“Colori Ribelli” di Antonella Milardi, Alessandro Coppola, edito Milena Edizioni
Caro iCrewer eccomi a recensirti “Colori Ribelli” una simpaticissima storia, scritta in rime da Antonella Milardi e illustrata da Alessandro Coppola, che mi ha incuriosita molto.
Inizio con lo scriverti che questo racconto ha vinto la IV edizione del concorso “Il colore delle donne” di Ananke Lab e non credo che questo sia un caso, infatti quello che emerge fin dai primi versi di questa lunga filastrocca è il suo impegno sociale.
In Colori Ribelli abbiamo una lotta agli stereotipi e alle etichette che la nostra società impone alle cose, alle persone e anche alle situazioni.
I colori rosa e celeste, stanchi del loro dover rivestire determinati ruoli, si invertono i compiti e tutto ciò che solitamente è colorato di azzurro improvvisamente diventa rosa.
Cosa mi è piaciuto?
Ho trovato interessante l’evidenza il fatto che l’inversione dei colori non crea problemi ai bambini, ma i più scandalizzati dal cambio della situazione siano gli adulti; sono loro quelli agitati e che si mettono alla ricerca dei migliori specialisti per risolvere il problema, mentre i bimbi mostrando la loro solita ingenuità e meravigliosa purezza sembrano quasi divertiti dalla situazione.
“Solo il bambino è tutto contento,
per lui la scena è un gran divertimento,
indossa il grembiule con piacevole sorpresa:
è allegro e adorabile con quella tinta accesa.”
Questo racconto custodisce sicuramente importanti messaggi, ad esempio: valorizzare le differenze, non creare nella mente dei nostri figli stereotipi di nessun genere, eliminare le etichette e non generare pregiudizi, ma credo che abbia in sé un valore aggiunto, ovvero il fatto di far notare come nei fanciulli tutto questo non vi sia.
Noi non nasciamo con la mente intasata da tutto quello che la società che ci ospita ci intrufola nella testa, siamo bensì noi, gli adulti a plasmare la mente dei bambini e quindi come ho spesso ripetuto siamo noi che diamo vita al mondo futuro, sono i nostri atteggiamenti, i nostri comportamenti, anche quelli involontari e sono le nostre scelte che faranno la differenza.
Le quattro righe che ho qui riportato riassumono perfettamente questa cosa, la mente dei bambini è pura e linda da tutte le congetture che invece intasano la nostra di adulti e quindi credo che la cosa migliore che possiamo fare di tanto in tanto è tornare ingenui e guardare il mondo con i loro occhi.
“Ogni tanto è piacevole cambiare colore,
Perché la cromoterapia, si sa, migliora l’umore.”
Cosa mi ha fatto mettere quattro stelline e non cinque?
L’età di lettura indicata è dai quattro anni in su, sicuramente è un libricino che i bimbi e le bimbe possono leggere aiutate dai loro genitori e la lettura a mio parere è molto indicata anche agli adulti, oltre che hai bambini, tuttavia talvolta ho trovato la presenza di parole un po’ difficili e avendo io lavorato spesso con bimbi appunto di quattro anni alzerei un pochettino quell’età e metterei a partire dai sei e magari inserirla proprio come lettura che aiuta a imparare a leggere. Detto questo la storia è molto bella e vorrei lasciare le conclusioni ai disegni.
In Colori Ribelli ho trovato delle illustrazioni meravigliose; ho voluto riportare quella che più mi è piaciuta, trovo che l’illustratore riesca a riunire nel suo modo di disegnare delle immagini che contengano sia elementi che piacciono ai bambini che agli adulti, ad esempio nella figura da me riportata, che come vedi occupa l’intero foglio, la luna e il sole hanno un volto tutto tondo, mentre le persone anche se sembrano delle ombre sulla spiaggia, hanno molti dettagli dai cappelli, alle valigette.
È sicuramente una lettura consigliata.
Antonella Milardi
Antonella Milardi, vive a Roma. Svolge un lavoro come impiegata è mamma e moglie. Fin dalla tenera età ama leggere e scrivere tanto che a soli 12 anni elabora un saggio sulla degradazione della Periferia di Roma che viene pubblicato sul Messaggero, sul Corriere della Sera e sul locale Roma8.
“La scrittura è sempre stata un mezzo per sognare e viaggiare in mondi lontani”.
Ha un blog personale in cui invita i lettori a riflettere su tematiche sociali, in modo particolare sulla disabilità, sul consumismo, sulla maternità, ma sempre con un tono ironico e leggero.
Alessandro Coppola
Il suo motto è: “L’albo illustrato è la prima galleria d’arte che un bambino visita” Kveta Pacovska.