Il figlio dell’italiano di Rafel Nadal (DeA Planeta, marzo 2020) è una storia che mescola guerra, povertà, amore, tradimento, inganno e delusione.
Il libro risulta suddiviso in 3 parti di cui la seconda relativa alla guerra mi ha abbastanza annoiata in quanto troppo descrittiva e dettagliata. Ho perso spesso l’attenzione ma è anche vero che basandosi su fatti realmente accaduti, i tanti dettagli dimostrano quanto l’autore si sia documentato prima di dedicarsi alla stesura del libro.
Ogni parte, inoltre, è suddivisa in capitoli e in ogni capitolo c’è un personaggio che parla in prima persona. La storia viene ripercorsa a ritroso e si va spesso avanti e indietro, tra presente e passato.
Chi è il figlio dell’italiano?
Il protagonista Mateus è il figlio dell’italiano e verrà sempre etichettato così in quanto figlio del peccato, del tradimento che la madre aveva sempre cercato di nascondere. Figlio di uno straniero in terra spagnola.
Secondo voci di paese, Mateus è il figlio dell’italiano Ciro, il marinaio da cui si lascia sedurre Joana, una donna che si sente trascurata dal marito e si lascia ammaliare dalle attenzioni di una persona interessata solo ad una storiella passeggera. Del resto la pessima reputazione dei marinai in relazione alle donne è famosa in tutto il mondo.
„Amo l’amore dei marinai | che baciano e se ne vanno. || Lasciano una promessa. | Mai più ritornano. || In ogni porto una donna attende: | i marinai baciano e se ne vanno. || Una notte si coricano con la morte | nel letto del mare.“ — Pablo Neruda, da Farewell, in Crepuscolario (Passigli Poesia, 1923)
Mateus è un ragazzo sfortunato, cresciuto in una famiglia povera e numerosa, con un padre che non è degno di essere chiamato tale e dei fratelli che lo sfruttano e si prendono gioco di lui. A differenza loro, Mateus è un ragazzo con la testa sulle spalle e molto volenteroso, che già da piccolo cerca di darsi da fare per portare soldi a casa.
Ciro è il marinaio fortunato in quanto sopravvissuto al naufragio della corazzata Roma bombardata dai nazisti. Di origini napoletane, si faceva notare da tutti mentre passeggiava fischiettando e canticchiando in dialetto.
Mi ha colpito la parte in cui elogia Napoli definendola una città bellissima. Da sua compaesana e da donna che ha girato il mondo non posso che confermarlo ed esserne fiera.
Un romanzo che mette a confronto due paesi stupendi, la Spagna e l’Italia, la cui unione scorre nelle vene di Mateu che risulta essere figlio di entrambi. Vi è, infatti, una doppia ambientazione in quanto Mateu nasce, cresce e si innamora in Spagna ma dopo la morte della madre va in giro per l’Italia alla ricerca di quello che suppone sia il suo vero padre.
A proposito della cover del libro, invece, ho notato che essa pone l’accento sulla relazione tra Joana e il marinaio ritraendo la donna che ha accettato l’incarico di lavare gli indumenti dei soldati e Ciro che la sta osservando a distanza o è in procinto di raggiungerla. Del resto è in questo modo che i due si sono conosciuti ed è da questa storia che nasce il titolo Il figlio dell’Italiano.
Chi è l’autore di Il Figlio dell’italiano?
Scrittore e giornalista di successo nato a Girona nel 1954. Il figlio dell’italiano è il suo sesto romanzo con cui in Spagna ha venduto 50.000 copie in pochi mesi. Famoso per aver raccontato le storie delle famiglie contadine in Spagna e in Italia durante il fascismo. Il segreto dell’ultimo figlio. La maledizione dei Palmisano (Salani, 2017) è un altro suo grande romanzo.