Caro iCrewer la situazione non è delle migliori. Da oggi tutta la nostra nazione è tornata a essere soggetta a restrizioni più o meno forti, a seconda della regione in cui ti trovi, e inevitabilmente il pensiero è tornato a quei mesi di lockdown che hanno caratterizzato la nostra ultima primavera. Proprio per questo, mi sembra molto significativo iniziare questo nuovo periodo particolare segnalandoti il libro Racconti a un metro di distanza , edito da Dea Planeta e legato a una bellissima iniziativa.
Racconti a un metro di distanza è disponibile già dagli ultimi giorni di ottobre ed è una raccolta di racconti dedicati ai ragazzi più giovani scritta da otto autrici molto diverse tra loro, ma unite per questa nobile causa: il ricavato delle vendite di questo libretto di sessanta pagine sarà infatti devoluto all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, uno dei più colpiti dalla prima ondata dell’emergenza Covid.
RACCONTI A UN METRO DI DISTANZA
Già dal titolo del libro si evince il legame con l’attualità che stiamo vivendo ormai da diversi mesi: la pandemia che continua a cambiare il nostro modo di vivere e che sempre più ci allontana fisicamente. Racconti a un metro di distanza evoca la bellezza di incontrarsi e ascoltarsi pur mantenendo quell’ormai famoso metro di distanza che ci permette di proteggerci da un eventuale contagio.
Ma ancor meglio, vista l’impossibilità di incontrarsi che decorre proprio da oggi, questo titolo fa pensare a come la letteratura, i libri, e nello specifico alcuni racconti, possano diventare un mezzo per sentirci vicini e uniti. E la cosa non può che farmi piacere.
Come detto, Racconti a un metro di distanza è una raccolta di racconti, scritti da otto autrici. Storie che riportano il lettore ai mesi del primo lockdown, a Marzo, a quando ci siamo visti costretti a chiuderci in casa. Attraverso la narrativa si rivivono storie famigliari curiose, storie di connessioni a distanza, di canti a squarciagola fatti dai balconi, aneddoti e esperienze di vita vera e vissuta.
Del resto chi di noi potrà mai dimenticare le vicende simpatiche successe in quei mesi così difficili? Personalmente mi viene da sorridere se ripenso alle sessioni di corsa fatte tra l’anticamera e il salotto, alle videochiamate di gruppo con i parenti e gli amici e, soprattutto, alle notti passate a letto con la luce della lampada che illuminava i libri che avevo in lettura in quei giorni.
Si tratta di racconti scritti pensando ai ragazzi tra gli otto e i dodici anni, ma son sicuro che son storie adatte a tutti, anche ai più grandi.
Il ricavato, ribadendolo, andrà devoluto all’ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo, che insieme a Brescia è stata una delle città più colpite da questa catastrofe. Una iniziativa davvero lodevole che abbina il gusto e il piacere della lettura alla buona fede di essere d’aiuto, oltre che alla riconoscenza verso tutto il personale sanitario che ha messo la propria professionalità, e anche qualcosa di più, al servizio della popolazione.
Sono dunque otto le autrici che hanno risposto attivamente a questa iniziativa:
Annalisa Strada, insegnante di lettere e autrice di moltissimi libri per bambini e ragazzi, Roberta Marasco, Sofia Gallo, Laura Bonalumi, Mathilde Bonetti, Alessia Coppola, Elisabetta Belotti e Chiara Cecilia Santamaria.
Un libro questo, Racconti a un metro di distanza, che attraverso le sue storie potrebbe presentarsi come una spinta per ricominciare insieme.
Perché, dico io, quando c’è una storia da raccontare, o da leggere, c’è sempre l’inizio di un percorso verso qualcosa di nuovo. E se quel qualcosa oggi non possiamo ancora viverlo al meglio fuori, è bene che si viva dentro la nostra anima e le nostre emozioni.
Magari leggendo.