Il film di Salvatores nelle sale dal 4 gennaio
“Tutti dobbiamo fare i conti con il nostro lato oscuro. Si chiama diventare adulti“. Così Gabriele Salvatores ci introduce a Il ragazzo invisibile. Seconda generazione. Il film è prodotto da Indigo film e Rai Cinema, distribuito da 01. Ricordiamo che il primo capitolo, sempre dello stesso regista, era uscito nel 2014.
Salvatores ci introduce in un cinema di supereroi italiano e d’autore, capace di catturare gli adolescenti per primi ma anche i loro genitori.
Il ragazzino biondo del primo film oggi è un allampanato sedicenne, scontroso, con il fardello di una perdita dolorosa e il peso segreto che accompagna il suo essere “speciale”: invisibile. Ancora Salvatores: “L’evoluzione della specie non è mai indolore”, dirà uno dei protagonisti. “Questo secondo film è un pochino più adulto. Già il primo film aveva messo d’accordo genitori e figli ma questo lo farà ancora di più. Tocca temi più complessi e che ci riguardano da vicino. Io ci ho messo dentro molte delle mie paure, tra cui quella di litigare con qualcuno che amo e non avere più la possibilità di farci pace”.
Non tutti hanno visto il primo film e quindi il regista inserisce piccoli flashback per raccontarci di Michele, il ragazzino adottato che aveva scoperto di avere una madre vera e speciale, interpretata da Ksenia Rappoport, ma che aveva scelto di restare con quella che lo aveva cresciuto, Valeria Golino.
In film esplora temi complessi; uno su tutti il rapporto con una sorella speciale che ha subito in passato abusi dal padre affidatario; anche lei divisa nel rapporto tra due madri.
Il film ed il libro: racconti fantasy che fanno riflettere
Il ragazzo invisibile – Seconda generazione è un film di intrattenimento e avventura, piani diabolici da sventare, cattivi da catturare, combattimenti tra speciali. Ma ci sono rimandi alla società di oggi e alla storia: la segregazione e la tortura degli speciali da parte degli umani ricorda l’Olocausto, il terribile problema del terrorismo. Nel film troviamo persone che sono torturate e sfruttate che quando prendono il potere hanno solo desiderio di vendetta. Uno spiraglio di luce deriva dal fatto che la sete di vendetta appartiene agli adulti speciali e non ai ragazzi della nuova generazione.
I personaggi sono ben strutturati, Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardi in qualità di sceneggiatori hanno creato momenti di grande patos e dialoghi perfetti tanto nel film quanto nel libro “Il ragazzo invisibile. Seconda generazione” edito da Salani. Le battute, la velocità delle scene, i continui ribaltamenti di fronte, le prospettive sempre nuove rendono entusiasmante il finale sia della lettura che nella visione cinematografica. Messi ben in evidenza sia nel film che nel romanzo sono le particolarità dei supereroi ed i loro superpoteri: possiamo ricordare Yelena interpretata da Ksenia Rappoport o lo stesso Michele Silenzi interpretato in entrambe le pellicole da Ludovico Girardello. Entrambi ben delineati fisicamente e psicologicamente oltre che nella descrizione del loro potere.
Salvatores e la musica
Dice ancora Salvatores: “La musica per me è sempre molto importante e stavolta siamo riusciti a scegliere brani le cui parole raccontano perfettamente la scena cui sono legati. Penso ad esempio a Behind blue eyes degli Who che sono uno dei miei gruppi preferiti che dice proprio ‘nessuno sa cosa c’è dietro questi occhi blu, cosa vuol dire essere l’uomo triste ma i miei sogni sono ancora pieni e la mia coscienza sembra essere viva’. Ecco sembra veramente un po’ il mio protagonista”.
Sicuramente una lettura che consiglio sia ad adulti che a ragazzi così come la visione del film.