La decisione di leggere Chiedilo ai fiori. Il significato e il messaggio di 80 fiori di Katia Prando, pubblicato da Armenia edizioni, è stata dettata principalmente da un paio di fattori: in questo periodo, tutto ciò che fa anche solo un riferimento velato al linguaggio dei fiori, o al significato delle piante, catalizza subito il mio interesse. Inoltre, già dalla cover si può intuire che le illustrazioni di Caterina Baldi meritano di essere ammirate.
E quindi non sono riuscita a trattenermi. Ho dovuto leggere questo libro.
Prima di passare alla recensione, però, lascia che ti spieghi un po’ la struttura del volume, che si trova a cavallo tra un manuale e un saggio. Katia Prando prende in considerazione ottanta fiori, spaziando tra quelli che potremmo trovare durante una passeggiata in montagna o in collina, e specie più esotiche, che richiedono cure particolari; fiori che nascono spontanei e fiori che devono per forza essere piantati; arbusti e alberi; piante stagionali e perenni. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Chiedilo ai fiori di Katia Prando: ecco la mia recensione
La lettura del volume di Katia Prando ha rappresentato un vero e proprio momento di serenità, un paio d’ore in cui respirare e godersi testi brevi, ben scritti e interessanti. Ho trovato le spiegazioni dell’autrice perfette per un libro che si presenta, immagino, come una prima introduzione al linguaggio dei fiori e alle sue molte sfaccettature.
Ho apprezzato il pensiero e la cura che sono stati impiegati nella realizzazione dell’opera. Già il fatto che sia presente una prefazione che spieghi la storia di questa usanza e che ne dia le coordinate generali fa capire come ci siano studio e ricerca dietro ogni parola. Mi è piaciuto anche che siano state inserite informazioni botaniche riguardo le varie piante, dalla descrizione fisica, alle cure da prestare agli specifici fiori.
Le illustrazioni, poi, mi hanno aiutato moltissimo a capire di che pianta si stesse parlando, perchè durante la lettura mi sono accorta in modo lampante di quanto il nome comune di un fiore possa cambiare di località in località. E quindi, avere affianco al nome anche il disegno della viola del pensiero, ad esempio, mi ha reso più facile capire che si tratta di quello che nel dialetto della mia zona si chiama pansé. Per non parlare delle specie più esotiche, che sarei sicuramente finita a cercare su Internet, se Katia Prando e Caterina Baldi non avessero anticipato questa necessità, fornendo una soluzione coloratissima e molto elegante.
Penso che la selezione di piante rappresentate in Chiedilo ai fiori ci facciano anche un altro grande servizio, oltre a saziare la nostra curiosità: l’aver inserito riferimenti alla visione dello stesso fiore in culture diverse è un modo per aprire la mente, un sussurro che insinua il pensiero che no, non c’è un solo modo di vedere le cose. I fiori, le opinioni, la storia hanno molteplici interpretazioni, dipende dal punto di vista da cui si decide di osservarli.
E fino a qui abbiamo parlato di Chiedilo ai fiori. Il significato, ma cosa vuol dire il messaggio? Questa è la piccola chicca che l’autrice ha riservato ai suoi lettori: dopo le spiegazioni e le informazioni più tecniche, Katia Prando ha inserito quelle che potremmo definire come frasi motivazionali o d’introspezione correlate al significato e alle caratteristiche di ogni singolo fiore. Questo perchè il volume non solo si può leggere dalla prima all’ultima pagina, ma si può anche utilizzare come oracolo personale – allo stesso modo della lettura dei tarocchi personale, in un certo qual modo.
È quindi possibile, nei momenti in cui si vuole riflettere sulla propria interiorità o sulla via che sta prendendo la propria vita, rivolgere una domanda al libro e poi aprirlo su una pagina qualsiasi, per vedere cos’hanno da dire i fiori al riguardo (so che la mia spiegazione lascia un po’ a desiderare, ma per fortuna la Prando ne ha inserita una molto più esauriente).
La cover è molto bella ed elegante, così come tutte le immagini che si trovano all’interno del libro.
Mi sento di dare – umilmente – un solo suggerimento: nelle ultime pagine del volume è stato inserito un breve glossario di termini tecnici botanici utilizzati per la descrizione dei fiori. Ecco, siccome in precedenza non ne viene mai indicata la presenza, né come postilla alla prefazione, né come nota a piè di pagina, mi sono accorta della sua esistenza solo una volta terminata la lettura – che ho dovuto integrare con veloci ricerche autonome del significato di qualche parola. Forse sarebbe stato più agevole collocare il glossario subito prima di cominciare a parlare dei fiori, soprattutto visto che si tratta di pochi termini.
A parte questo, Chiedilo ai fiori di Katia Prando è stata una lettura rilassante, arricchente e divertente, che consiglio a chi vuole prendersi un momento per sé, sia che si tratti di un piacevole passatempo, sia chi si stia cercando un modo per indagare la propria interiorità.