The Wife, Vivere nell’ombra è il romanzo di successo di Meg Wolitzer, da cui è stato tratto anche l’omonimo film con Glenn Close e Jonathan Price. Noi l’abbiamo letto per voi e facciamo ora un confronto tra recensioni
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Per iniziare, vediamo la trama
Su un volo di prima classe per Helsinki siedono, una accanto all’altro, Joan Castleman e suo marito Joe. Lui, scrittore di fama internazionale, è lì per ricevere uno dei più importanti premi letterari, quello che desidera da anni, e lei, come sempre, è al suo fianco. Ma in alta quota, dove si può osservare il mondo da una prospettiva insolita, Joan, incapace di condividere la gioiosa trepidazione del marito, si trova a rivalutare ogni dettaglio del loro matrimonio. E a decidere come e quando lascerà Joe. Per lei non è un passo facile. Non una decisione presa a cuor leggero, ma una scelta ponderata che implica rimettere in discussione un’esistenza intera. La sua. Ha passato fin troppo tempo a recitare il ruolo della moglie impeccabile, accomodante e mai contrariata. Sempre pronta a restare nell’ombra, a negare il proprio talento letterario per non oscurare la fama del marito. Disposta ogni volta a chiudere un occhio sulle piccole trasgressioni di un uomo che non ha mai davvero saputo prendersi cura di se stesso né di nessun altro. Eppure adesso, dopo più di quarant’anni, Joan sa di dover trovare il coraggio per affrontare la verità e forse condividerla con il mondo di fuori. È il solo modo che ha per ricominciare. Non ci sono strade alternative da percorrere. Perché, se dietro ogni grande uomo si nasconde una grande donna, dietro una vita di rinunce e disillusioni si nascondono segreti che a volte è meglio rimangano tali.
Io ed Erika, due modi diversi di leggere il libro
Con Erika, mia collega di iCrewPlay libri, ci siamo ritrovate a leggere lo stesso romanzo. È stato interessante notare come la nostra attenzione si sia rivolta ad aspetti diversi del libro e come, inoltre, le nostre reazioni siano state anch’esse molto diverse.
Vi invito, dunque, a dare un’occhiata anche alla sua recensione e a notare, come abbiamo fatto noi, quanto diversamente possa venir letto un libro; sia per quanto riguarda il ritmo, sia per come abbiamo sentito i personaggi, sia per come abbiamo interpretato un finale che può lasciare l’amaro in bocca o una grande ammirazione, a seconda della prospettiva.
Il ritmo e la dinamica del romanzo
The Wife è un libro dal ritmo serrato. Nonostante sia ricco di flashback, la narrazione non ne risente, il ritmo non rallenta e la lettura scorre veloce. Il racconto non è mai monotono, abbiamo una visione a tutto tondo della storia, senza ricevere quella brutta sensazione di scrittura costruita che spesso si trova in molti romanzi e che ne rovina la dinamica.
I personaggi, così umani e così imperfetti
Joan, la voce narrante, è sensazionale. Un personaggio che prende vita sin dalle prime pagine, a cui ci affezioniamo e che non vogliamo lasciar andar via. Joan è una donna forte, ironica, con un senso dell’umorismo acuto e pungente. Analizza le situazioni con un spirito critico e un cinismo che sempre sono sinonimo di una grande e sottile intelligenza. Ma Joan è anche una donna piena di dubbi, di insicurezze, che prova a muoversi in un mondo di soli uomini. Soprattutto l’universo degli scrittori non lascia spazio alle donne; gli uomini sono coloro che scrivono libri e coloro che scrivono recensioni, dirigono le case editrici, fanno i redattori. Alle donne, al massimo, viene lasciato spazio per leggere qualche bozza e accennare un commento o per battere a macchina. Però Joan il talento ce l’ha, cosa di cui si accorge subito anche Joe, che la prende inizialmente sotto la sua ala e la incoraggia a scrivere. Più va avanti la loro relazione, raccontata da Joan nei dettagli e con quel suo modo particolare di vedere la realtà, più Joe si affida a lei non più solo come moglie, ma anche come “musa ispiratrice“, come “sua metà migliore“, anche se descriverla così è, come si capirà alla fine, assai riduttivo.
Ma Joe non è un personaggio odioso, quanto più spaesato, quasi perso in un mondo che forse non è mai riuscito a comprendere, preso come è sempre stato da se stesso e dal suo desiderio di riuscire a trovare le parole per dare un senso alla realtà che lo circonda. Parole che poi sarà Joan a trovare per lui. Ha mille vizi, mille donne, una passione che non riesce a tenere sotto controllo, ma, nonostante Joan non provi mai a dipingerlo in maniera idealizzata, Joe talvolta fa tenerezza. Non so se vi è mai successo di osservare un adulto, magari anche imponente o autoritario, uno di quelli che intimoriscono o che sembrano forti e indistruttibili, e all’improvviso scorgere in un suo gesto, in un movimento anche banale, un qualcosa del Lui bambino. Una cosa così piccola, ma che rivela più di ogni altro atteggiamento la vera natura di una persona. E Joe viene spesso descritto in questi suoi comportamenti che non riesce a tenere sotto controllo, di cui probabilmente neanche si rende conto, ma che contribuiscono non solo a renderlo un personaggio complesso e completo, ma anche umano.
Nonostante il finale sembri suggerire una sorta di rassegnazione e sconfitta da parte di Joan, se ci riflettiamo con attenzione non è proprio così.
Non voglio rivelarvi troppo, vi farò solo una breve considerazione. Joan non ottiene il successo o il riconoscimento che sicuramente si sarebbe meritata. Joe è l’uomo che nonostante tutto trionfa, l’uomo che ottiene il vero successo. Non per questo, però, Joan è un personaggio che fallisce, anzi. Solo lei avrebbe il potere di svelare quel grande segreto che da sempre lega lei e Joe. Solo lei sarebbe in grado di rovesciare la situazione, di salire su quel podio che le sarebbe spettato. Eppure non lo fa. Perché? Perché ormai si è abituata e sottomessa a quel ruolo da brava mogliettina che le ha imposto la società? Io non credo. Joan è quella femminista che sempre avrebbe voluto diventare, ma che non ha mai pensato di essere. Proprio nella sua scelta finale sta quella grande forza, quella superiorità, che sempre hanno fatto di lei una donna intelligente, forse anche troppo. Una donna con una sua dignità, con un suo mondo saldo e indistruttibile, che neanche le tante delusioni o i vari rancori possono scalfire. E, proprio per questo, è da ammirare.