Caro iCrewer eccomi oggi con molto piacere a parlarti dell’ultimo (capo) lavoro di Valerio Massimo Manfredi: Antica Madre, uscito il 19 novembre per Mondadori.
La mia collega Alessia scrisse un articolo per annunciare l’arrivo in libreria di questo nuovo racconto dell’autore ed io, appassionata di romanzi storici, non potevo non correre a procurarmelo! Vediamo insieme se la fama dell’apprezzatissimo Valerio Massimo si è confermata anche con questo suo romanzo, ambientato in una Roma governata dal pazzo-piromane Nerone.
La peculiarità di questo amato scrittore tradotto in tutto il mondo è di riuscire a descrivere con dovizia di particolari e precisione assoluta i luoghi e l’epoca storica che analizza, rendendo la lettura un vero viaggio nel tempo davvero realistico, e soprattutto proporre trame emozionanti e avvincenti che ti tengono incollato alle pagine, dalla prima all’ultima.
“La ragazza, a sua volta, aveva imparato alcune parole e qualche frase di latino. Alla sua destra vedeva sfilare la costa d’Italia: era evidente dal suo sguardo che mai in tutta la sua vita aveva visto qualcosa di simile. Attraversarono un golfo su cui si specchiavano un imponente vulcano e le case e i monumenti di una grande e bella città. Napoli. Era per lei come trovarsi in un altro mondo: città grandi e piccole, incastonate fra il mare e le selve, ville stupende a strapiombo su pareti dirupate, con colonnati, gradinate, statue, grandi vasche colme d’acqua, roseti con migliaia di fiori; boschi di pini di un verde profondo come il mare sulle scogliere, foreste di lecci, mirti, cipressi; e profumi che giungevano fino a lei con una intensità sconosciuta, indistinguibili nelle mescolanze di mille e mille misteriose essenze. Voreno avrebbe dato qualunque cosa per scrutare i suoi pensieri: che cos’erano quelle costruzioni? Forse dimore degli dei? Figure vestite di bianco si aggiravano nei dintorni, apparendo e sparendo in quell’ambiente etereo. Che avevano fatto quelle figure per guadagnarsi un simile soggiorno?“
I mondi di Varea e Voreno si incontrano e si scontrano durante tutto lo snodo della trama, regalando visioni di culture e società distanti e al tempo stesso uguali nella modalità gerarchica attuata per l’esercizio dei poteri. Non mancano spunti di riflessione sulla storia della civiltà per come noi la intendiamo, spesso nata dalle ceneri (e in questo caso presenti anche in forma fisica, da quelle dei vulcani a quelle della Roma che brucia per mano di Nerone) di civiltà eccezionali, sacrificate per il raggiungimento del potere di culture non proprio sempre superiori o migliori.
“Ora vedrai, a quanto mi dicono, meraviglie ancora più grandi.” “Più di ciò che ho visto a Roma?” “Forse. E comunque molto diverse.” “Che cosa significa?” “Anche noi costruiamo immagini colossali come queste, che non servono a nulla. Allo stesso tempo, costruiamo opere enormi che però servono a migliaia di persone, come gli acquedotti, per esempio, che varcano valli e passano attraverso i monti portando acqua limpida e sana che tutti possono bere. Costruiamo strade che collegano una città all’altra per decine e centinaia di miglia, biblioteche che conservano il sapere di infinite persone e che vengono tramandate da generazione a generazione. Tutto questo non è fatto per creare stupore, ma per aiutare e servire migliaia di persone. Questa è la differenza.”
Due giorni dopo Varea, Fabro e Voreno, seguiti dal pittore di paesaggi, visitarono il tempio funerario del faraone Ramses. Un gigante alto cinquantasette piedi che rappresentava il sovrano. Varea lo guardò stupefatta: “E questa è un’altra di quelle opere che non servono a nulla”. “È però un’opera d’arte: senza l’arte il mondo sarebbe infinitamente più povero e spoglio.” “Eppure quel re che non era più grande di te si è fatto ritrarre come un gigante. Come ha potuto rendere se stesso così falso?” “Il popolo doveva sentirsi governato da un dio.” Varea non rispose.”
Sarà che ultimamente avevo anche necessità di concedermi una lettura “esotica” se così vogliamo dire, e mi sono imbattuta nel libro giusto: le atmosfere dei paesaggi selvatici e ancestrali, come anche il cuore e l’animo stesso di Varea la protagonista, sono descritte in maniera sublime e io mi sono sentita appagata sotto ogni punto di vista, leggendo di luoghi incontaminati, di intrighi politici, di amori e tradimenti e di avventure ed esplorazioni: in Antica Madre si compie anche un viaggio che è diventato mito di per sé nella storia, la ricerca delle sorgenti del Nilo.
Non sono assolutamente d’accordo con questa recensione. Mi aspettavo un romanzo storico…invece è un Fantasy, e pure scarso.
Ciao, e grazie di averci detto la tua opinione! Cos’è che non ti ha convinto? La ricostruzione storica? I personaggi? Avevi letto altre opere dello scrittore o è la prima?