Quella di Icebreaker di Hannah Grace è una cover che ho visto e rivisto per tutto il web ben prima che Mondadori pubblicasse il libro in italiano, nella traduzione di Daniela Rossetti, e che mi ha sempre attirato. Forse per i colori armonici o per la scelta di un’illustrazione, invece di una fotografia, fatto sta che ho finalmente deciso che con dicembre alle porte, non potevo non leggere un romanzo che in qualche modo centrasse con il freddo – spoiler allert: dopo questo sport romance, ne ho divorati almeno altri tre.
Pattinaggio artistico, hockey e un solo palazzetto: un assaggio di trama
Fino a quando non accade l’impensabile: il palazzetto del ghiaccio della squadra di hockey diventa inutilizzabile, e improvvisamente i pattinatori si trovano a dover dividere il proprio tempo sul ghiaccio. Ogni programma di Anastasia va in frantumi, e nemmeno il sorriso e il carisma di Nathan, il capitano della squadra di hockey, sembrano abbastanza per far dimenticare alla giovane il motivo per cui si trovano in questa situazione.
Però si sa, quando volenti o nolenti si passa del tempo assieme, si impara a conoscersi, e nel caso di Nate e Anastasia, potrebbe nascere molto più di un’amicizia.
Icebreaker di Hannah Grace: la mia recensione
Icebreaker di Hannah Grace è stato proprio una scoperta. Non mi sarei mai aspettata di divorarlo in pochi giorni, né di diventare assuefatta dalla storia. Eppure, è proprio ciò che è successo. L’ho trovato un romanzo dolce, perfetto per quei momenti in cui si sente il bisogno di leggere qualcosa di non troppo impegnato, ma comunque con una trama avvincente.
Credo che uno degli aspetti del libro che più mi sono piaciuti sia l’alternare il punto di vista di Anastasia con quello di Nathan. Hannah Grace è stata molto abile nel diversificare le voci narranti dei due personaggi, permettendo di cogliere le differenze nelle loro personalità, pur mantenendo uno stile coinvolgente e scorrevole.
Anastasia appare sicura, determinata, a volte quasi rigida e un filino prepotente, eppure l’autrice riesce a far percepire l’insicurezza, la fragilità che si annidano negli angoli più protetti del suo essere. Nathan, invece, è un ragazzo positivo, solare, dal sorriso sempre pronto. Il tono della sua narrazione è ottimista, perfetto per il capitano che non si arrende davanti al primo ostacolo, ma anche ricolmo della necessità di proteggere chi gli sta intorno, di aiutare chi per lui è importante ogni volta che se ne presenti l’occasione.
Tuttavia, ciò che più di tutto mi ha conquistata- più della cover, più della trama – è il fatto che Anastasia si prenda cura della sua salute mentale, oltre che di quella fisica. Che non abbia paura di chiedere aiuto, di dare voce alle proprie emozioni e di sforzarsi di comprendere quelle altrui. Ciò ha fatto sì che i fraintendimenti all’interno della coppia (e no, non è uno spoiler, perchè era ovvio che sarebbe andata così, no?) siano ridotti al minimo.
L’ultimo aspetto che vorrei sottolineare del romanzo di Hannah Grace riguarda le scene sensuali: ce ne sono parecchie e io le ho trovate ben scritte – non innaturali o grottesche, ma decisamente dettagliate. Tuttavia, se si tratta di un particolare che non apprezzi particolarmente, sappi che la copertina dai toni pastello è decisamente ingannevole.
Per concludere, ho trovato Icebreaker di Hannah Grace una lettura davvero piacevole, coinvolgente e perfetta per chi cerca qualcosa di dolce e con un lieto fine. Il romanzo è, inoltre, il primo della serie – niente panico, sono tutti libri auto-conclusivi, e al momento sono disponibili solo in lingua inglese – seguito da Wildfire e da Daydream, quest’ultimo atteso per il 2024.