La saga de “Le Gemme dell’Eubale” torna con il terzo volume “Eros” e da grande fan di questo racconto non potevo far altro che recensirlo.
“Saimon Villas e Ginevra Thum sono due ragazzi apparentemente comuni. Lui è un medico e un guerriero che si è addestrato accanto al fraterno amico Arhon Lewis Signorelli, mentre lei è una giovane adolescente piena di sogni e progetti per il suo futuro.
Una vita che sembrerebbe simile a quella di molti altri, ma nel mondo in cui vivono è ancora possibile considerarsi normali?
La lotta per la conquista delle sette gemme dell’Eubale è più accesa che mai e anche se Saimon e Ginevra sono convinti di amarsi di un amore puro, potente come la più forte delle magie, la tentazione è proprio dietro l’angolo e le sfide che si troveranno ad affrontare li porteranno a dubitare di qualsiasi cosa, persino di loro stessi.
Lei ama lui.
Lui ama lei,
eppure dovranno tradirsi e le conseguenze saranno sorprendenti.
Il terzo volume della saga de “Le Gemme dell’Eubale” riprende esattamente da dove “Artemisia” si è interrotto, ma segue le avventure di Saimon e Ginevra che inevitabilmente si intrecceranno a quelle di Arhon e Ambra e con i loro amici si troveranno immersi in una battaglia dai riscontri imprevedibili.”
Recensione:
Come sempre l’autrice Cristiana Meneghin non poteva che sorprendermi con il continuo della saga de “Le Gemme dell’Eubale” con il suo “Eros“. Non vedevo l’ora di leggerlo e finalmente ci sono riuscita e posso avere l’onore di dire la mia. Dunque, la storia continua il suo “viaggio” e le avventure dei personaggi, ma con la differenza che stavolta tutto il racconto sarà più incentrato su Saimon e Ginevra, le cui storie si intrecceranno a quelle di Arhon e Ambra che passeranno più in secondo piano.
Cristiana mi ha incuriosito parecchio con i suoi intrecci e le dinamiche che ha inserito nella sua storia, a partire dalla leggenda di San Michele Arcangelo e la leggenda delle sette abbazie in cui, come l’autrice stessa precisa, è racchiusa una storia misteriosa che ha saputo sfruttare in chiave fantasy. Insomma, chi mi conosce sa che io impazzisco per queste cose e non ha fatto altro che aggiungere punteggio a suo favore.
Come sempre lo stile di scrittura della Meneghin continua ad affascinarmi, riuscendo a entrare nei minimi dettagli nella descrizione di paesaggi e personaggi, ognuno di loro con precise caratteristiche che rimangono impresse, riuscendo a farteli amare o odiare. Mi dispiace ammetterlo, ma Ginevra, anche se protagonista in questa storia, non è riuscita a entrare nelle mie simpatie. Questo non voglio considerarlo un difetto, ma semplicemente dovuto dal fatto della caratterizzazione del personaggio stesso. Ginevra è una ragazza giovane, vuole divertirsi e non sa ancora cosa vuole dal suo futuro incerto con il rischio di perdere tutto ciò che ama. E’ immatura e deve ancora scoprire se stessa e cos’è davvero il vero amore. Lo scoprirà vivendo la sua storia a modo proprio tra sofferenza, passione e battaglie. Insomma, il destino ha modi bizzarri per farci trovare la strada giusta.
Ho trovato qualche imprecisione nel testo e qualche refuso di poco conto, per quanto le descrizioni siano minuziose, mi sembra ci siano alcuni punti poco chiari che influiscono sulla comprensione o semplicemente lasciano con un punto di domanda. Forse la nostra Cristiana vuole lasciarci col fiato sospeso per l’ultimo volume della saga “Chronos“? Beh, se è così… non vedo l’ora di leggerlo!
Grazie Jessica un’ottima recensione, tutti i dubbi saranno chiariti, l’ultimo capitolo è una bomba! Io l ho detto ?