Bentornato, caro Icrewer, con il nostro appuntamento domenicale con la filosofia!
Oggi voglio parlarvi dell’ultimo libro di un grande filosofo e viaggiatore contemporaneo che del viaggio ha fatto proprio la sua filosofia di vita. Sto parlando di Gianluca Gotto e del suo ultimo libro Quando inizia la felicità.
Scopriamo insieme qualcosa di più di quest’opera e del suo autore!
Quando inizia la felicità: la trama
“Ogni mia grande rivoluzione personale, che fosse professionale, relazionale o spirituale, è iniziata non da una certezza assoluta, ma da una domanda. La ricerca di una risposta era l’unico modo per conoscere la verità. E quando non la trovavo subito, ero costretto a partire per cercarla. Nel mondo, dentro me stesso, nelle altre persone.
Questo libro è una raccolta delle domande che più di tutte hanno smosso qualcosa di profondo nel mio cuore e nella mia mente. Sono domande inusuali, talvolta molto specifiche, in altri casi bizzarre. Portano alla riflessione, ma anche al desiderio di agire per cambiare le cose. Spesso risultano scomode, addirittura impertinenti, ma sono necessarie per far emergere dal caos interiore uno spunto, una consapevolezza, un frammento appuntito di verità da maneggiare con cura.”
In Quando inizia la felicità, Gianluca Gotto condivide le domande che lo hanno accompagnato nel corso della sua crescita personale per raccontare senza reticenze le esperienze vissute in questi ultimi anni. I momenti difficili e le fragilità, ma anche la sua rinascita, i sogni realizzati, la consapevolezza acquisita attraverso il buddhismo, i tanti incontri che hanno illuminato la sua strada, l’amore smisurato per Claudia e la gioia, immensa, della paternità.
Un libro pieno di consigli e spunti per vivere al meglio la propria vita, ma anche rassicurante come una tazza di tè in un freddo pomeriggio di pioggia, il primo abbraccio dopo molto tempo, una chiacchierata con quell’amico che ti ascolta senza giudicare. Un diario di viaggio scandito da domande su cui tornare più e più volte, per trovare un segnale, un’ispirazione, una motivazione a smettere di aspettare o inseguire la felicità, ma cercarla dove già siamo: qui e ora.
Gianluca Gotto: un filosofo in viaggio
Spesso si pensa che l’obiettivo della filosofia sia quello di dare risposte certe, esatte, di offrire su un piatto d’argento le verità assolute che regolano il cosmo e la vita all’interno di esso. Eppure le cose non stanno esattamente così. La filosofia parte dalla necessità di trovare delle risposte, e per avere le risposta bisogna porsi delle domande, quelle giuste.
Ecco, questo è il punto di partenza di Quando inizia la felicità il cui sottotitolo è, non a caso, Di domande, nascite e rinascite. Ed è anche l’assunto che ha mosso l’intera esistenza di Gianluca Gotto che in questo libro si racconta e attraverso la sua storia, offre ai suoi lettori l’opportunità di porsi a sua volta delle domande.
Gianluca Gotto nasce a Torino nel 1990, tuttavia, ha sempre sentito che quella città gli stava in qualche modo stretta. Comincia a viaggiare già all’età di vent’anni quando si trasferisce in Australia e successivamente anche in Canada. Sono, però, i soggiorni prolungati in Asia e in Oriente a fargli scoprire che il viaggio più importante è quello che facciamo dentro di noi, alla ricerca della nostra identità e del nostro io.
Da allora ha iniziato a dedicarsi alla spiritualità, alla filosofia come viaggio interiore per la propria crescita personale. Un viaggio che non è solitario ma che ha deciso di condividere con il mondo intero attraverso il suo blog Mangia, vivi, viaggia in cui si occupa non solo di divulgazione filosofica ma anche di stili di vita alternativi, alimentazione e viaggi.
Nel 2018 ha raccontato la sua storia nel libro biografico Le coordinate della felicità a cui hanno fatto seguito anche numerosi romanzi bestseller tra cui Come una notte a Bali, Succede sempre qualcosa di meraviglioso e La Pura Vida.
Quando inizia la felicità non è uno dei classici manuali di “auto-aiuto” che ti insegnano “come diventare la persona che hai sempre sognato di essere in dieci semplici mosse”. Non fornisce risposte ma aiuta a condividere le domande, a trovare quelle giuste che ci possono aiutare a crescere, a migliorare ad evolvere o anche semplicemente a…rinascere. Ti lascio con un piccolo estratto di questo meraviglioso libro da tenere sul comodino e rileggere ogniqualvolta se ne sente il bisogno.
La domanda che ho sentito più spesso frequentando il mondo buddhista in Oriente non è “Come stai?” né “Sei felice?”, o “Cosa posso fare per te?”. Entrando in templi maestosi, con decorazioni e statue in oro, così come in templi più modesti, costruiti con assi di legno in mezzo alla natura, oppure dialogando con monaci, partecipando a seminari e ritiri di meditazione, quasi sempre arrivava il momento in cui qualcuno mi chiedeva: «Cosa ti ha portato qui?».
Le prime volte rimanevo spiazzato. Soprattutto quando, nel Nord della Thailandia, il maestro zen che mi accolse nella sala di meditazione me lo chiese con una tale presenza e intensità nello sguardo da portarmi alle lacrime. […]
Questo libro è una raccolta di quelle che più di tutte hanno smosso qualcosa di profondo nel mio cuore e nella mia mente. Non sono le grandi domande esistenziali che si sono posti tutti i più importanti filosofi, ad esempio: “Chi sono veramente?”, “Qual è il senso della vita?”, “Esiste davvero il libero arbitrio?”.
Sono quesiti ampi, questi, ed è molto difficile per l’uomo comune trovare una risposta. Il rischio è che ci portino a pensare, pensare e pensare senza che arriviamo da nessuna parte, finché lo stress mentale diventa insostenibile. Le domande che ho condiviso in queste pagine sono inusuali, talvolta molto specifiche, in altri casi bizzarre. Portano alla riflessione, ma anche al desiderio di agire per cambiare le cose.