Oggi ecco a voi la recensione di “Due secondi di troppo” edito Il Seme Bianco, un romanzo di Andrea Mauri, redattore, giornalista e scrittore romano.
“Beatrice è una veggente. Antonello, suo figlio, l’accudisce da anni in clinica. Lui trascorre le giornate aiutandola a ricordare. Lo fa a modo suo. Si improvvisa attore, organizza scenette, le rammenta le riunioni con le amiche a leggere i tarocchi, gli spettacoli alla tv in bianco e nero, le vacanze insieme, gli amori, le delusioni.”
Romanzo molto intimo, riflessivo e sentimentale. La malattia di una madre va parallela all’amore di un figlio che soffre vedendola andarsene pian piano a causa dell’Alzheimer, una patologia che spaventa, soprattutto per ciò che comporta: la cancellazione dei ricordi, un viaggio senza ritorno.
L’Alzheimer porta via tutto, non solo le memorie ma anche i sentimenti. La tematica affrontata non è per nulla banale, anzi, all’interno si trovano anche situazioni crude e difficili, che un figlio vuole superare, interiorizzare solo con la propria madre: in questo caso, la sua omosessualità e lo stupro subito quando era adolescente.
Antonello, passa le giornate con sua madre “giocando” con lei per risvegliare i ricordi, a modo suo, mentre Gabriele, il medico neurologo della struttura in cui è ricoverata, capisce quanto sia profondo il sentimento e il rapporto che lega i due.
Il romanzo è breve e lo stile di scrittura scorrevole. Lo consiglio, specialmente per com’è descritta la storia: in modo semplice e con estrema delicatezza e sensibilità.