del brigadiere in pensione Piccillo, la mummia viene ricollegata ad un’ospite del collegio, misteriosamente scomparsa nel 1942.
Non mi resta dunque che fare i più sinceri complimenti a Massimo Binarelli per il notevole lavoro fatto: per essere il suo esordio letterario, Il mistero del collegio abbandonato è un ottimo giallo storico, perchè l’indagine è ben costruita e l’autore ha saputo trasmettere l’atmosfera dell’Italia degli anni Cinquanta, che si trovava a fare i conti con la pesante eredità della dittatura.