Un racconto di Andrea Castaldi.
Il tema affrontato in questo racconto, è quello tristemente noto e sempre attuale, della violenza sulle donne. Beba e Pietro si sono amati, sono stati insieme e hanno avuto una bambina, Carmen. Lui è però un insicuro, un violento, che giorno dopo giorno tira fuori la sua vera natura: Beba, a differenza di tante altre, non ci sta. Quando capisce chi è davvero l’uomo che ha accanto, si cerca un lavoro, lo trova in una impresa di pulizie, affronta le urla e le botte di lui, ma diventa indipendente e va via. Piano piano risorge, si organizza con la bambina, ritrova la fiducia in se stessa ed incontra persino un ragazzo che si innamora di lei. Riprende in mano la sua vita. Ma, come nelle peggiori tragedie, Pietro non accetta la fine della loro storia. La segue, diventa la sua ombra, e una mattina la ferma all’uscita di un supermercato. Il resto, purtroppo, è simile a tanti fatti di cronaca. Beba è una donna fragile in amore, come ce ne sono tante, una che crede di poter cambiare il suo compagno, come fanno tante. Quando capisce che non sarà così, si rialza e va via. Pietro è un uomo debole, che nasconde dietro la violenza le sue insicurezze, che non accetta che la sua donna possa stare bene senza di lui.
Il racconto è breve, asciutto, senza fronzoli, come è giusto che sia, visto l’argomento. Descrive bene le sensazioni di Beba, la rinascita, la speranza, l’angoscia, quando capisce di essere caduta in trappola. La sua ansia diventa la nostra ansia, fino al finale. Inaspettato, diverso. Un racconto che fa riflettere, scritto da un uomo, che andrebbe letto da più uomini.
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