Il Colibrì di Sandro Veronesi vince la 74esima edizione del Premio Strega 2020. Nonostante le distanze, le mascherine e la tensione, anche questa edizione del premio ha incoronato il suo principe letterario, tra l’altro già vincitore dell’edizione del 2006 con Caos Calmo.
Ti racconto cosa è successo…
Lo speciale che Rai 3 ha dedicato alla finale del premio più famoso d’Italia, si è svolto come di consueto al Ninfeo di Villa Giulia a Roma. È un particolare incipit di Giorgio Zacchini, chiamato a condurre l’evento insieme a Corrado Augias, ad aprire la serata:
Una finale diversa, particolare, quello del Premio Strega 2020, segnato dalla distanza e dal distanziamento sociale e fisico ma gli strumenti che ci avvicinano sono i libri e la TV. Stasera insieme agli autori e ai nostri ospiti, saranno loro a raccontare vent’anni di storia
Un atmosfera surreale, ma “lo show s’ha da fare” e Zacchini si cala nella parte a lui più congeniale.
Premio Strega 2020 l’incontro con gli autori
Visibilmente coinvolto, il giornalista annuncia i sei romanzi finalisti del premio: Febbre (Jonhatan Bazzi), La misura del tempo (Gianrico Carofiglio), Ragazzo italiano (Gian Arturo Ferrari), Tutti chiedono salvezza (Daniele Mencarelli) vincitore del Premio Strega giovani 2020, Almarina (Valeria Perrella), unica donna in finale e Il colibrì di Sandro Veronesi.
“Perché è importante vincere lo Strega?” Chiede il giornalista senza remore all’ospite. La risposta di Augias non si fa attendere
Vincere lo Strega oltre a confermare una tradizione di grande prestigio ha la capacità di portare agli allori autori ed editori. Insomma vincere lo Strega fa commercialmente gola a tutti
Con Augias, Zacchini ripercorre i primi anni del ventennio scorso citando Ferita a morte il romanzo di La Capria vincitore del Premio nel 1961 che Augias analizza sottolineando la cordialità napoletana dello scrittore. Giusto e doveroso l’intervento del Presidente della Fondazione Bellonci Solimine chiamato a dare un parere sull’insolita edizione del Premio Strega 2020.
“È vero, è una edizione speciale, in tutti i sensi, non solo per le vicende legate al Covid . Quest’ anno si è verificata un’insolita selezione per cui abbiamo avuto la necessità di portare in finale una casa editrice indipendente e di conseguenza selezionare una sestina e non una cinquina come vuole il regolamento. Gli obiettivi valgono più della matematica”
Come di prassi, a presiedere lo scrutinio Antonio Scurati, vincitore dell’edizione 2019. Dopo i classici saluti di rito, si dà il via alle prime votazioni che evidenziano fin da subito il vantaggio acquisito dal romanzo di Sandro Veronesi.
Nell’attesa degli scrutini successivi, Zacchini introduce i romanzi incontrando i rispettivi autori. La prima intervista è con lo scrittore magistrato Gianrico Carofiglio autore di La misura del tempo
“È una storia che racconta i bassifondi delle città delle anime si confronta con ritmi del tempo e con rapporti che appaiono subito complicati perché quando si sfiora il tema del male, la differenza tra il bene e il male, tutto ciò che ci gira intorno anche il tempo delle azioni diventa più complesso e anche più interessante. La vita accelera con l’età, con l’età smettiamo di stupirci ma si invecchia solo quando si smette di stupirsi”.
L’intervista continua con il più giovane degli autori in gara, Jonhatan Bazzi autore di Febbre che si racconta in un video molto particolare di Rozzano, il suo paese d’origine.
“Il mio è il diario emotivo della mia malattia. Mi interessava parlare della sieropositività fuori dai termini che vengono normalmente utilizzate. Appropriarmi di questa scoperta indicando il mio punto di vista anche al di fuori di un linguaggio sedimentato. La mia è stata una scommessa, vivere questa mia caratteristica fuori dal pudore e della vergogna tutti hanno cercato di dissuadere. Per me invece questo mi ha spinto a fare ciò che amo fare: scrivere, dire i miei pensieri rimanendo fedele e legato a ciò che ho vissuto”.
Premio Strega 2020, L’ultimo ventennio raccontata attraverso la letteratura
Il viaggio temporale porta Zacchini a condividere con Augias un video molto commovente per ricordare Andrea Camilleri, a suo dire molto attivo nella partecipazione critica rispetto agli eventi del ventennio scorso. Tra questi è citato quello dell’attacco alle Torri Gemelle del 11 settembre, un evento che secondo Augias è spiegato molto bene da Il secondo aereo di Marten Hans.
È poi la volta di Gian Arturo Ferrari, autore di Ragazzo Italiano, già capodivisione del settore libri per Mondadori e presidente dal 2010 al 2014 del Centro per il libro e la lettura, presso il Ministero dei Beni e delle Attività culturali:
“Ho sempre odiato la parola Boom o miracolo economico. Parole che sono state usate e abusate in riferimento alla storia d’Italia. Non c’è stato nessun miracolo. Era una fatica cieca ma con una spinta in avanti irresistibile, irrefrenabile ed incontenibile. La Milano quando arriva il protagonista è mezza bombardata e i libri sono il suo unico rifugio, non ha talenti e nei libri trova tutto quello che gli piace. Trova i mondi che non sono i suoi ma in cui si identifica. Con l’andar del tempo sarà così sempre più chiara la vocazione della sua vita , quello di scrivere e immergersi in quel mondo. È stata la mia vita.”
Nel frattempo Scurati annuncia il terzo blocco di voti che, a conti fatti, non smentisce le votazioni precedenti: Il colibrì’ rimane saldo in testa alla classifica. Zacchini, allora, pensa bene di ravvivare l’atmosfera coinvolgendo Melania Mazzucco vincitrice del premio nel 2003 con Vita e presidente del comitato direttivo del Premio Strega e Valentino Nizzo il direttore del museo.
Il quarto incontro di Zacchini è con Sandro Veronesi,autore di Il Colibrì
“Una delle ragioni d’essere di questo romanzo era la messa in scena di una resistenza al lutto. Perché io stesso ho subito delle perdite e volevo dirmi che non bisogna mollare nel momento in cui hai subito la perdite. Bisogna dar fondo a tutte le proprie passioni e riversare quanto prima e quanto più possibile intorno a se l’energia che si era concentrata su quello che si era perduto. Questo è un romanzo che copre un intero arco di vita.
Si chiama il Colibrì perché è il soprannome del personaggio Marco Carrera campione del volo immobile. La metafora del colibrì si porta dietro un idea del volo che è tipica di chi è nato durante il boom economico. Dovrebbe essere noto ma non lo è, che il destino dei rapporti tra le persone viene deciso all’inizio, una volta per tutte, sempre, per un lucido breve momento lo avevamo saputo ma poi, per il resto della nostra vita non l’abbiamo saputo più”.
Almarina è invece il romanzo di Valeria Perrella.
Da lontano sembra un atollo, di fronte hai Ischia, Procida ma è sempre un carcere. Dal carcere non si esce. Se uno ci va perché c’insegna entra ed esce, i ragazzi invece ospiti del carcere non escono mai e l’unico posto in cui può nascere il senso della libertà del recupero, soprattutto credere agli adulti. Dove c’è un minore colpevole c’è un adulto colpevole.
Noi crediamo sempre di avere un’identità ma in realtà,questa esiste solo se esiste l’altro. Cosi come la protagonista costretta ad insegnare in un carcere anche Almarina una ragazza rumena chiusa nel carcere è in cerca di una sua identità. Il loro rapporto nasce proprio dall’incontro di queste due esigenze.
Cercarsi in un posto nuovo per superare e salire su piani diversi. Il senso del romanzo è capire fino a che punto si può uscire da se per incontrare un’altro che potrebbe completamente stravolgersi e rimanere se stessi con un nucleo originario che non si perde mai.
Il viaggio nella storia del nostro ventennio continua affrontando due momenti particolari come il movimento Me Too a cui Augias si riallaccia attraverso Il racconto dell’ancella, il romanzo distopico di Margareth Atwood e quello del Covid che il giornalista lega invece a Spillover L’evoluzione delle pandemie il libro di David Quammen pubblicato nel 2014 con Adelphi
L’ultimo incontro è con Daniele Mencarelli
Tutto chiede salvezza è la storia di un giovane che si risveglia in una stanza di un ospedale psichiatrico insieme ad altre cinque. A loro la malattia ha tolto tutta la vita, ma dopo poco, questo incubo iniziale, si trasformerà per questo ragazzo in una grandissima occasione. La salvezza è stata una specie d’istinto legata alla giustizia sociale, Una via di salvezza che va oltre il mondo. Ho sempre fatto molta fatica a consegnare ciò che amo alla morte. Non è quello che accade in un centro psichiatrico di Ariccia, dove abito, che custodisce la storia di due giovani amanti finita con il suicidio del giovane.
La mia esperienza mi ha aiutato a comprenderne i rapporti e la possibilità di usare strumenti come l’amicizia per aiutare a superare le difficoltà mentali. Racconto un girone infernale dove è facile perdere la propria umanità.
Non si fa attendere l’intervento di Scurati che sollecitato da Zacchini, annuncia l’ultimo scrutinio del Premio Strega 2020!
Dati alla mano, con 615 voti su 660 la giuria ha così votato:
Il colibrì Sandro Veronesi voti 200.
La misura dell’uomo, Gianrico Carofiglio voti 132.
Almarina Valeria Perrella voti 86.
Ragazzo Italiano Gian Arturo Ferrari, voti 70.
Tutto chiede salvezza Daniele Mencarelli voti 67.
Febbre di Jonathan Bazzi voti 50
Ha fatto un po’ effetto il coraggioso applauso dei pochi intervenuti all’evento ma sono comunque bastati per acclamare il nuovo vincitore, invitato a rispettare il rito di una bella bevuta con la bottiglia dello Strega!!