Quale modo migliore per recensire questo romanzo, se non partendo da qui:
Il matrimonio degli inganni un thriller osannato dalla stampa inglese con i seguenti press release:
“Trame intricate, alto livello di tensione e una profonda caratterizzazione dei personaggi sono elementi distintivi dei suoi thriller.”
Lancashire Evening Post
“Una voce unica e una scrittura potente.”
Publishers Weekly
“Un maestro della suspense.”
The Sun
Altro non sono che mera pubblicità, al fine di ingannare il lettore, aggiungendo autore da 1 milione di copie, tradotto in 12 lingue e ancora dall’autore del bestseller 13 anni dopo.
E come se non bastasse l’autore: Kerry Wilkinson
È uno scrittore di thriller, diventati bestseller in Inghilterra, America, Canada, Sud Africa, Singapore e Australia, con un milione di copie vendute nel mondo. È originario del Somerset, ma ha passato gran parte della sua vita nel nord dell’Inghilterra. Quando è a corto di idee per scrivere, va in bicicletta o inforna dolci. La Newton Compton Editori ha pubblicato 13 anni dopo e Il matrimonio degli inganni.
Ho perso le parole o forse no per recensire questo romanzo thriller, si può intuire dalla premessa su fatta, perché come se “melius abundare quam deficere” “ad maiora” sulla copertina rimbalzano: 5 stelle per avvincente; 5 stelle per senza tregua; 5 stelle per inquietante, alla faccia dell’umiltà!
5 stelle per avvincente, 5 stelle per senza tregua, 5 stelle per inquietante; stelle rubate al firmamento ed assolutamente da restituire.
Avvincente: aggettivo; che attrae irresistibilmente, sinonimo coinvolgente, dunque: Charley si è appena sposata ma è già scomparsa nel nulla, nel giorno del matrimonio con Seth, del loro matrimonio, durante la festa di ricevimento un paio d’ore circa dopo il fatidico sì. Non si è cambiata l’abito nuziale, nessuno l’ha più vista e alla sua ricerca parte solo il marito perché il resto degli invitati all’incirca 30, sono chi più e chi meno alle prese con la sbronza.
In questo contesto veniamo proiettati all’interno di una storia che confonde. Lo sposo viene preso dai dubbi perché non riesce a comprendere cosa possa essere accaduto, “avrà avuto dei ripensamenti riguardo al nostro matrimonio? E’ scappata per non affrontare la questione? Quindi le cose sono due o è bloccata da qualche parte e non riesce a chiedere aiuto o qualcuno l’ha rapita. Con descrizioni e dialoghi lenti la storia attuale si va ad intrecciare con quella della famiglia di Charley i Willis e così il racconto si trascina tra flashback che delineano il passato dei Willis per ritornare sempre con assoluta lentezza al punto della storia raggiunto, avanzando per piccoli gradi.
Senza tregua: locuzione e avverbio, un continuo che non ti lascia respirare. Dopo aver analizzato anche questo significato, ti dico subito che i toni narrativi così come la descrizione delle ambientazioni prendono vita in un luogo immerso nel nulla, il risultato?
La quiete dopo la tempesta, solo che la tempesta di emozioni qui non si è mai scatenata, la quiete mentre leggi ti avvolge cose se fossi avvolto dal gas soporifero, ti prende quella paranoia infinita e dopo 10 pagine sei alle prese con Morfeo.
Inquietante: che costituisce un motivo di preoccupazione; più che inquietante è sconcertante che uno scrittore da 1 milione di copie renda i suoi protagonisti statici, le azioni si svolgono per la stragrande maggioranza all’interno di quattro mura domestiche. Gli altri personaggi servono da contorno per sostenere la narrazione, le figure di spicco non sono ben caratterizzate e costruite. Strada facendo ti perdi nei nomi e nei nomignoli, tanto per farti un esempio la stessa Charley ne ha 4: Charlotte poi Char ed infine C una semplice lettera dell’alfabeto. Inquietante ho trovato anche il modo di espressione dello scrittore quando ha usato delle “vere e proprie perle di saggezza” che altro non sono che delle parole scurrili, che hanno rimbalzato agli occhi come un flash accecante, per non parlare poi delle frasi sgrammaticate, del tipo: “persino gli ultimi ritardatari sono tornati alle proprie stanze o alle proprie case”; “come pure i suoi vestiti da tutti i giorni”; questa poi l’ho trovata a dir poco stupenda: “Charley è una storia da paura che i genitori raccontano ai figli, una leggenda urbana che è fin troppo vera” ed è scomparsa.
Come per quasi tutti i romanzi thriller, avviene verso gli ultimi capitoli il riscatto dello scrittore, ossia quando la trama narrativa si infittisce di dettagli e finalmente i profili degli attori si delineano concretamente, come è avvenuto per le rivelazioni fatte da Charley su quello che accadde la notte di 13 anni fa, quando i suoi genitori vennero brutalmente assassinati, il perché cambia il nome da Carlotte a Charlie la prima la luce l’altra l’oscurità e viceversa. E il coraggio, la forza, la tenacia di riuscire ad andare avanti anche dopo tutto quello che aveva dovuto subire nel corso della sua infanzia. Il fratello Liam un cinico,venale psicopatico che sacrificherebbe tutto per la fama e il dio denaro perfino le sue creature e non solo… è un perfetto amalgama dei suoi genitori, pervaso dal loro obnubilante desiderio di successo, ma non ha una briciola di talento. Martha una via di mezzo tra tutti, una ragazza ribelle che ha osato tatuarsi e andare a vivere da sola a 17 anni, ma non oso dire altro per non spoilerare. I genitori Annie e Paul Willis una coppia che ha costruito la propria carriera sul fatto di essere genitori dell’intera Inghilterra, cavalcando l’onda mediatica come conduttori televisivi per anni, insieme ai loro figli, ma soprattutto con Charlotte, hanno rappresentato la famiglia “perfetta” mettendola sotto i riflettori dei talk show sin da quando aveva 3 mesi. Una famiglia malata, una maledizione, una figlia considerata un oggetto di scena, un numero su un estratto conto, questo sono i Willis un circo mediatico. E il povero Seth? Ragazzo dolce, dubbioso, timido, si è ritrovato sposato con una perfetta sconosciuta: dicono che non puoi sceglierti la famiglia, ma Seth l’ho ha fatto una settimana fa sposandosi con Charley e la maledizione dei Willis. Il problema è che non ha idea di cosa abbia scelto.
Una nota dell’autore degna di essere citata: “Quando ho finito di scrivere questo libro, Martha mi era rimesta in testa più di chiunque abbia mai descritto prima. Per questo ho finito per scrivere un altro romanzo, Two Sisters, perché non riuscivo a smettere di pensare al rapporto tra Martha e Charley. – Two Sister è stato pubblicato prima, ma l’ha scritto dopo – In termini letterari, quello che è successo a Martha è, probabilmente, la cosa più orribile che abbia mai fatto a un personaggio. Ancora non riesco a crederci. Ero consapevole del suo destino prima di cominciare…
Ho finito di leggerlo, per scoprire cosa l’autore avesse riservato per il gran finale e per appurare se le mie previsioni avessero colpito nel segno. Caro iCrewer, ti consiglio di fare altrettanto, se avessi voglia di metterti in gioco, leggi fino al 41° capitolo, fermati, e cerca di trarre le tue conclusioni, così, giusto per confrontarci nei commenti.