Raffaella Carrà ci ha lasciati. Lo ha fatto senza fare “rumore”, con la riservatezza che l’ha sempre contraddistinta. Se l’è portata via, a 78 anni, una lunga malattia di cui nessuno era a conoscenza. È il compagno Sergio Japino a dare la triste notizia alla stampa con un messaggio accorato,
“Raffaella ci ha lasciati. E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”.
Poche parole ma piene di verità perché Raffaella Carrà era così: bella, sorridente, piena di vita, sul palco e fuori, capace di parlare alla gente con un linguaggio semplice, immediato, rassicurante.
Mezzo secolo di successi, passando dalla TV al teatro, dal varietà al cinema, senza mai montarsi la testa, consapevole che per raggiungere gli obiettivi bisognasse lavorare sodo, senza arrendersi mai.
Raffaella Carrà, scompare un mito della TV italiana
Non è semplice parlarne, forse perché di lei ricordo tanto e con commozione. Maga Maghella, i pomeriggi trascorsi con lei a “Pronto Raffaella”, i duetti con Mina, gli scherzi con Corrado, i balletti natural sexy colorati dal suo caschetto biondo, i Tuca Tuca ballati con lei, le lacrime di gioia ad ogni “carrambata”, le risate imitandola quando cantava “Come è bello far l’amore da Trieste in giù”. Potrei continuare, all’infinito…
Raffaella Carrà non è solo un mito; era riuscita con la sua naturalezza a reinventare un certo modo di fare televisione: naturale, semplice, fatta di luci, suoni, risate genuine, andava in onda lo spettacolo vero destinato a rimanere intatto nell’immaginario collettivo.
Che fosse una grande professionista non lo dico certo io, ma tutti quelli che hanno lavorato con lei. I colleghi la ricordano intransigente con se stessa e con gli altri, con un gran rispetto del proprio e del lavoro altrui.
Precisa e generosa allo stesso tempo, dietro ad un’apparente improvvisazione si nascondeva una preparazione severa figlia di una grande competenza di base.
Raffaella Maria Roberta Pelloni, il suo vero nome, già da piccola cresce seguendo il Musichiere, ha una memoria di ferro, ricorda ritornelli e titoli. Adora danzare tanto da trasferirsi a Roma per iscriversi all’Accademia Nazionale di Danza, ma l’insegnante la scoraggia invitandola a perseguire strade diverse.
Raffaella allora decide di iscriversi al Centro sperimentale di cinematografia e nel 1960 viene scelta per una piccola parte ne La lunga notte del ’43 di Florestano Vancini. Nel 1963 gira “I Compagni” e poi Celestina con Carlo Lizzani; gira Il colonnello Von Ryan con Frank Sinatra ma è una esperienza che non la entusiasma, lo dichiara in seguito in una intervista.
Raffaella Carrà attrice, showgirl, cantante
“Venni scelta tra un sacco di attrici famose che avrebbero voluto recitare accanto a Frank. Era un gran signore, ma non conoscevo le sue canzoni. Andavo al juke-box e mettevo i Beatles. Era perplesso.”
Arriva in RAI per affiancare Nino Ferrer nel programma “Io, Agata e tu”, non la conosce nessuno ma in poco tempo conquista tutti. Non si ferma più, parte per la Spagna e il Sud America dove raggiunge il successo internazionale.
Il Guardian la definisce “un’icona culturale che ha rivoluzionato l’intrattenimento italiano e ha insegnato sorridendo all’Europa la gioia del sesso“.
“Qual’ è il mix ideale? Dolcezza e ironia, non bisogna essere per forza Rita Hayworth per piacere alla gente”.
Chissà se va Raffa, ma sì che va, chissà in quale palcoscenico stai ballando ora il tuca tuca, di certo stai facendo ballare tutti.
A noi hai lasciato il tuo indimenticabile sorriso!