Non una biografia, molto di più
Volete leggere un bel libro, questo è quello che vi consiglio: Il guardiano della collina dei ciliegi di Franco Faggiano edito da Fazi.
Non è una biografia perchè i fatti sono realmente accaditi ma sono stati rivisitati per poterne fare un bel libro; sì, proprio un bel libro. Curato nella scrittura, ben strutturato, descrizione fatte con attenzione ai particolari sia per quanto riguarda i personaggi che si alternano al fianco di Shizo Kanakuri e lui stesso, sia per quanto riguarda le ambientazioni.
Non posso dire sia una lettura semplice, bisogna fare attenzione ai nomi dei personaggi, non è che il giapponese sia una lingua a tutti conosciuta, i luoghi sono già più identificabili e non moltissimi.
Shizo Kanakuri è stato il primo maratoneta giapponese ad andare alle olimpiadi, era il 1912 quando partì per Stoccolma con un viaggio che durò settimane e durante il quale dovette combattere contro il freddo, la fame e gli sguardi degli altri viaggiatori che non vedevano di buon occhio un giapponese che se ne andava in giro per il mondo.
Questo per inquadrare il personaggio principale la cui vita viene scandagliata in modo sopraffino in tutto il romanzo fino a farcelo conoscere in tutta la sua fragilità che, purtroppo, è stato il filo conduttore di tutta la sua vita. Attorno a lui la famiglia in cui è nato che non ha mai saputo comprendere fino in fondo i suoi desideri e da cui per paura del suo unico errore si è allontanato, poi la sua famiglia che non ha mai conosciuto il suo passato e che si è disgregata a causa di disgrazie ed incomprensioni.
Il tutto accade inizialmente intorno all’università di Tokyo per passare da Stoccolma, poi anni nella Legione straniera per l’Europa ed infine sulla collina dei ciliegi, per tornare a Tamara solo nell’ultimo periodo della sua vita. La collina dei ciliegi è il posto che darà a lui la possibilità di rinascere ma lo terrà fermo in quel luogo a vedere la vita passare e gli affetti svanire. Descritta in modo sublime, sembra di vedere i grandi alberi e gli animali che si avvicinavano per trovare del cibo, la neve che piegava i rami o il sole che con difficoltà filtrava fino a terra.
Quattro stelle sono tutte meritate.
Concordo con quello che hai scritto signora redattrice . Ottima recensione. Ci sono momenti nella lettura che ho trovato un po’ fuori luogo ma è una questione personale. Brava
Grazie. A me è piaciuto molto, a riflettere