Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, non hanno inciampato. La loro è una virtù spenta, di poco valore. A loro non si è svelata la bellezza della vita.
Questa è una frase di Boris Pasternak, l’ospite di oggi della rubrica Autori in Tasca. È un poeta e un autore russo, nato a Mosca nel 1890 e morto a Peredelkino, a 25 chilometri da Mosca, 70 anni dopo.
Il padre, Leonid, era artista e professore nella scuola moscovita di pittura; Rosa Kaufmann, sua madre, era pianista; erano entrambi ebrei, originari di Odessa. L’incontro con il compositore russo Skrjabin fu molto importante per coinvolgerlo nello studio della musica e del pianoforte in particolare. Nel 1912 frequentò il centro della filosofia neokantiana, a Marburgo, per seguire le lezioni di Hermann Cohen.
Dall’età di 22 anni, durante il periodo estivo, dopo i viaggi in Svizzera e in Italia, iniziò a scrivere le sue prime poesie, influenzate da simbolismo e futurismo.
Si sposò due volte: la prima nel 1922 con Evgenija Vladimirovna Lourie, che gli diede un figlio, Evgenij; la seconda, nel 1934, con Zinaida Nikolaevna Neuhaus, dopo aver divorziato nel 1931. Nel 1936 si trasferirono nel borgo di Peredelkino, dove morì nel 1960.
Il Dottor Zivago di Boris Pasternak
Ammetto di conoscere poco questo autore come poeta e di non aver mai letto le sue poesie raccolte nelle opere Autobiografia e nuovi versi e Il salvacondotto. Apprezzo questo scrittore per il suo primo e unico romanzo, Il dottor Zivago, opera che gli consentirà di ricevere il Premio Nobel per la letteratura nel 1958, per il suo contributo significativo sia alla poesia contemporanea che alla grande tradizione della narrativa russa.
Purtroppo non ha potuto mai ritirare personalmente il premio attribuitogli, a causa delle ostilità che subiva nel suo paese, dove era considerato un traditore; è stato ritirato dal figlio 31 anni dopo l’assegnazione.
Il regolamento dell’accademia svedese prevede che una delle condizioni per l’assegnazione sia la pubblicazione del testo nella lingua madre dello scrittore. Al termine della seconda guerra mondiale l’Unione degli scrittori non poteva consentire la pubblicazione di un testo in cui era trattata la Rivoluzione d’ottobre, avvenuta nel 1905.
La stesura del testo comportò allo scrittore una serie di persecuzioni intellettuali che lo condussero, durante gli anni precedenti alla morte, a isolamento e povertà. Nonostante le numerose difficoltà, la prima edizione del libro fu edita da Giangiacomo Feltrinelli Editore in italiano, un anno dopo il completamento dell’opera, nel 1957. Intervennero la CIA e l’intelligence britannica che si prodigarono nello stampare il manoscritto in russo, su carta con intestazioni russe.
Il Dottor Zivago è una dolcissima storia d’amore tra Jùrij Andrèevič Živàgo, un medico e poeta, e la crocerossina Lara Antipov. È ambientato durante il periodo della Guerra Civile, combattuta tra Russi Bianchi e Russi Rossi. Allo scoppio della rivoluzione russa si rifugia con la moglie Tonia, il figlio Saša e il suocero, a Varykino, un piccolo paese sui Monti Urali. Qui il medico si trova fra la moglie, nuovamente incinta, e Lara, verso la quale prova una forte passione.
I partigiani russi reclutano il poeta come personale medico. Tornato al paese, trova solo Lara, in quanto moglie e figlio sono rientrati a Mosca, per poi rifugiarsi a Parigi. Il libro termina nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1965 il regista David Lean girò il film tratto dal romanzo. Nel cast sono presenti Omar Sharif (nel ruolo del protagonista), Julie Christie nel ruolo di Lara e Geraldine Chaplin. Il film vinse 5 premi Oscar e 5 Golden Globe.
Altre opere
Alcune delle raccolte di poesie pubblicate dallo scrittore sono: Il gemello tra le nuvole, Mia sorella è la vita, Seconda nascita, Sui treni mattinali, La vastità terrestre, Quando il tempo si rasserena, Autobiografia e nuovi versi, Anch’io ho conosciuto l’amore. Poesie 1913-1956.
Si dedicò, inoltre, alla traduzione di alcune opere di Shakespeare: Amleto, Romeo e Giulietta, Antonio e Cleopatra, Otello, Enrico IV, Re Lear e Machbet.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura