Raissa e Momo li ho scoperti per caso. In effetti non mi ritengo un fans sfegatata di You tube o Tik Tok, Facebook mi basta e mi avanza, sarà l’età? Probabilmente sì! Credo che ogni cosa, situazione o pensiero che sia, viva attraverso i canoni del suo tempo. Ciò non toglie che qualunque sia il mezzo di comunicazione scelto, il pensiero, se costruttivo, passi nella sua interezza.
E allora ben vengano “i messaggeri della buona novella”, quelli per i quali, il vestito firmato o un bel rossetto ha ben poca importanza, ma ti costringono ad usare il cervello con la semplicità di un sorriso e le parole giuste. Molto meglio dico io!
Loro, in fondo, influencer lo sono davvero, ma per una giusta causa. Io li definirei, usando vocaboli inconsueti, i nuovi paladini della giustizia, i Bonnie & Clyde dei diritti umani, senza armi ne bastoni, pronti ad abbracciarsi in video per difendere la libertà di amarsi, qualunque sia il colore della pelle.
Non credo ci sia esempio migliore per esorcizzare la violenza del pregiudizio! D’altra parte, il progresso e la globalizzazione hanno portato il mondo a girare a mille, ma non hanno certo annullato le discriminazioni, le guerre, la violenza verbale, l’intolleranza razziale, i rigurgiti nazionalistici.
Tutto accade ancora oggi, nei modi più efferati! La guerra all’antisemitismo non è mai finita, il sottobosco dell’ignoranza costringe, ancora oggi, alla paura, alla fuga, alla violenza fisica gratuita. E allora largo a chi ha il coraggio di amarsi senza pregiudizi!
“Non sappiamo se definirci degli influencer. Ci piacerebbe sicuramente essere delle persone da prendere da esempio quando c’è bisogno di rispondere a messaggi di odio. Non è sicuramente facile quando li si riceve in modo diretto, personale, ma sicuramente bisogna capire che chi lo fa è offuscato da ignoranza e magari rabbia”.
Spinta dalla curiosità sono andata a visitarli su You Tube e la loro ironia è coinvolgente. I loro occhi, il loro modo di rapportarsi agli altri è fatto di gesti semplici, un sentimento puro, libero, scevro da costrizioni e condizionamenti perché l’amore annulla le distanze ed è l’unico antidoto al male.
Raissa e Momo, chi sono i due fidanzati di Tik Tok?
Raissa Russi, 24enne, è laureata in scienze dell’amministrazione e consulenza del lavoro, Mohamed Ismail Bayed, invece ha 27 anni, è nato in Marocco, ma dall’età di cinque anni vive a Torino ed è laureato in scienze motorie con diploma da massofisioterapista.
“Siamo una semplice coppia che si è incontrata al liceo, ma che non si stava molto simpatica. Sette anni dopo ci siamo ritrovati in palestra ed abbiamo cominciato a parlare, a vederci e viaggiare il mondo insieme, innamorandoci sempre di più.”
Sono fidanzati da un anno e mezzo e per divertimento, hanno cominciato a girare alcuni video della loro vita insieme su Tik Tok, risultato? Migliaia di visualizzazioni al giorno e non ci sono discriminazioni. Li guardano proprio tutti, soprattutto i giovanissimi!
“Avevamo già cominciato a postare i nostri viaggi ed altri video su YouTube. Durante il lockdown abbiamo cominciato a guardare video su Tik Tok per passare un po’ il tempo infinito…
Cominciando a fare video insieme, molte persone si sono ritrovate in noi ed hanno cominciato a chiederci aiuto, noi abbiamo provato a condividere il nostro modo di rispondere all’odio quotidiano”
Non è stato tutto rosa e fiori. La loro unione ha suscitato subito qualche perplessità da parte delle famiglie, per l’incompatibilità delle culture, il timore di non superare le difficoltà, ma vedendoli insieme, il buon senso ha prevalso sui pregiudizi. Il messaggio dei due ragazzi è proprio: “non avere pregiudizi, ma giudicare semmai ogni persona per quello che è”.
Raissa e Momo, la loro storia in un libro
Oltre ai loro post, Raissa e Momo hanno anche scritto Di mondi diversi e anime affini un bellissimo libro edito da De Agostini che uscirà il 18 maggio prossimo. Nel libro i due ragazzi raccontano la loro storia, inizialmente diversa.
La vita di Mohammed non è facile, è fatta di momenti bui, il bullismo, l’ostilità di chi non vuole riconoscerlo, l’ipocrisia degli adulti e un grande desiderio di riscatto. Raissa cresce “protetta” dalla diversità, circondata da affetto eccessivo, ma ha una gran voglia di autonomia, capire il mondo ed essere libera di scegliere.
Raissa e Momo si incontrano, si scoprono, scelgono di percorrere la stessa strada, “perché, anche se si proviene da mondi diversi, si possono vivere le stesse emozioni: le paure, l’insicurezza, la fatica nell’accettazione di sé, la voglia di farcela, la capacità di sorridere, il desiderio di amare”.
Due anime affini che si riconoscono. Due “io” che diventano un “noi” affrontando quotidianamente i pregiudizi dell’odio con la loro voglia di vivere insieme, rispondendo con autoironia alle numerose domande di aiuto di chi il coraggio non l’ha ancora trovato.
“Quello che vorremmo è sicuramente condividere il nostro messaggio ed il nostro punto di vista su come affrontare i vari “haters”, quelli che ogni giorno diffondono odio ingiustificato verso persone che spesso e volentieri nemmeno conoscono.
Vogliamo soprattutto poter passare il nostro messaggio a chi ci segue di non rispondere all’odio con odio, perché non porta a nessuna soluzione. Vorremmo che si cominciasse a rispondere con amore, ironia, perché questo vuol dire non darla vinta. All’odio si risponde con l’amore…”
Raissa e Momo sono la coppia più bella del mondo, non lo dico io, lo ha scritto Danilo De Biasio direttore del Festival dei Diritti umani di Milano e io chiaramente mi associo!
Bravi ragazzi, continuate così!
Chapeau!